Sanità, i direttori si parlano e ‘integrazione’ è la parola d’ordine. Ecco come potrebbero cambiare l’ospedale di Alessandria e l’Asl Al, dove la squadra è già completa [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

 

La parola è sempre e solo “integrazione”. Seguita da “allineamento di vedute, sinergia, coordinamento, dialogo”. Giacomo Centini e Antonio Brambilla (nella foto sotto, da sinistra), rispettivamente direttori dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ di Alessandria e dell’Asl Al, sono alla prima settimana di lavoro nel capoluogo, sono ovviamente ancora impegnati nel viaggio all’interno delle aziende, ma hanno scelto di presentarsi pubblicamente subito in una conferenza stampa durante la quale hanno ribadito gli obiettivi di mandato, fissati dalla Regione Piemonte, assicurando la totale sintonia di pensiero nel nome della “integrazione per fornire servizi migliori” (parole di Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità) che non è apparsa solo un mantra istituzionale, bensì come una precisa scelta professionale.

I due direttori hanno profili ed esperienza molto differenti tra loro, ma i punti in comune sono numerosi. Brambilla, classe 1954, nato a Cologno Monzese, ha lavorato per lungo in Emilia Romagna dove è stato dirigente responsabile del servizio di assistenza territoriale dell’assessorato alla Sanità della Regione; Centini, 37 anni, nato a Siena, nel 2011 è stato nominato direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria senese per poi assumere l’incarico di consulente strategico della McKinsey&Co, società internazionale di consulenza manageriale, dove ha lavorato anche prima del 2011 con funzioni dirigenziali nel settore sanitario/farmaceutico.

Da un lato la necessità di migliorare la rete di assistenza territoriale, comprese le Case della salute che si stanno aprendo e potenziando sul territorio alessandrino, integrandola con la rete ospedaliera di competenza dell’Asl Al e dall’altro la valorizzazione delle specialità dell’azienda ospedaliera, attraverso interventi di riorganizzazione interna per rispondere meglio alle esigenze dei pazienti e degli operatori (medici e infermieri ma anche tecnici): ecco il percorso per ridurre le distanze fra territorio e strutture. Una distanza che oggi si misura nei tempi delle liste di attesa che sono “da abbattere”, nella ottimizzazione delle relazioni attraverso “una digitalizzazione che consenta di fare dialogare tutte le strutture delle aziende, i servizi e professionisti”, una collaborazione tra chi si occupa della cura in fase acuta e chi è chiamato a gestire i servizi territoriali e ambulatoriali. Il lavoro dei prossimi tre anni è massiccio. Le due realtà arrivano da una stagione in cui il dialogo era dichiarato in sede istituzionale, ma molto meno praticato nei fatti. Ora Centini e Brambilla sono chiamati all’impresa, non impossibile, ma quanto meno difficile anche perché richiama a precise responsabilità anche i medici di medicina generale con cui il confronto dovrà essere costante, insieme a quello con i pubblici amministratori e le associazioni del territorio.

Intanto arrivano i primi impegni precisi. Mercoledì si completa il trasferimento e l’attivazione della nuova terapia intensiva realizzata di fianco al nuovo blocco operatorio dell’ospedale di Alessandria. E l’utile di bilancio (2.400 milioni nel 2016 e 1.180mila euro nel 2017) sarà “investito in alta tecnologia e interventi di potenziamenti e riorganizzazione”, mentre una eredità di circa tre milioni di euro lasciata al presidio del ‘Cesare Arrigo’ “sarà utilizzata per le nuove sale operatorie dell’Infantile” annuncia Centini. Sul fronte dell’integrazione dei servizi, è Brambilla ad aggiungere che fra gli obiettivi prioritari c’è la riduzione delle liste di attesa (“che comunque sono migliorate nei primi quattro mesi del 2018 rispetto alo stesso periodo del 2017”) anche attraverso altri interventi: “Uniformeremo il sistema di prenotazione centralizzato”. Nessun colpo di bacchetta magica, saranno necessari probabilmente tutti i tre anni del mandato dei direttori, però la strada delle due aziende, in costante collaborazione, sembra tracciata in modo chiaro.

I cittadini dovranno attendere ancora per vedere i primi risultati, intanto però Centini e Brambilla assicurano la massima trasparenza nella gestione delle due aziende. Che sono quasi al completo rispetto alla squadra di governo. L’ospedale ha già il nuovo direttore amministrativo: è Roberta Volpini, classe 1967, nata a Pisa, avvocato, dal 2015 ha ricoperto il ruolo di direttore amministrativo di Estar, ente di supporto tecnico amministrativo regionale della Toscana e in precedenza ha fatto parte del Nucleo tecnico programmazione area vasta centro della Regione Toscana.

Mentre all’Asl Al ad affiancare Brambilla nel ruolo di direttore sanitario è arrivata Paola Costanzo che ha ricoperto lo stesso ruolo al ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ durante la direzione di Giovanna Baraldi. Il direttore amministrativo, di fresca nomina, è Luigi Vercellino, classe 1970, nato a Cuorgnè.

Elide Azzan (già responsabile della direzione sanitaria dell’Asl alessandrina) e Francesco Arena (già direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera) hanno invece preso servizio a Novara (città che torna sempre nei sogni e negli incubi alessandrini) rispettivamente come nuovi direttori sanitario e amministrativo dell’Asl No, nominati dal direttore generale Arabella Fontana.