Finalmente i Mondiali! [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 

Ogni quattro anni gli appassionati di calcio di tutto il mondo, circa due miliardi di persone, gioiscono immersi in un tripudio di suoni e colori.

Ogni quattro anni il calendario dei saggi musicali e dei concerti viene condizionato dal calendario delle partite Mondiali al fine di evitare sovrapposizioni con le performance dell’Italia.

Gli Azzurri però, magnanimamente, quest’anno ci hanno tolto dall’imbarazzo non qualificandosi alla fase finale.

Caso? Generosità? Sfiga? Nulla di tutto ciò, erano semplicemente inguardabili e la legge del buonsenso, con un gesto umano più che divino, ha invitato ad un quadriennale esame di coscienza e di conoscenza prima della putrescenza.

Eggià.

Perché se sulle partite di campionato, di Coppa Italia e di Coppe Europee si può eccepire, sul Campionato Mondiale certamente no.

Sono coinvolti sportivi, curiosi, inetti e adiposi, professionisti, operai, studenti e disoccupati, anziani, adolescenti, casalinghe e neonati.

Tutti riusciamo a trovare un paio d’ore in un pomeriggio d’estate (dove la calura comincia gradevolmente a schiacciarti al suolo e l’umidità ti penetra le ascelle) per soffrire di fronte a un Costa Rica – Serbia oppure un Belgio – Panama, squadre di cui talvolta fatichiamo a ritrovare la posizione geografica ma che ci appaiono amiche, vicine, quasi parenti.

Finalmente i Mondiali!

E finalmente un Mondiale senza l’Italia!

Erano sessant’anni che si soffriva per un rigore sbagliato, un corner calciato corto, un fallo laterale.

Quest’anno potremo divertirci con le sofferenze altrui.

Grazie, Azzurri!