Rossi (Forza Italia): “Forti perplessità sullo ‘spezzatino’ dei servizi sanitari a Valenza”

Piemonte Orientale, i primi 20 anni dell’ateneo con Alessandria che resta sullo sfondo, mentre Vercelli e Novara diventano due quartieri della stessa città [Centosessantacaratteri] CorriereAl 3“Non posso che esprimere forti perplessità circa l’ipotesi, confermata dall’assessore regionale alla Sanità, di prevedere sedi distinte e distanti per traslocare i servizi sanitari attualmente ospitati presso l’ex ospedale Mauriziano. La Regione sta trattando con Asl e Comune, ma la decisione di spezzettare i servizi pare già presa”. Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Luca Rossi, che ha discusso un question time sull’argomento.

“E facile prevede un peggioramento della qualità dei servizi offerti al paziente – spiega l’esponente azzurro -. Peraltro il 24 febbraio del 2017 il Consiglio Comunale di Valenza aveva approvato, con voto unanime, un ordine del giorno in cui si impegnava il sindaco a attivarsi per mantenere i servizi all’interno della struttura dell’ex Ospedale Mauriziano e per convocare un Consiglio aperto per coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni. Questo atto é rimasto lettera morta, basti pensare che Saitta ha confermato un incontro a cui hanno partecipato Asl e Comune per individuare una nuova sede, oltre alla palazzina di via Raffaello, in grado di assicurare spazi sufficienti ad accogliere tutti i servizi oggi esistenti. Tra le varie ipotesi prese in considerazioni – come affermato dall’assessore – c’è quella dell’ex mercato coperto per cui sono stati effettuati studi di fattibilità che troverebbero il placet proprio della Regione Piemonte”

Conclude Rossi: “E’ chiaro a questo punto che i servizi oggi concentrati su un’unica sede, verrebberoM5S Valenza: "Tutti insieme per il nostro Mauriziano" CorriereAl suddivisi tra la palazzina di via Raffaello, di proprietà dell’Asl e oggi in fase di ristrutturazione, e l’ex mercato coperto. Dovrebbero poi trovare collocazione i 20 posti letto di continuità assistenziale che ad oggi potrebbero finire in una terza struttura. Non si può che essere preoccupati per questa pianificazione edilizia incapace di centralizzare, in un unico edificio, tutta l’offerta sanitaria”.