Ad Alessandia mille mortiferi palloncini rossi

Spettabile redazione,

ho appreso dai mezzi di informazione che, in occasione della recente StrAlessandria sono stati lanciati in aria 1000 palloncini rossi, preparati dai Clown Vip, dai ragazzi di Social Domus e da quelli della Casa di Reclusione di San Michele, con la collaborazione dell’Avis di Alessandria.

Da più parti si conduce una lotta ferrea all’inquinamento da plastica; la letteratura scientifica su questa piaga ambientale è vastissima.

La nuova sensibilità sulla lotta all’inquinamento da plastiche adesso sta a buon diritto puntando il dito anche sui palloncini. Si chiama “balloons ban”, cioè “bando ai palloncini”, quelli a elio, realizzati in lattice e lanciati in cielo; dopo il volo, plastica e lattice cadono nelle strade, fra i rami degli alberi e soprattutto nelle acque.

Nella migliore delle ipotesi, certi animali possono rimanere intrappolati nei palloncini atterrati, ormai sgonfi; nella peggiore delle ipotesi possono ingoiarli e morire. Inoltre l’elio, il nobile e prezioso gas con cui vengono riempiti, è una risorsa naturale limitata e non dovrebbe essere sprecata, addirittura cagionando danni.

Sul sito di Balloons Blow, organizzazione che mira a sensibilizzare sui danni da palloncino, sono riportate immagini agghiaccianti di animali uccisi da questo divertimento sui generis. Tra le principali vittime vi sono albatros, gabbiani, tartarughe marine; queste ultime si cibano di meduse e un palloncino sgonfio per questi rettili è praticamente indistinguibile dai delicati invertebrati. A rendere ancor più letali questi oggetti sono i nastri colorati e le cordicelle che si aggrovigliano attorno agli animali o restano bloccati nel loro apparato digerente, uccidendoli dopo una lenta agonia.

A dire basta al danno ambientale causato da questi insidiosi rifiuti plastici oggi vi sono numerose città australiane, americane, canadesi, inglesi; per esempio Rhode Island, poco distante da New York, Provincetown e Nantucket nel Massachusetts, alcune città di Florida e California; in Canada sono stati vietati nel parco di Vancouver; nel Regno Unito la cittadina di Worcester ha deciso di metterli al bando nei terreni pubblici.

In Italia fa capolino Maruggio, in provincia di Taranto, che ha aderito al progetto “Clean Sea Life”. Sull’ordinanza del Sindaco Alfredo Longo è scritto «il palloncino lacerato che galleggia in mare assume la stessa forma e sembianza di una medusa o di un calamaro e questi ultimi rappresentano i cibi preferiti delle tartarughe marine. Infatti, a seguito di numerose indagini autoptiche è emerso che vi è una lunga lista di organismi nel cui stomaco sono stati trovati i palloncini: tartarughe, delfini, capodogli etc».

Mi auguro che questa ordinanza possa essere da esempio a tanti altri Comuni, tra cui Alessandria.

E veniamo ai bambini. Chi di noi, almeno una volta nella vita, soprattutto nell’infanzia, non ha fatto volare un palloncino? Sebbene questa messa al bando possa apparire una sorta di cattiveria nei confronti dei bambini, non lo è affatto. A loro bisogna spiegare che si tratta di una lodevole iniziativa per tutelare fauna e flora; non si vuole togliere loro i palloncini con cui potranno continuare a giocare facendo attenzione a non lasciarli volare via. Ci si deve preoccupare di milioni di palloncini che s’innalzano nei cieli di tutto il mondo in occasione di particolari avvenimenti: in questo caso dovrebbero essere proibiti.

Feste di ogni genere, addirittura funerali, costituiscono un’occasione per dare sfogo al lancio di palloncini forieri di chissà quale messaggio e soprattutto indirizzato a non si sa bene chi. Si pensa davvero che in cielo ci sia qualcuno ad acciuffare al volo il palloncino?

Ad Alessandria, Città che mostra scarsa sensibilità per l’ambiente animale e vegetale, Città regina dei fuochi d’artificio, forse lo stop ai palloncini arriverà nel quarto millennio.

Nel frattempo invito le associazioni ispirate a principi filantropici e solite affrontare situazioni di sofferenza umana a non prestarsi più a questi spettacoli. Non si aiutano gli esseri umani uccidendo quelli non umani.

Soprattutto invito l’Amministrazione Comunale, in modo particolare l’Assessore al Welfare Animale Giovanni Barosini e l’Assessore ad Ambiente e politiche per la sostenibilità ambientale Paolo Borasio a dare un segnale, scoraggiando questa deleteria performance, magari iniziando a informarsi sui danni che provoca

https://www.youtube.com/watch?v=e0m_WuCPCSk

 

Vale davvero la pena giocare qualche minuto quando in gioco ci sono salute e vita altrui?

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona