Emergenza ‘elettorale’ sul Po a Casale. Primo maggio festa del lavoro garantito: ma gli altri? [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Si legge su “Il Monferrato” di venerdì 20 aprile a pag. 5 a firma Pier Luigi Rollino: “Mozione PD. Rimuovere ghiaia e detriti, rivedere gli argini – Fare la manutenzione del Po”. Il titolo dice già molto, aggiungo un particolare dell’articolo significativo: “rivedere l’andamento degli argini in sponda sinistra del Po in corrispondenza della Cascina Consolata” (Nuova Casale). A poco più di un anno dalle elezioni amministrative di Casale Monferrato, e come sempre accade nell’ultimo scorcio di consiliatura nella stragrande maggioranza dei Comuni, le maggioranze uscenti si prodigano di numerose iniziative, al contrario dei quattro anni precedenti. Cosa viene chiesto in questi giorni dai consiglieri PD? Giuseppe Iurato: “E’ fondamentale, nonostante quanto già realizzato, mantenere alto il livello di attenzione e di impegno per il superamento e la prevenzione delle emergenze e la tutela del territorio dal rischio idrogeologico”.
Ma va? Sono anni che lo chiede il C.AL.CA., storico Comitato Alluvionati del Casalese in cui mi onoro di farne parte da circa diciotto anni, quindi lo posso dire chiaro e forte giacchè mi occupo del Protocollo del Comitato. Con il Protocollo n.1709/01 del 20/0972017, il C.AL.CA. inviava alle varie Redazioni cartacee e online un documento denuncia di cui cito alcuni punti: “Occorre completare i progetti di difesa con le verifiche dei livelli idrometrici ed effettuare, ove necessari, i rialzi arginali soprattutto tra i due ponti cittadini. L’arretramento dell’argine presso Cascina Consolata quando verrà costruito? E’ dal 2010 che sono stati stanziati i fondi e il nuovo argine è stato considerato un’opera necessaria per abbassare di 30 cm i livelli idrometrici, 30 cm. Sembrano una inezia ma per 30 centimetri nel novembre 2016 Alessandria non è stata nuovamente alluvionata.
Occorre effettuare la necessaria manutenzione del fiume Po e dei rii minori asportando ghiaia e vegetazione che impediscono il regolare deflusso delle acque. Perché sullo Scrivia si può prelevare ghiaia per 3,5 milioni di euro ed effettuare poi in compensazione lavori fluviali per lo stesso importo e qui da noi ciò non è possibile? Bisogna regolamentare l’apertura e il flusso delle acque proveniente dalle Dighe esistenti a monte del fiume Po”. Questo stava scritto nell’ultimo documento C.AL.CA. Il 19 agosto 2017 Franca Nebbia de “La Stampa” usciva con un articolo che avrebbe dovuto far attivare Giunta e Consiglio tutto: “Po in secca ma non si lavora all’adeguamento dell’argine”. Quale migliore momento per realizzare lavori sui fiumi, quando il livello dell’acqua è al minimo?” Nel 2010 causa l’arretramento dell’argine a Cascina Consolata sul Po, di fronte al quartiere Nuova Casale, era stato comunicato l’avvio del cantiere: sono passati circa otto anni e ad oggi nulla si intravede. Ai consiglieri PD casalesi chiedo: i segnali ci sono sempre stati, pensarci prima senza attendere l’ultimo anno di consiliatura?
Voto: 2

 

La fusione sanitaria di Alessandria tra progetti per l’azienda unica e parole al vento [Centosessantacaratteri] CorriereAl2) Sanità Regione Piemonte. Si legge: “Sanità piemontese riduce tempi di pagamento, Saitta: “Ora ASL pagano puntuali, recuperati fino a 200 giorni di ritardo” In sostanza che ci racconta l’Assessore alla Sanità Regionale Saitta? “La sanità piemontese, per la prima volta dopo tanti anni, riesce finalmente a pagare con puntualità i propri fornitori, rispettando i tempi di scadenza delle fatture. La scadenza delle fatture è fissata a 30, 60 o 90 giorni e secondo i dati dei primi mesi dell’anno in corso, tre aziende, l’Asl To4 – l’Asl Vco e l’ospedale di Cuneo, riescono a pagare prima della scadenza fissata, rispettivamente con 0,48, 2,12 e 2,32 giorni di anticipo, altre cinque aziende AslCn2 – Asl To5 – Asl Cn1 – Ospedale di Alessandria, Asl To3, saldano puntuali e tutte le altre riescono a contenere il ritardo entro 20-30 giorni.” Nell’elenco dei primi due blocchi di buoni pagatori manca l’ASL/AL e fa piacere trovare il nostro Ospedale alessandrino l’ASO/AL, che paga puntualmente. Le motivazioni di tale differenza nei pagamenti non si sanno, ma se l’ASO/AL dovesse essere accorpata ad ASL/AL, non è che il nostro Ospedale subirà condizioni di declino? Che nessuno si arrabbi ma è una domanda legittima. Passiamo a quest’altra news: “Ravetti (PD): “Forza Italia chiede la proroga dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali? La nostra risposta è no!” Anche qui basta leggere, ma in sostanza cosa viene detto: “durante i lavori dell’assemblea provinciale dei Sindaci dell’Asl della provincia di Alessandria, sull’approfondimento richiesto dal sindaco di Casale Monferrato circa l’ipotesi di accorpamento ASL ASO, la direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha posto una domanda: “Perché ad Alessandria?” Alla domanda della Direzione risponderà nei modi ritenuti più opportuni l’Assessore alla Sanità Antonio Saitta.” Si spera che la risposta sia data pubblicamente quanto prima e non solo alla Direzione Generale ASO/AL. Infine su questa frase:
“Diversamente, mi sento in dovere, da Capogruppo del Partito Democratico, di anticipare la risposta alla Mozione 1378 presentata dai Consiglieri Regionali del Gruppo di Forza Italia con cui gli stessi chiedono alla Giunta Regionale di prorogare gli incarichi attuali dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie (per almeno 12 mesi). E la risposta è: NO!”.
Mi chiedo: perché NO? Quali sono le motivazioni di dare incarichi di tale importanza a fine mandato? Per noi cittadini fuori dai giochi di potere è giusto conoscere il perché del NO secco.
Voto: 2

 

3) 1° maggio la Festa dei Lavoro che non c’è. Viene ancora celebrata come Festa dei Lavoratori, ma in realtà da qualche decennio il 1° maggio, non ha più lo stesso significato di un tempo.
Tale festa è figlia delle lotte del movimento operaio e socialista di chiara connotazione politica e sindacale. Un mondo che da tempo ha cambiato faccia e ha smesso di lottare per i lavoratori, dedicandosi a garantire lavoro solo ai propri attivisti (lavoro si fa per dire), con vitalizi, doppie pensioni, privilegi, tutele e vantaggi per l’eternità. Quindi gli unici che oggi possono festeggiare questa giornata sono i politici, i burocrati di Stato, i “parrucconi” di giustizia e tutti quei dipendenti pubblici a cui uno stipendio (poco o tanto) è comunque garantito, e “corre” puntualmente. Per tutti gli altri c’è precarietà assoluta, con disoccupazione in grande maggioranza giovanile schizzata a percentuali insostenibili, caporalato che dilaga, sfruttamento del lavoratore, il lavoro nero, aumento delle malattie causate da professioni rischiose e usuranti. Si muore nei cantieri, nelle industrie, sulle strade e nei campi. Si muore perché si cerca di garantire futuro e benessere alla propria famiglia. Nel lavoro c’è pure la questione femminile. Molte giovani donne vengono assunte dopo aver firmato in bianco il loro licenziamento, che ‘scatta’ inesorabile se intendono mettere al modo un figlio. Poi ci si chiede come mai l’Italia sia lo Stato con meno nascite d’Europa. Ho fatto ‘un’instantanea’ del lavoro privato, dove spesso la realtà ha trasformato le persone in schiavi, con tutti i diritti dei lavoratori erosi o cancellati sistematicamente negli anni, grazie a leggi che ci hanno riportato indietro nel tempo, quando esistevano i padroni e i servi per non dire schiavi. Negli anni un’importante ‘tegola’ economica per i lavoratori è stata la cancellazione della scala mobile, ad opera del 1°Governo Amato il 31 luglio 1992. Questo pro-memoria è per far notare che ogni Governo tecnico ha prodotto danni ai lavoratori e agli italiani, aggiungendo che un ulteriore colpo di grazia è stato inferto negli ultimi sei anni dalla “triade” Napolitano/Monti/Fornero, e a seguire dall’ex partito della Nazione capitanato da Matteo Renzi, altro tiro mancino inferto da Napolitano. La Festa del Lavoro è occasione per agganciare un ponte per chi ha un’occupazione stabile e garantita., Ma per i disoccupati non cambia nulla, e domani assisteremo ai soliti riti: la “triade” nelle piazze a “cantare la solita musica” che non porterà da nessuna parte, e la solita maratona del concertone a Roma. Concludo con questa frase di Franklin Delano Roosevelt: “La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature”. Se la politica non si mette in riga, riuscirà senza sforzo a produrre una dittatura che emergerà dal popolo sfinito e stanco di subire.
Voto: 3