Ravetti (Pd): “Un impegno per risolvere i problemi dei due istituti penitenziari di Alessandria”

Un, due, tre. Sanità, chi non scappa c’è [Centosessantacaratteri] CorriereAl“Lunedì mattina ho visitato la Casa di reclusione San Michele e la Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta” (conosciuta come “Don Soria”) di Alessandria, carceri che ospitano circa 300 detenuti l’uno e circa 180 agenti penitenziari ciascuno, per rendermi conto dei problemi che li interessano e ascoltare le esigenze e le richieste dei lavoratori” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Al San Michele – ha proseguito il Presidente Ravetti – ho incontrato una delegazione sindacale dei lavoratori che mi ha ribadito come la carenza di personale continui a determinare insicurezze che sfociano, purtroppo, anche in episodi di aggressione ai danni degli agenti penitenziari, come quelli verificatisi recentemente, riportati dagli organi di informazione. Inoltre gli educatori, figure fondamentali nelle carceri, risultano insufficenti per rispondere alle esigenze della comunità dei reclusi”.

“Anche per il “Don Soria” – ha affermato Domenico Ravetti – esistono parecchie criticità a partireRadicali e Mdp in visita al carcere di Alessandria: luci e ombre della casa circondariale Cantiello e Gaeta CorriereAl dall’edificio che ospita la casa penitenziaria, una struttura “medievale”, collocata vicino all’Ospedale”.

“Al termine delle visite – ha concluso il Presidente Ravetti – ho sentito il Prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, che si è impegnata, dopo il 3 maggio, a convocare i lavoratori per affrontare con loro i problemi, dimostrando ancora una volta la vicinanza e l’attenzione alle esigenze della comunità. Per quanto riguarda il “Contiello e Gaeta” invito l’Amministrazione comunale di Alessandria a farsi carico dell’apertura di un dibattito serio, e non soltanto limitato ai convegni, per valutarne e concretizzarne lo spostamento in zona San Michele, dal momento che la direzione dei due istituti è la stessa, garantendo così la sicurezza e la contiguità dei lavoratori. Per l’area lasciata libera, per la sua vicinanza all’Ospedale, si potrebbe non escludere in futuro una riorganizzazione finalizzata a migliorare i servizi sociosanitari a favore dei cittadini”.