Ospedale e Asl, nuovi direttori entro maggio. Ma la fusione per ora non si farà. Intanto apre il Poliambulatorio di Oculistica e a giugno toccherà alla nuova terapia intensiva [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

 

Gli incarichi dei direttori delle aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte saranno prorogati di un mese ed “entro la fine di maggio ci saranno le nuove nomine, niente commissari”. Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, conferma lo slittamento, ma anche la volontà di dare un assetto definitivo a tutte le Asl e le Aso.

Lo dice durante la presentazione del Bilancio sociale e di mandato 2015-2018 che chiude la stagione di Giovanna Baraldi alla guida dell’azienda ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’. Una fine che viene celebrata con i numeri di un fatturato in crescita e un incremento di dodici milioni (138.964.994 di euro nel 2015, 146.029.390 nel 2017) raggiunto a risorse sostanzialmente invariate, oltre dieci milioni di investimento per impianti e fabbricati e circa nove milioni per attrezzature, solo per ricordare alcuni dei numeri maggiori.

In tre anni alcuni degli interventi più significativi sono quelli rappresentati dal nuovo blocco operatorio, dalla riorganizzazione di spazi e servizi con la nascita dei Poliambulatori interni (l’ultimo è quello di oculistica che riunisce diciotto ambulatori dove sono erogate mediamente oltre ventimila prestazioni all’anno), dalla ristrutturazione interna di parte dell’ospedale infantile, dal potenziamento della posta pneumatica, dal rinnovo di attrezzature sanitarie a elevata prestazione. Ma sono anche gli anni in cui non sono mancate le polemiche e i contrasti interni, l’uscita (non appena hanno raggiunto i requisiti) di alcuni storici primari, concorsi che hanno alimentato forti critiche come l’ultimo per Ginecologia e Ostetricia.

Giovanna Baraldi voleva arrivare alla fine del mandato completando alcune tessere del puzzle organizzativo e così ha voluto, nel giorno del Bilancio sociale e di mandato, anche la presentazione della nuova terapia intensiva che sorge a fianco del blocco operatorio. Una terapia intensiva che però non è ancora in funzione. Delle cinque stanze previste, ognuna con due letti, solo una è parzialmente allestita. Restano da completare le altre (sono previste anche camere per l’isolamento) e il bancone centrale dove verranno allestite tutte le postazioni di controllo. L’investimento complessivo tocca il milione di euro. La nuova terapia intensiva, che aprirà a giugno, a regime conterà su quattordici posti letto (per ora l’organico del personale non è ancora adeguato).

L’incontro pubblico, dopo la presentazione del bilancio di tre anni di attività, è stato concluso da una tavola rotonda con Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, Elio Borgonovi, presidente del Cergas Bocconi, e Antonio Saitta. È da lui che arrivano parole di apprezzamento per i risultati che nel 2015 apparivano “quasi da missione impossibile” e per l’atteggiamento di Giovanna Baraldi “che benché a fine mandato continua a guardare avanti”. E allora cosa ci sarà nel futuro dell’azienda di Alessandria? Un “ospedale forte” che consolida il ruolo di hub nel Quadrante Alessandria – Asti all’interno del processo di “gerarchizzazione degli ospedali sul territorio”.

Il rischio di un aumento della mobilità passiva? “Viene meno solo se c’è la capacità di cura. I cittadini sanno come informarsi e vanno dove c’è una vera garanzia e competenza di cura. Il precesso di rafforzamento e di integrazione è la risposta ai bisogni dei cittadini e alla stessa mobilità passiva in Piemonte”. Quindi siamo di fronte a una frenata rispetto alla fusione fra Asl Al e Aso? “Il merito della proposta e la discussione che è scaturita sotto la presidenza di Domenico Ravetti della Commissione Sanità è andata nella direzione di fare emergere in modo chiaro l’esigenza di mettere in rete le competenze e di come usarle. L’integrazione è il tema vero, insieme alla ripartizione dei compiti e ai Dipartimenti interaziendali. Ai nuovi direttori – conclude Saitta – verranno dati obiettivi nuovi, non sono economici ma anche di salute, e un metodo preciso: gli atti aziendali dovranno essere fatti insieme”.

Mentre sul progetto di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) nessuno ha speso una parola durante l’incontro pubblico (a cominciare da Giovanna Baraldi), è stato invece evocato lo sdoppiamento del corso di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale (conta su cento posti e la richiesta presentata dall’Ateneo è di altri 50 da destinare ad Alessandria). “Sul corso siamo d’accordo e ci lavoreremo” ha assicurato Saitta. Ma durante un breve incontro, al termine, con i giornalisti ha confermato che per il momento non si è ancora andati oltre a una generale disponibilità e che il percorso nazionale è ancora tutto da costruire.