Sara Terzano: “La musica è emozione, in sintonia con la natura”. Lunedì ultimo appuntamento con “Musica: la Voce delle Arti”

Terzo e ultimo appuntamento, lunedì alle 17 alla Sala Ferrero del Teatro comunale di Alessandria, con “Musica: la Voce delle Arti”.

Riproponiamo qui l’intervista con la sua ideatrice, la professoressa del Conservatorio Vivaldi Sara Terzano, arpista e architetto.

 

“La musica è prima di tutto emozione, sia per chi la crea e interpreta, sia per chi la ascolta: e la ‘contaminazione’ con altre arti, a partire dall’architettura, non può che rappresentare un valore aggiunto importante”. Parola di Sara Terzano, arpista dal curriculum di eccellenza (dal 2015 docente di Arpa al Conservatorio Vivaldi, con molteplici esperienze in Italia e all’estero, sia come insegnante che come concertista) ma anche architetto, in grado quindi di cogliere pienamente il senso di questo ‘matrimonio’ fra arti.

“Pensiamo ad un concerto di musica barocca eseguito all’interno di una chiesa – spiega per centrare subito il punto -, e agli stessi brani suonati in un centro giovanile, per fare un esempio. Il contesto modifica sicuramente tutto: l’interpretazione dell’artista, le sue emozioni, le modalità di fruizione del pubblico. Con “Musica: la Voce delle Arti” tentiamo di dare concretezza a questa riflessione, tra l’altro coinvolgendo il pubblico, che viene chiamato a partecipare direttamente a parti del concerto”. L’esperimento del seminario-concerto, partito nel 2017 su proposta della professoressa Terzano, conosce quest’anno, alla sua seconda edizione, un’importante crescita/evoluzione.

“Abbiamo strutturato il progetto – spiega Sara Terzano – in tre appuntamenti, il primo dei quali, lo scorso 27 marzo, è stato un coinvolgente viaggio nel tempo, inteso in termini metereologici, ma anche filosofici, come kronos, percezione della realtà. Sia le scolaresche che un pubblico adulto numeroso e variegato hanno apprezzato, siamo molto soddisfatti”.

Ora è il momento dei due successivi appuntamenti. Venerdì 13 aprile nella Sala Ferrero del Teatro Comunale di Alessandria (la mattina alle 11,30 per gli studenti, il pomeriggio alle 17 per il pubblico degli adulti) andrà in scena ‘L’eco della natura’. Di che cosa si tratta? “La natura è alla base sia della musica che delle arti visive – sottolinea Sara Terzano -, entrambe cercano di raccontarla, di interpretarla. E così faremo noi, in un percorso variegato e, aggiungiamolo, per nulla noioso ma molto coinvolgente. Eseguiremo, per fare un esempio, anche un brano di Paul Winter, sassofonista e compositore statunitense, completamente ispirato al verso di una balena ‘spiaggiata’. E proietteremo immagini di oceano, ma anche di giardini verticali nelle città”. A proposito di architettura che si ispira e riproduce la natura, appunto.

Sara Terzano non è solo ‘anima’ e regista del progetto, ma anche fra i protagonisti in scena, con la sua arpa: “eh sì, suonare di fronte al pubblico mi piace troppo, è un’emozione irrinunciabile. Con me ci saranno però altri due bravissimi artisti: Chiara Sedini, docente di Oboe al Conservatorio Vivaldi, e Roberto Mattea, percussionista e architetto”.

Il successivo appuntamento, lunedì 23 aprile, sarà invece dedicato al processo creativo, e allo stretto legame fra musica, architettura e altre arti. Sarà insomma la terza, e conclusiva, tappa di un viaggio ‘ideale’ nel tempo e nello spazio, attraverso diverse epoche e autori, per ‘raccontare’ come un’opera d’arte nasce sempre dal contesto culturale di riferimento, per raccontare storie, e suscitare emozioni. “Uno degli obiettivi del progetto Musica: la Voce delle Arti – spiega la professoressa Terzano – è proprio mostrare come la musica sia emozione pura, e possa essere eseguita e fruita in contesti anche molto diversi da quelli istituzionali. Oltretutto, la musica non ha barriere: è classica, ma anche jazz, tango, colonna sonora del cinema, ovvero di un’altra arte”.

Da questo punto di vista, proprio l’arpa ‘fa scuola’: “E’ uno strumento meraviglioso, che affonda le sue radici nel terreno, nella natura, e anche nella mitologia. Ed è estremamente versatile: può inserirsi in opere classiche, come nel jazz o nel rock, e in tutta la musica contemporanea”.
C’è tempo anche per un’ultima riflessione sugli studenti del Vivaldi: “Ho una classe di 11 studenti, bravissimi e molto motivati. Per lo più piemontesi, ma una si è anche trasferita da Monopoli, dove ho insegnato prima di arrivare ad Alessandria. Il livello qualitativo medio è decisamente alto. Credo che il nostro compito di docenti oggi sia di trasmettere tecnica e cultura musicale, ma anche entusiasmo. E di far comprendere ai nostri studenti che il mercato che li attende, là fuori, è molto selettivo, ma anche ricco di opportunità, tutte da costruire”.

 

Ettore Grassano