La biblioteca di Eco vada a chi la sa gestire. Noi pensiamo al piazzale Berlinguer! Intanto a Casale Monferrato…[Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

“In vendita la biblioteca di Eco. Almeno proviamoci a portarla qui”.
Dalla lettura si legge: “E’ notizia di questi giorni che la biblioteca con 35 mila volumi di Umberto Eco è stata messa in vendita dalla famiglia. La cifra, 2 milioni di euro, è davvero impegnativa, ma la minoranza PD si rivolge al primo cittadino Cuttica chiedendo “proviamoci a portarla ad Alessandria. Se ci si mette al lavoro subito, sarebbe un’occasione per la città, anche da un punto di vista di attrazione turistica”, per ora a contendersela Milano e Bologna”. Nel contempo un altro articolo molto dettagliato spiega le intenzioni della famiglia: “La famiglia di Eco: la biblioteca resterà in Italia”.

 

Poesiole contraccettive [Novecento] CorriereAl 1

In sostanza a causa delle troppe pressioni e congetture sul destino della preziosa biblioteca la famiglia vuole decidere in serenità annunciando la sospensione di “ogni trattativa” e lo fa il figlio Stefano all’ANSA a nome della mamma Renate e della sorella Carlotta. Ribadendo una volta per tutte che la biblioteca di lavoro, circa 30 mila volumi, verrà donata e non venduta ad una istituzione in grado di valorizzarla e consentirne la consultazione pubblica con un distinguo: i libri antichi, un patrimonio di circa 1.200 volumi con l’idea di valutare la vendita all’Università di Bologna o alla Biblioteca Braidese. Così sta scritto. Ora se si tratta di acquistare i 1.200 volumi antichi, due milioni di euro per una città con le “pezze al sedere” e con conti solo apparentemente ‘a posto‘, come può oggi la minoranza del PD suggerire tale sforzo, ben sapendo che non ce lo possiamo permettere? Con due milioni di euro quanta manutenzione si riesce a fare per la città e i suoi sobborghi lasciati andare a ramingo da moltissimo tempo? La famiglia di Umberto Eco potrebbe fare un grande atto di generosità: donare la biblioteca alla città che ha visto nascere Eco, dove ha studiato per diventare la grande figura in tutto il mondo. Anche se semmpre molto lontano da Alessandria anche in vita. C’è però un problema: Alessandria avrebbe un luogo adeguato per la conservazione dei 1,200 volumi antichi certamente sensibili a umidità, luce impropria, temperatura, giusta ventilazione dei locali? E ancora: Alessandria è in grado di garantire ogni tipo di tutela con personale per la cura e una buona assicurazione per tale patrimonio? La politica di casa nostra, anno dopo anno, ci ha ridotti ad essere troppo miseri per sognare cose grandi.
Voto: 4

2) Che ne direbbero gli alessandrini devoti alla Madonna della Salve se il Vescovo Mons. Guido Gallese la mandasse in trasferta in altra regione per qualche mese alla pari di un oggetto da esposizione? E’ mia opinione che storcerebbero il naso. Pongo questa domanda per la notizia letta su La Stampa nella sezione di Casale Monferrato che mi ha stupito: “In trasferta nelle Marche il crocifisso della cattedrale”.
Vengono spostate da un luogo all’altro opere d’arte e gioielli unici al mondo da esporre in musei, ma quel crocefisso sta bene dove sta, al sicuro, perché un’opera sacra, temo fragile ed è un po’ anche nostro. Se i marchigiani o chiunque altro lo vogliono vedere, organizzano una gita in direzione Piemonte/Casale Monferrato, così potranno ammirare questo prezioso pezzo unico a cui aggiungo il magnifico Duomo di Sant’Evasio e ogni opera pregiata che Casale Monferrato ha saputo conservare. Gustare la cucina monferrina, acquistare i suoi prodotti e questo si chiama attirare turismo culturale religioso e non solo. Si legge su La Stampa che il Vescovo di Casale Monferrato Mons. Gianni Sacchi nel concedere l’opera sacra avrebbe disposto che il crocefisso rientri a fine ottobre per la novena in preparazione alla festività patronale di Sant’Evasio. Ma veniamo al Crocefisso: costituiva la prima dotazione della cattedrale di Alessandria, si parla del XII secolo (1100/1200). Nel 1403 divenne preda bellica del condottiero Facino Cane che lo portò a Casale Monferrato. E’ un’unica opera sacra preziosa sotto ogni aspetto, un delitto privarne il Duomo anche se solo per pochi mesi, e un delitto rischiare di perderlo per qualsiasi accadimento o avversità. Un articolo che lo racconta: “Il Crocifisso Romanico Cattedrale di Sant’Evasio in Casale Monferrato”. Che ne pensano i cittadini di Casale Monferrato?
Voto: 2

 

Sicurezza dei lavoratori dell'Ospedale di Alessandria: quante promesse al vento! CorriereAl3) Parcheggio Berlinguer: ci torno dopo l’ennesimo fatto. Se nessuno nelle alte sfere se ne è ancora accorto, certi individui sono sempre di più, sempre più insistenti e minacciosi. Venerdì 6 aprile le persone dal lato opposto dell’ingresso dell’Ospedale, dove c’è un chiosco bar, hanno raccontato di aver assistito ad una scena preoccupante. I parcheggiatori abusivi africani hanno litigato fra loro per “incassare” l’euro da un automobilista, uno di questi con un bastone si è messo a menare poi è scappato, gli altri a corrergli dietro attraversando di corsa la circonvallazione dove transitavano le auto. Potevano venire investiti e rovinare i malcapitati automobilisti, perché poi la vergognosa giustizia italiana avrebbe denunciato gli investitori: per le “risorse” hanno sempre un occhio di riguardo. Ogni giorno passando di là si sentono litigi e urla. Quest’ultima notizia dovrebbe far sì che il responsabile primario del territorio dell’accoglienza e di questa orda di delinquenti dimostrasse di esistere. Individui di cui non si conosce nulla all’infuori che sono prepotenti, aggressivi, violenti e senza paura sfidano il territorio che li ospita e li mantiene. e peggio ancora sono sfacciati al punto da sbeffeggiare le nostre autorità e istituzioni. Da Radiogold: “Denunciato “leader” dei parcheggiatori abusivi di Piazzale Berlinguer”. Sta scritto: “Lo scorso 29 marzo le Volanti della Questura si sono appostate nel parcheggio e da subito hanno individuato il cittadino nigeriano di 27 anni. L’uomo, già noto per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, lesioni, invasione di terreni e violenza privata, segnalava agli altri parcheggiatori il passaggio delle forze dell’ordine e li richiamava nel parcheggio quando la situazione tornava tranquilla. Per bloccare il nigeriano, i poliziotti delle Volanti sono stati spintonati dall’uomo, riuscito poi a guadagnare la fuga. Acciuffato con fatica è stato trovato in possesso di un pugnale “Karambit” (un brutale pugnale ad artiglio da lotta nei combattimenti moderni) e 1.4 grammi di marijuana”.
Queste sono le “risorse” ritenute utili al paese e coccolate da certa parte politica. Ciliegina sulla torta il nigeriano era già stato denunciato per tentata estorsione e violenza privata per aver strattonato con violenza un automobilista che si era rifiutato di pagargli il pizzo. La scena è stata filmata da conoscenti che hanno portato la vittima al Pronto Soccorso. Ora a questo delinquente verrà dato il foglio di via? Con il foglio di via lo consegnerei agli uffici della Prefettura facendomi rilasciare una ricevuta, e dicendo: “Signori è compito vostro occupatevene insieme a Regione e Ministero, uno alla volta toglieteceli di torno”.
Voto: 2