Sempre su piscina e dintorni – Miss Alessandria [Un tuffo nel passato]

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di Tony Frisina

 

 

Cercando cercando (a volte) si è fortunati e si riesce a trovare qualcosa di interessante anche fra carta da macero, vecchie riviste, giornali sgualciti e polverosi. Chi, girovagando per mercatini di antiquariato, non si è mai imbattuto in qualche persona tuffata letteralmente con la testa e col busto all’interno di uno scatolone di ratatuia che non serve più a niente e a nessuno? Molte volte quel matto potrei essere io. Io, che spinto dal sacro fuoco della ricerca, andavo (e vado) cercando fra vecchi bauli e scatoloni ciò che la ventura mi pone dinnanzi.

Spesso asserisco che la Storia, quella con la esse maiuscola è stata già scritta (o riscritta e diversamente interpretata). I fatti, nel caso della Storia di cui sopra, sono quelli che sono e rappresentano nello stesso istante il punto di partenza e quello di arrivo.

A me, invece, piace la piccola storia; quella che molti giudicano la meno importante. A parer mio la piccola storia è racchiusa fra le pieghe del mantello della Storia e racconta fatti di vita personali che si intersecano con gli avvenimenti storici di grandezza e di importanza nazionali o mondiali che già tutti conoscono.

Ecco, a me la storia che piace scoprire è quella che lega ed unisce le vicende personali ai fatti importanti già narrati dallo studio delle vicende storiche.

La cartolina e la fotografia hanno le giuste caratteristiche per raccontare una loro piccola storia, sia pure parziale e molto spesso poco esaustiva. Solo chi sa interpretare l’insieme di una raccolta è poi in grado di trovare il filo conduttore giusto per scoprire le miriadi di racconti e di vicende. Le storie che mi appassionano sono le vicende dell’uomo qualunque.

Proprio nelle settimane appena trascorse mi ero occupato delle sfortunate vicende relative alla Piscina Comunale di Alessandria. Prima parlando della scomparsa dell’amico Benito Michelon e successivamente per parlare della chiusura dell’impianto balneare cittadino.

Nel fare questo mi ero servito di cartoline d’epoca, come faccio sempre.

Certamente esistono cartoline che ritraggono la Piscina solo a partire dal 1956, anno della sua inaugurazione; quindi l’epoca di cui parlo è relativamente recente.

Le cartoline che avevo proposto a corredo dei due servizi ritraevano, fra i tanti particolari, anche numerose persone, frequentatrici del luogo.


                                         Due belle sconosciute. Qualcuno le riconosce?

Una coppia di belle ragazze aveva attirato la mia attenzione più di altre persone presenti nell’impianto di svago.

Grazie alla pubblicazione di questi soggetti ho potuto sapere di più almeno su di una delle due donne raffigurate.

         Franca Cellerino e l’amica sconosciuta

L’amico Ugo Boccassi, editore e storico alessandrino, ha riconosciuto quella che era stata la reginetta di Alessandria (così a quel tempo erano definite le miss) proprio nei lontani anni ’50 riuscendone a fare il nome ed cognome.

Si tratta di Franca Cellerino.

Ben conoscendo l’amico Ugo prendo per oro colato il suo suggerimento (non avendo altresì armi per poter controbattere validamente al suo dire) e lo faccio anche mio.

Andando a scartabellare nel corposo archivio della memoria sono riuscito a trovare soltanto un articolo giornalistico, della stessa epoca, che parla proprio di Franca Cellerino e qui lo propongo per intero ai miei lettori.

                                   Franca Cellerino, seduta, accanto alla miss sconosciuta

Naturalmente invito chiunque fosse al corrente di ulteriori notizie, storie ed aneddoti riguardanti questa bella signorina (e le altre anonime) di farsi avanti e di mettersi a raccontare. Un attento ascoltatore (o lettore) lo troveranno certamente quantomeno nel sottoscritto.

L’ennesima bellezza al bagno. Troveremo il suo nome?

 

Così scriveva C. M., l’inviato speciale de La Nuova Stampa, da Acqui Terme, Domenica 4 Ottobre 1953, aprendo un servizio dal titolo che è tutto un programma:

La “bella piemontese ’53” nasce stasera a mezzanotte.

Venticinque concorrenti al titolo in gara ad Acqui – segretissima selezione in costume da bagno prima della sfilata in abito da sera.

Ed ecco il pezzo giornalistico:

“Saltellando fra una pozzanghera e l’altra, le venticinque aspiranti al titolo di Miss Piemonte sono arrivate stasera ad Acqui. Ad accoglierle erano gli organizzatori del concorso, autorità e soprattutto un gran fango: Giove Pluvio, insensibile al fascino femminile, ha cercato in tutti i modi di ostacolare la manifestazione, rovesciando acqua a cateratte e chiamando in aiuto il freddo e il vento. Fortunatamente il concorso non prevede sfilate all’aperto: stasera gran gala alle Terme e domani elezione ufficiale con sfilata in abito da sera. Ed eccole qua, le belle piemontesi, un po’ intirizzite, qualcuna con il nasino lustro per il raffreddore. Sono le selezionate di trentacinque concorsi, cominciati a giugno e terminati ora, che hanno coperto praticamente tutta la regione. Ma solo venticinque hanno risposto al richiamo di Acqui: qualcuna è rimasta casa perché non dispone neppure di un abituccio da sera, altre perché i genitori le hanno proibito di partecipare.

Prima ad arrivare è stata miss Carrù (un nome che invita a rispondere urrah!), al secolo Fulvia Tommaselli; poi miss Asti, che, essendo del paese del vino, ha il nome augurale di Bruna Vendemmia, e miss Cuneo, che è Maria Grazia Perotti, figlia della medaglia d’oro generale Perotti. Maria Grazia aveva un’ombra di preoccupazione sul volto: oggi ha dato l’ultimo esame di riparazione per la licenza liceale e domani ci sono gli scrutini. Cambierebbe probabilmente il titolo di miss con la promozione.

In serata tutte le venticinque erano giunte. Qualcuna democraticamente in pullman, fra mazzi di polli e cesti d’uva; qualcuna in fuoriserie con una piccola corte di accompagnatori, fra cui la pettinatrice di fiducia. Fra le ultime, fidandosi nel detto evangelico secondo cui gli ultimi saranno i primi, sono arrivate le rappresentanti di Torino: Eliana Rizzo e Jeannine Falconi, che è nata sulla Costa d’Oro ma è italiana e risiede a Torino.

Vogliamo essere sinceri: un primo esame delle concorrenti non ci ha fatto conoscere, purtroppo, alcun tipo alla Lollobrigida od alla Pampanini; di quelle, per intenderci, che fanno trattenere il respiro quando si incontrano per strada. Desidereremmo sinceramente sbagliarci – e le belle piemontesi ci perdonino se cerchiamo di essere obbiettivi – ma ci sembra che la qualità delle aspiranti al titolo di miss Piemonte non tocchi limiti eccelsi. Sono tutte carine, molte sono fotogeniche o «fanno tipo», come si dice; ma le solide glorie delle Gine delle Silvane non temono per ora concorrenza.

Per chi suona la campana della celebrità, domani a mezzanotte? L’avvenire è in grembo alla giuria, formata da artisti e giornalisti di specchiata riservatezza. Essi, ed essi soli, daranno il giudizio definitivo, dopo di avere assistito alla sfilata delle miss in costume da bagno, in visione privatissima. Poi la «bella piemontese ‘53» parteciperà all’elezione di miss Italia.

c.m.

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