Alessandria raggiunta in extremis: in cauda venenum

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di Jimmy Barco
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Dal Mocca – Dopo la vittoria infrasettimanale ottenuta a Viterbo in Finale 1 di Coppa Italia i Grigi oggi si trovano di fronte il Piacenza al Mocca.

All’andata fu sconfitta mandrogna ma la partita, finita 3 a 2 per gli emiliani, ebbe un evolversi curioso: l’Alessandria, in vantaggio di due reti, si fa rimontare e superare dai biancorossi nella ripresa. Quella è stata però l’ultima sconfitta dei Grigi fra campionato e coppa e, guarda caso, fu l’esordio di Marcolini sulla panca dell’Alessandria. Per il nostro allenatore allora non valse certo il proverbio “il buon giorno si vede dal mattino”.

Sia come sia l’Alessandria, da quel pomeriggio di novembre al Garilli, di strada ne ha fatta e tanta ne dovrà ancora fare sia in campionato sia in Coppa per raddrizzare una stagione pensata male e cominciata peggio. Ma proprio prima di quella sconfitta rimediata a Piacenza contro la squadra di Franzini Di Masi aveva impresso la svolta tecnica: via Sensibile e tutto il suo armamentario umano e tecnico, in primis mister Stellini.

Grigi: lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutti CorriereAl

In panchina arriva il già citato Marcolini (allenatore non certo dotato di un curriculum paragonabile a quelli appartenenti ai nomi invocati dalla piazza) e promozione sul campo di Cerri da uomo spogliatoio a DS a tutto tondo. Cerri, tra l’altro, ha poi sovrainteso al mercato invernale nel quale sono stati piazzati 8 giocatori e sostituiti da altri dotati di profili (e stipendi) decisamente più in linea con i canoni della categoria.

Unica nota stonata di quella finestra di mercato è stato l’arrivo del centrale big Blanchard il quale, pur dotato di un passato invidiabile, è rimasto ai margini della prima squadra impersonando, almeno fin qui, la figura di “oggetto misterioso”, figura tipica dei rinforzi di “nome” arrivati a gennaio negli ultimi anni in riva al Tanaro.

Adesso pensiamo a questo uggioso pomeriggio e a questa partita con l’obiettivo di continuare la nostra lunga striscia positiva cominciata nel novembre scorso.

Mentre il Piacenza di Franzini (49 punti in classifica e sesto posto) è quasi in formazione tipo (fuori i soli Masciangelo e Masullo) i Grigi, lungo degenti o sedicenti malati a parte, fa a meno degli esterni d’attacco titolari (Sestu e Gonzo in panchina) sostituiti da Fisch e Bellazzini.

Il modulo difensivo è identico per le due compagini: 4-3-3 e da tenere d’occhio il trio d’attacco piacentino formato da Di Molfetta, Pesenti e Corazza. Partiti.

Al 3’ Nicco perde colpevolmente palla sulla tre quarti e parte un pericoloso contropiede condotto da Pesenti che si presenta davanti a Vannucchi ma il suo destro viene intercettato bene dall’estremo difensore mandrogno.

Al 9’ Bellazzini prima si guadagna un corner e poi lo batte pericolosamente per il portiere emiliano. Sempre su angolo due minuti più tardi ancora i Grigi pericolosi su una seconda palla in uscita ma il tiro finale esce di poco. Sul rovesciamento di fronte è Di Molfetta a concludere fuori da buona posizione (13’).

Da lì in poi la partita si dipana in modo piacevole con frequenti rovesciamenti di fronte fino al 39’ quando in mischia Barlocco salva sulla linea una conclusione a colpo sicuro.

Al 43’ Di Cecco blocca Bellazzini platealmente in area: è rigore che batte Marconi raso terra ma iTommaso Bellazzini dopo Alessandria-Renate (1-0) CorriereAll pallone va ad incocciare sulla base del palo. Qui si chiude il primo tempo nel quale è piaciuta di più il Piacenza ma è stata più pericolosa l’Alessandria mangiandosi, tra l’altro, l’occasione principe, la trasformazione di un calcio di rigore.
Parte la ripresa senza nessuna modifica nei due schieramenti.

I primi 10’ sono di marca mandrogna e questo forcing viene premiato con il gol di Gatto (52’) il quale viene ben servito in area da Nicco e fulmina Fumagalli con un destro rasoterra sul secondo palo: 1 a 0 per i Grigi che continuano all’attacco sull’onda del vantaggio.

Al 59’ è Bellazzini in area in posizione decentrata a tirare in porta e impegnare a terra il portiere ospite. Arrivati all’ora di gioco i Grigi passano al controllo delle operazioni gestendo la palla a metà campo senza rischiare contropiede e al 67’ Bellazzini da trenta metri batte una punizione di sinistro e il suo tiro incoccia il sette a portiere battuto.

Al 74’ bella azione del Piacenza chiusa da un colpo di testa di Pesenti che finisce alto e vista l’occasione decisamente favorevole si può considerare una buona occasione sfumata.

Al 87’ progressione di Nicco conclusa con un tiro parato a fatica da Fumagalli. Al 88’ il Piacenza sfiora il pareggio grazie ad un palo clamoroso colto da Della Latta con un tiro dai dieci metri.

Al 93’ Romero pareggia grazie ad una dormita colpevole di Giosa con Vannucchi che si fa trovare a mezza strada e si fa beffare da un classico pallonetto: 1 a 1. Pareggio doveva essere e pareggio è stato: però, che peccato!