Movimento Nazionale ad Oviglio discute del mondo venatorio

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Giovedì sera il commissario regionale del Movimento Nazionale Marco Botta e il consigliere regionale Gian Luca Vignale hanno incontrato a Oviglio il mondo venatorio al fine di illustrare le forti criticità che contiene la proposta di legge voluta dal centrosinistra che nelle prossime settimane sarà al voto del Consiglio regionale.

All’incontro hanno partecipato anche il Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, il sindaco di Oviglio, Antonio Armano, il Presidente del Consiglio comunale di Alessandria, Emanuele Locci e il consigliere comunale del MNS ad Alessandria, Pierpaolo Guazzotti.

“Abbiamo ritenuto importante incontrare il mondo venatorio e agricolo – dichiarano Botta e Vignale – in quanto il Consiglio regionale rischia di votare una legge sbagliata, restrittiva e che non dà alcuna risposta ai territori piemontesi. Non è la prima volta che ciò accade, ma troviamo che fare leggi senza alcun coinvolgimento dei settori interessati sia la dimostrazione di quanto il centrosinistra sia distante dai cittadini che amministra”.

“La legge del centrosinistra è profondamente sbagliata – continua Vignale – perché non si occupa in alcun modo della gestione del territorio da attuare anche con l’intervento della caccia, ma ha un unico obiettivo ideologico: la contrarietà alla caccia anche in contrasto con la legge dello Stato, la legge 157 del 1992.”

“Invece di prevedere nuovi limiti – dichiara Botta – è fondamentale che il Piemonte si doti di una buona legge che consenta ai cacciatori di essere strumento di controllo ed equilibrio faunistico del territorio. Solo così potremo evitare che il mondo agricolo continui a coltivare danni”.

“Estremamente importante – continuano Botta e Vignale – la presenza delle istituzioni alessandrine che hanno dimostrato che solo un’alleanza fra comuni, province con il mondo venatorio e agricolo è in grado di dare le risposte che agricoltori e cittadini si aspettano”.

“E’ pertanto evidente – conclude Vignale – che chi pensa di votare una legge anticaccia in realtà vota una legge contro il territorio che sarà meno presidiato e gestito, e che soprattutto causerà maggiori danni al settore agricolo”.