1) All’Assessore alessandrino Paolo Borasio, con importanti deleghe ambientali tra cui la Protezione Civile Comunale. Il massimo voto lo conquista sul caso Giuseppe Monticone&altri pluri-alluvionati residenti nelle vie Margiocchi e Forlanini, una porzione della città entrata dopo l’arginatura a difesa della città in esondazione programmata. Vale a dire che in caso di maltempo, le abitazioni e le imprese artigianali e agricole in quelle zone vengono puntualmente alluvionate: dopo il ’94 è accaduto nel 2009-2014-2016. Sono stati anni di “via Crucis” per questi nostri concittadini, che chiedevano di rilocalizzarsi per spostarsi in zona di sicurezza (come da molti anni previsto da leggi e normative europee, statali e regionali): tre amministrazioni comunali hanno sbattuto loro la porta in faccia. A questo proposito, leggete qui. L’assessore Paolo Borasio rappresenta la luce in fondo al tunnel, importante novità per il “popolo” a rischio alluvioni, perché ha preso seriamente questo impegno, e non è certo facile a causa di “pali e tralicci” di durissimo e resistente legno, fino ad oggi indistruttibile. La Regione Piemonte negli scorsi anni si è attivata per rispondere alle richieste da parte dei Comuni allo scopo di rilocalizzare abitazioni a rischio, e mentre in molti Comuni è accaduto (ci sono BUR regionali che lo testano e di cui abbiamo copie), da Alessandria il silenzio. Il 6 novembre 2017, in Regione, il Vicepresidente Reschigna veniva a conoscenza per bocca di Monticone della situazione e dell’inerzia alessandrina, quindi a partire dagli Uffici della Difesa del Suolo l’impegno di risolvere la situazione, e a gennaio di quest’anno la mia richiesta al Consigliere regionale Walter Ottria di essere i nostri occhi, e di seguire l’iter tecnico, oltre che perorare la causa per la copertura economica. Il 27 febbraio, un mese dopo, ci veniva già comunicato l’avvio della procedura per l’attuazione delle rilocalizzazioni, con il DGR e l’Allegato 1. Sempre da parte del Consigliere Ottria il 27 marzo ci giungeva notizia del primo finanziamento. La Regione Piemonte a quel punto aveva fatto il suo dovere nei confronti di questi nostri concittadini sfortunati, ma poteva esserci il rischio che da Palazzo Rosso tutto tacesse per l’ennesima volta. Ed ecco la “luce in fondo al tunnel” nella persona dell’assessore Borasio che, martedì 3 aprile, si è recato in Regione per avere ogni informazione possibile per procedere. Ora il percorso dovrebbe essere in discesa, auspichiamo che non ci siano più “paletti e tralicci” sul percorso, ma L’assessore Paolo Borasio ha al suo fianco noi cittadini, un piccolo esercito che lo appoggia. Grazie Assessore.
Voto: 10
2) Scuola Bovio: “Il corridoio della scuola è inagibile”. La palestra degli alunni si raggiunge solo passando dal cortile- Proteste alla Bovio di Alessandria: una madre scatta le foto e denuncia la situazione”.
Oltre a La Stampa, tale notizia viaggia su Facebook con foto e commenti. Questa pagella è indirizzata all’Assessore comunale Silvia Straneo, con Deleghe: “Servizi educativi e scolastici – Pubblica istruzione e nidi d’infanzia – Edilizia scolastica e altro”. Nell’articolo de La Stampa si legge che sono dieci anni che esiste questo problema, con peggioramento continuo. La causa sono le infiltrazioni, quindi oltre all’Assessore Straneo la pagella è indirizzata al responsabile Dirigente o Direttore preposto alla cura dell’edilizia scolastica, che è poi la Direzione che avrebbe già dovuto intervenire da tempo, trattandosi di un edificio scolastico. Riporto uno stralcio dell’articolo: “Una mamma preoccupata e furente ha deciso di rendere pubbliche le foto scattate nella scuola frequentata dal figlio: «Questa è la situazione alla Bovio, dove ci sono le elementari e la materna». Ad altezza occhi, un tratto del lungo corridoio transennato alla buona; alzando lo sguardo, le crepe sul muro da sopra una porta e fino in cima. Profonde, con l’intonaco che manca in alcune curve e che lascia intravedere i mattoni. C’è del nastro adesivo sistemato nei punti più critici. «Per andare in palestra i bimbi devono attraversare tutto il cortile, perché il corridoio è inagibile – spiega -. Stiamo aspettando il progetto dal Comune per fare in modo che vengano terminati i lavori….. Ci chiediamo quanto dobbiamo aspettare ancora». E continua: «I nostri figli non fanno ginnastica perché fa freddo, ma alle 16,30 quando ci sono le attività extra scuola, sono obbligati ad attraversare il cortile». L’articolo continua ma qualcosa da parte mia lo devo dire: la politica passa i burocrati no, quindi con fior fior di ingegneri, architetti, geometri e forse geologi che abbiamo in Comune, da chi e da dove deve arrivare un progetto per mettere in sicurezza quel corridoio? Capperi! Mancano i fondi? Basta fare lo “sforzo” di chiederli. Pubblicato dalla Regione Piemonte: 21/11/2017: “220 milioni per la sicurezza delle scuole piemontesi”. Forse sono io che la faccio troppo facile?
Voto: 2
3) Sul caso dell’ Istituto di Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci. Ho atteso per fare questa pagella con la speranza che venisse fuori la realtà dei fatti, ma ad oggi resta e resterà un episodio buio e mal gestito dai preposti scolastici: Preside, Consiglio di Classe e genitori. Le interviste a cui abbiamo assistito tramite Telecity/7Gold hanno fornito un quadro poco edificante. Da parte dei media è stato scritto e detto di tutto e pure il suo contrario, proprio per mancanza di chiarezza. Ciò che è accaduto non è stata per niente una bravata, ma un segnale grave. Ragazzi entrati in una scuola superiore dopo aver fatto un percorso tra scuola materna, primaria e secondaria di primo grado senza aver recepito comportamenti di civiltà, educazione e rispetto verso il prossimo chiunque sia. Un’intera classe di 28 studenti omertosi per coprire una decina di “bulli”. Posso immaginare che si è preferito tacere per non diventare negli anni a venire “vittime”. Sull’insegnante posso supporre che tace la verità perché anche in futuro dovrà continuare a lavorare. Chiudo la parentesi comportamentale per arrivare al motivo della pagella, e cito questo articolo uscito su Panorama il 30 marzo, che non fa buona pubblicità a questo Istituto alessandrino: “Il caso della professoressa di Alessandria: è violenza, non una “bravata”. La docente, il preside, i genitori. Tutti complici di un grande reato: aver abdicato al loro ruolo di educatori e perdonare, tutto, in partenza”. Ed ora arrivo al nocciolo: temo per i miei tre nipoti, oggi nella scuola primaria dopo aver frequentato i tre anni di materna in un Istituto Paritario. A casa ricevono l’educazione civica e comportamentale dai genitori e da noi nonni con la giusta severità quando necessita. La stessa cosa a scuola. Li ritengo tre ragazzini educati e rispettosi con altri e con le cose degli altri, e non farebbero male neanche ad un insetto. Trascorso anche il periodo di secondaria di primo grado accederanno in qualche Istituto in funzione delle loro scelte, ed è questo che temo. Trovarsi in una classe dove ‘nel mazzo’ ci sarà il classico gruppetto di ragazzi, magari ‘di buona famiglia’, che uniti da “deficienza comportamentale” diventa “branco” che può colpire un adulto quale un insegnante come un compagno, causandogli gravi disagi.
La cronaca odierna ci mostra quanta mala gioventù sta crescendo. L’articolo di Marco Ventura su Panorama è una “sberla” a genitori e educatori che giust’appunto hanno abdicato al loro ruolo.
Voto: 2