Ciccaglioni: “In 100 giorni completata la riorganizzazione: ora avanti tutta, al servizio degli alessandrini più deboli”. Disabilty manager ‘fiore all’occhiello’ di Palazzo Rosso

di Ettore Grassano

 

 

“Alle 8.15 del mattino sono qui, in trincea nel mio ufficio al primo piano di Palazzo Rosso, e le giornate sono sempre impegnative. Ma sono fatto così: se prendo un impegno, lo affronto seriamente. Naturalmente la valutazione sui risultati la daranno altri, al momento opportuno: ma posso garantire che qui si sta facendo un gran lavoro di squadra, con grande impegno di tutti, dai dirigenti, ai funzionari, agli impiegati”.

Pier Vittorio Ciccaglioni, a tre mesi dal suo insediamento nella giunta Cuttica, con le ‘delicate’ deleghe del sociale (immigrazione compresa) ma anche del decoro urbano, accetta di rincontrarci per un primo bilancio di tappa. La sua storia di leghista doc (ma prima ancora il suo grande amore per la famiglia, e per Alessandria) l’abbiamo già raccontata, oggi proviamo a capire se, nei primi fatidici ‘100 giorni’, l’assessore Ciccaglioni è già riuscito a prendere in mano la situazione, e ad indirizzare la barca nella direzione desiderata: con quali primi risultati, e quali progetti per i quattro anni a venire.

 

 

Assessore, partiamo dalle prime novità: da dove è partito in questi mesi?Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 4
Abbiamo preso decisioni importanti, prima di tutto sul fronte organizzativo interno, della valorizzazione delle competenze e, di conseguenza, dell’erogazione dei servizi. Le faccio due esempi. Prima di tutto abbiamo concentrato tutte le attività, anche di front office con i cittadini, al primo piano di Palazzo Rosso, con ingresso da via Verdi. In maniera che, i tanti alessandrini e non che hanno necessità di incontrare i nostri addetti sanno dove trovarli, in maniera non dispersiva. Secondo esempio importante, stiamo valorizzando un’attività, quella del disability manager, che rappresenta per Alessandria un’eccellenza nazionale, e che fino ad ora, per ragioni che non sta a me indagare, era stata mantenuta, se non ai margini, certamente senza la dovuta centralità.

 

Tre preziosi volontari del Servizio Civile Nazionale per l'Ufficio Disability Manager di Palazzo Rosso: proviamo a conoscerli CorriereAl 1Parla dell’architetto Paola Testa?
Certamente: mi riferisco all’architetto Testa, che è bravissima, appassionata e competente, e che ha costruito negli anni una professionalità e una rete di competenze e relazioni di prim’ordine. Disabilità significa tante cose diverse, dalle persone svantaggiate dal punto di vista fisico o psichico ai tanti anziani. Lo staff del disability manager lavora in maniera costante per rendere Alessandria più accessibile e vivibile per tutti, e lo stesso architetto Testa può illustrare molto meglio di me i tanti progetti in corso, o che partiranno nel corso dell’anno. Mio compito è fare in modo che lei e la sua squadra abbiano gli strumenti necessari per lavorare al meglio. Lo so, sembra banale: ma a quanto pare per anni non è stato così. Ma qui mi fermo: niente polemiche, e lavoriamo sulla concretezza.

 

A proposito di organizzazione, assessore Ciccaglioni: sul fronte Cissaca come vanno le cose? Da mesi si fa il nome di Gianni Ivaldi come possibile presidente, non senza qualche polemica…
Gianni Ivaldi ha tutta la mia stima, sia come persona che per le sue capacità e competenze. La scelta definitiva spetta al sindaco, naturalmente: ma se sarà lui il presidente del Consorzio Socio Assistenziale sono certo che insieme lavoreremo benissimo. Come ottimo è il rapporto con il direttore, Stefania Guasasco, che conosco da molti anni. Detto questo, il Cissaca ha una propria autonomia, pur in una stretta sinergia con i nostri uffici. Ed è una realtà che da anni opera con impegno e competenza, oltre che con risorse non certo illimitate, per supportare nel modo migliore tanti situazioni di difficoltà e disagio.

 

Richieste di reddito di inclusione e domande per case popolari, o di contributi connessi, sono in forte crescita: evidenti indicatori di un disagio che ‘morde’ sempre di più, senza troppe distinzioni fra italiani e stranieri…
Purtroppo è così, e il nostro compito è cercare di razionalizzare le risorse a disposizione, senza lasciare indietro nessuno fra coloro che hanno diritto. La questione casa è molto delicata: tutti abbiamo diritto ad avere una dimora dignitosa, per noi e per la nostra famiglia. Ma esistono regole da rispettare: respingiamo con forza la logica delle occupazioni abusive, senza eccezioni, e proprio in questi giorni, con l’aiuto del comandante dei vigili, stiamo effettuando sopralluoghi per intervenire nei casi di irregolarità evidenti.

 

Gli stranieri ad Alessandria sono davvero un’emergenza, o a tratti si è esagerato?
Non mi pare si sia mai esagerato, e credo che le posizioni della mia parte politica, la Lega, siano su questo punto sempre state ferme ma civilissime. E che rappresentino il punto di vista di gran parte degli alessandrini: i tantissimi che ci hanno votato anche alle recenti politiche, ma ance gli altri. Ossia: le politiche migratorie del nostro paese, dal 2011 ad oggi, si sono rivelate assolutamente inadeguate. E’ una responsabilità del potere centrale però: non certo delle Prefetture, e tanto meno dei sindaci che sul tema hanno pochissimi margini di discrezionalità. Mi auguro che il prossimo governo su questo punto in particolare dia segnali forti, chiari: i migranti economici (che sono più o meno il 90% dell’esercito di stranieri arrivato in Italia negli ultimi anni) possono rimanere qui solo se hanno lavori stabili e regolari. Punto. Non c’è altro modo di affrontare la questione.

 

Lei ha anche la delega al decoro urbano: un tema che conduce alla questione commercio, ferita aperta in città…
Ferita aperta un po’ ovunque in Itala, perché mi pare che la crisi del commercio tradizionale, quello dei centri storici delle città, sia un fenomeno diffuso ovunque in provincia e in Italia, con rare eccezioni. Compito del mio assessorato è certamente fare in modo che Alessandria sia il più possibile vivibile, e accogliente per chi arriva da fuori. Poi naturalmente tocca ai commercianti fare il loro mestiere. Il Comune dialoga in maniera costruttiva con le loro associazioni di categoria, ma quando leggo di un piccolo gruppo di soggetti autoconvocati che vogliono scegliere l’assessore mi viene da pensare che non ci siamo proprio. Ognuno svolga con serietà la propria parte, assumendosene la responsabilità: gli assessori li sceglie il sindaco, e sia sindaco che giunta rispondono del loro operato agli elettori, che decidono la volta successiva se confermarli o bocciarli. In democrazia non può che funzionare così: il resto è ‘cagnara’ da social.