La riorganizzazione del recapito postale

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M5S: "Saranno 141 (su 190!) i comuni dell'alessandrino interessati dai prossimi tagli delle Poste" CorriereAlSiamo alla vigilia della riorganizzazione del modello di recapito postale anche per il territorio Alessandrino. Il 16 aprile p.v. si partirà con la riorganizzazione del CDM di Alessandria, centro di recapito operante per il territorio cittadino.

La riorganizzazione seguirà le linee individuate nell’accordo firmato fra azienda e OO.SS. nazionali (CISL, CGIL, UIL, CONFSAL, UGL) del 08/02/2018 e promosso a maggioranza dalla R.S.U. di Poste Italiane. Tale accordo prevede meccanismi diversi da quelli utilizzati in via sperimentale sul territorio casalese nel corso de 2015-2016.

A seguire, per i prossimi mesi, il servizio verrà riorganizzato a ruota anche sulle zone di Acqui Terme, Novi Ligure, Valenza, Tortona e Ovada (non necessariamente in quest’ordine) introducendo un modello di recapito a giorni alterni.

L’obiettivo è riorganizzare il servizio al fine di renderlo più competitivo sul mercato ed efficiente per l’utenza. Purtroppo il recapito soffre dei mancati investimenti strategici degli ultimi anni e di scelte rivelatesi sbagliate. Di fatto ciò che questo segmento importante dell’azienda Poste sta vivendo è una riorganizzazione in piena regola ma senza i risvolti più negativi riguardanti le dichiarazioni di esubero del personale che altresì vedremmo nell’industria tradizionale in situazioni simili.

Vero è continui l’incentivazione all’esodo che tanto favore raccoglie fra i lavoratori più anziani. Come organizzazione sindacale auspichiamo che tale flusso in uscita si trasformi al più presto in un flusso in entrata e la stabilizzazione di tanti bravi e capaci ragazzi (così come previsto dall’accordo su citato) oggi contrattualizzati a tempo determinato.
Ipotizziamo che il cambio di modus operandi comporterà in fase di assestamento non pochi disagi nel servizio e certamente fra i lavoratori che saranno sottoposti ad una nuova organizzazione del lavoro comprendente fasce orarie diverse da quelle abituali.

Dopo una prima fase di monitoraggio del servizio di circa un mese si passerà alla fase di implementazione durante la quale sarà possibile correggere eventuali anomalie o storture e trovare, ove sarà necessario, accomodamenti riguardo le esigenze dei lavoratori in merito soprattutto alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. L’azienda al tavolo convocato a Torino il 28/03 u.s. si è già detta disponibile.

L’obiettivo da sempre perseguito dalle OO.SS. che hanno costruito l’intesa insieme a Poste Italiane è salvaguardare l’unicità aziendale ed evitare scenari di scorporo di un ramo d’azienda attualmente meno profittevole anche se potenzialmente redditivo. Auspichiamo in tal senso un impegno vero e più profondo dell’azienda.

La SLC CGIL di Alessandria nei prossimi mesi monitorerà gli effetti del servizio così architettato in primis sul personale e poi sull’attività in modo da intervenire immediatamente all’occorrenza.

 

SLC-CGIL Alessandria
Marco Sali