La Cittadella un po’ la conosco: per questo vi dico che……

Cittadella di Alessandria: la strada è ancora lunga e tortuosadi Maurizio Sciaudone*

 

Ogni volta che intervengo su temi legati alla Cittadella e al suo futuro chi mi critica si dimentica che nella fortezza ho vissuto una parte rilevante ed importante della mia vita, un periodo durante il quale ho visto e conosciuto tutti i risvolti positivi e negativi della struttura e dei suoi spazi.

Proprio come il Sindaco conosce l’Ospedale Militare per averlo frequentato durante gli anni della sua riscoperta come luogo d’arte e di cultura, anche io conosco Cittadella per averci lavorato e vissuto ogni giorno lavorativo per 28 anni.

Ecco perché, se avessi bisogno di sapere quale potrebbe essere lo spazio migliore dell’Ex Ospedale Militare per farci qualche cosa, non esiterei a chiedere a Gianfranco Cuttica di Revigliasco un parere che sarebbe per me vincolante.

Fatta questa premessa voglio spiegare il perché delle mie perplessità sull’utilizzo della Caserma Beleno, secondo me impropriamente preferita ad altre più idonee per gli scopi del Comune. Ricordo molto bene che, all’indomani dell’infausta alluvione del 1994 i sotterranei di quella palazzina erano invasi dal fango del Tanaro. Quel fango è rimasto là dove lo vidi io nel ’94 in attesa di essere prelevato e smaltito secondo i parametri di legge (è un rifiuto speciale). Una bonifica di tale tenore implicherebbe una spesa considerevole, tale da gravare pesantemente su un futuro budget di ristrutturazione e di messa a norma.

A questo proposito riscontro anche che sono state fatte opere murarie recenti, a mia notizia non autorizzate dalla Sovrintendenza e quindi in pendenza di atti a sanatoria. La Beleno è inadatta sia come sede museale sia come dimora della mostra storica permanente delle Divise dell’Esercito, proprio per gli alti costi che si dovrebbero sostenere per rendere a norma la struttura.

Vista da un’altra ottica la Caserma Beleno resta adatta ad un utilizzo come sede di Circolo Privato, che può ospitare conferenze ed eventi. Alla caserma Beleno c’è invece l’opportunità di restaurare il Sacrario e le lapidi che ricordano i Soldati italiani, partiti da Cittadella e Caduti nell’adempimento del dovere in terra d’Africa. Questo dovrebbe essere il primo intervento per il suo recupero.

Di interesse storico (vi sono studi e progetti in tal senso, in altre città) sarebbe anche il censimento e il restauro delle scritte facenti parte della cultura militare di un’epoca che, insieme ai motti dei reparti, sono riportate sui muri interni al primo piano della palazzina. Sicuramente, sempre in base alla mia esperienza, ritengo più conveniente economicamente utilizzare la palazzina ex Forni quale sede dell’ Ufficio Turismo e sala conferenze mentre nella Caserma Montesanto può trovare sede appropriata un vero Museo di Storia e Cultura Militare Italiana.

E ribadisco che parlo, esattamente come farebbe il mio Sindaco per l’ospedale militare, con cognizione di causa!

 

* Capogruppo Forza Italia comune di Alessandria