Grazie alla numerosa partecipazione tanto all’assemblea pubblica del 24 febbraio scorso quanto al corteo del Lotto Marzo, si rafforza sempre più la presa di coscienza della necessità di dar vita ad Alessandria ad un luogo organizzato dalle donne per le donne.
Di come quel luogo debba essere costruito e riempito abbiamo discusso a lungo, all’interno e al di fuori delle nostre assemblee, interrogando e coinvolgendo tante e tanti.
Dopo questo lungo dibattito pensiamo sia giunto il momento di condividere con la cittadinanza la prima scrittura del progetto di una Casa delle Donne ad Alessandria: un documento approfondito, che parte dalla lettura della violenza di genere come fenomeno pervasivo di ogni ambito della nostra vita e che individua i punti di partenza per combatterla a partire dal nostro territorio.
Nell’introdurre il progetto, prendiamo alcune righe dalla descrizione della Casa Internazionale delle Donne di Roma (nata del 1987), esperienza a cui guardiamo con interesse e ambizione:
la Casa delle Donne che vogliamo è “una struttura aperta che guarda al territorio e al mondo; un laboratorio dove si coniuga la politica di genere; un centro cittadino[…] d’incontro, di promozione dei diritti, della cultura, delle politiche, dei “saperi” e delle esperienze prodotte dalle e per le donne.”
Lo Sportello lavoro (ascolto e consulenza riguardo abusi, discriminazioni e molestie in ambito lavorativo), lo Sportello “Obiezione Respinta” (ascolto, consulenza e assistenza sulla salute sessuale e la libertà di scelta delle donne), il Progetto scuola e educazione (informazione, sensibilizzazione e promozione riguardo l’educazione sessuale e all’affettività all’interno delle scuole) e la Cassa di solidarietà (fondo con cui sostenere le donne vittime di violenza economica), sono solo alcuni dei progetti e degli sportelli coi quali intendiamo animare la Casa, forti del “coinvolgimento e l’attivazione di realtà, associazioni e singoli con competenze specifiche sulle questioni di genere”.
In occasione della manifestazione per lotto marzo, si è deciso di scrivere una lettera aperta al Sindaco (pubblicata sui giornali e inoltrata via mail a lui stesso) invitandolo espressamente a incontrarci per iniziare a discutere di questo progetto fortemente sentito dalla cittadinanza.
Nostro malgrado, a più di una settimana dalla nostra richiesta, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta.
Rinnoviamo espressamente l’invito ad aprire un dialogo con noi, ad ascoltare quelle che sono le esigenze di un gran numero di cittadini/e e ad assumere un impegno concreto nel contrasto alla violenza di genere nelle sue molteplici sfaccettature e implicazioni, poiché riteniamo che questo sia un dovere gravante su coloro che amministrano la “cosa pubblica”.
Non una di Meno Alessandria