Un decreto firmato dal ministro Carlo Calenda lo scorso 16 febbraio e registrato alla fine del mese scorso – in questi giorni in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – ha rimesso in moto il cammino di riforma delle Camere di commercio italiane. Come è ormai chiarito da tempo (ma adesso siamo proprio all’ufficialità) uno dei diciotto accorpamenti previsti dalla riforma riguarda le Camere di Alessandria e di Asti, destinate a dar vita entro il prossimo mese di settembre a un nuovo ente. La nuova Camera di Commercio avrà la sede legale ad Alessandria e si avvarrà delle due sedi operative di Alessandria e di Asti.
Qualche giorno prima delle elezioni, il Governo uscente ha voluto ripartire da dove si era fermato dopo la sentenza della Corte Costituzionale di novembre 2017, che aveva evidenziato una carenza nella norma di avvio degli accorpamenti, mentre alcune Regioni avevano presentato ricorsi su vari aspetti del progetto. Tutti questi problemi sono stati superati, confermando la volontà del Governo di portare a conclusione la riforma in tempi brevi e senza altre indecisioni.
Il 1° marzo scorso il commissario ad acta nominato dal Ministro per l’accorpamento, e cioè il segretario generale della Camera alessandrina, Roberto Livraghi, ha pubblicato il bando che ha avviato le procedure di formazione del consiglio del nuovo ente. Il consiglio resterà in carica per il quinquennio 2018-2023. Il bando è presente sia nell’albo camerale della Camera di commercio di Alessandria che nei siti delle due Camere di Commercio. Da quel momento sono scattati i 40 giorni di tempo che le associazioni di categoria delle province di Alessandria e Asti hanno a disposizione per fornire i dati dei propri iscritti e altre indicazioni utili a calcolarne la rappresentatività. In questo stesso lasso temporale, e cioè fino al 10 aprile, è anche possibile per le associazioni decidere se e con chi apparentarsi per partecipare all’assegnazione dei seggi in Consiglio.
Poi il commissario, dopo i necessari controlli, il 10 maggio trasmetterà questa documentazione in Regione ed entro la metà di settembre il presidente della Giunta regionale dovrà aver nominato i 33 componenti del consiglio della nuova Camera di commercio Alessandria-Asti.
“Ha inizio davvero una nuova stagione – ha dichiarato il presidente Gian Paolo Coscia – in cui siamo chiamati a costruire qualcosa di veramente efficace e nuovo. Non ho condiviso tutti i passaggi di questa riforma, che le Camere hanno subito più che aver contribuito a definire. Ma al tempo stesso, in pochi anni lo scenario aggressivo nei confronti dei nostri enti è fortemente cambiato e ora ci possiamo interrogare serenamente con le rappresentanze di categoria e gli altri corpi intermedi su quali siano le scelte più utili per sostenere una prima, timida ripresa che l’economia del Paese sembra attraversare e che si affaccia qua e là anche dalle nostre parti. La sfida di dar vita a un’unica economia locale che, senza dimenticare le particolarità dei due ambiti provinciali, possa muoversi in termini di sistema, è una prova davvero impegnativa e piena di incognite”.
Nella stessa data del 1° marzo il Commissario ad acta ha anche approvato la norma statutaria, consistente in un unico articolo, il primo del futuro statuto della nuova Camera di Commercio: la norma fissa il numero dei membri del Consiglio e ne stabilisce il peso settoriale, suddiviso tra Agricoltura, Artigianato, Commercio, Industria, Cooperative, Servizi alle imprese, Trasporti, Turismo, Credito e Assicurazioni, Liberi professionisti, Organizzazioni dei lavoratori e Associazioni dei Consumatori.
“Si tratta – ha dichiarato il Commissario ad acta Roberto Livraghi – di un passaggio di rilevanza storica. Dopo 155 anni di esistenza la Camera di Commercio di Alessandria vive un cambiamento radicale. L’ultimo commissario, Cristoforo Ponzano, era stato nominato dal Governo quasi cent’anni fa, nel 1924, per curare la trasformazione della Camera di Commercio ed Arti in Consiglio Provinciale dell’Economia. Durante i vent’anni di organizzazione corporativa era anche stato deciso – nel 1935 – il distacco della Camera di Asti a seguito della costituzione della nuova provincia. Adesso il territorio viene riunificato in un momento particolare, caratterizzato da una grande confusione istituzionale, perché il destino delle Province è sempre sub judice. Sembra già importante che, perlomeno, il disegno di riforma delle Camere piemontesi coincida con quello delle “aree vaste” voluto dalla Regione Piemonte”.
Come detto, le procedure previste dal decreto, a norma di legge, si devono concludere entro 180 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso. Nel frattempo, gli organi delle Camere di Commercio di Ales-sandria e di Asti continueranno a esercitare normalmente tutte le loro funzioni fino al giorno dell’insediamento del consiglio della nuova Camera di commercio.