Govern’Abilità [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 

 

La ridondanza di alcune parole fanno in modo che le parole stesse entrino a far parte del linguaggio comune.

Uno degli esempi più recenti è il termine gelicidio, sconosciuto al mondo intero al di fuori degli addetti alla meteorologia.

Fino a che un giorno, pochi mesi fa, un’agenzia dell’Aeronautica Militare contiene la nota di un tenente meteorologo il quale parla di gelicidio.

Da quel giorno gelicidio diventa parola di uso abituale.

Ora tutti ne conosciamo il senso.

È bello sapere che ci sono parole ignote in una realtà che lessicalmente si impoverisce a ritmi vorticosi.

Secondo gli studiosi ogni mese una lingua scompare definitivamente dalla faccia del globo.

Secondo i linguisti ogni italiano medio conosce circa 10.000 lemmi, un italiano colto il triplo, a fronte però di oltre 250.000 lemmi presenti nei vocabolari più completi.

Governabilità è tra le parole che da oltre un mese si ascolta con maggior frequenza. Ovunque, radio, tele, giornali, web, bar, strada.

L’Enciclopedia Treccani ci dice che la governabilità è l’esistenza di un complesso di condizioni sociali, economiche, politiche e sim., tali da rendere possibile il normale governo di un paese”.

Mi piacerebbe mescolare le carte e proporre un’accezione differente, che forse in questi giorni farebbe al caso nostro.

Govern’Abilità ma con l’apostrofo.

In questo senso il termine andrebbe ad identificare l’attitudine – e quindi la capacità- di una persona, un imprenditore, un leader politico e sim., a governare una situazione, una realtà, un paese.

Un apostrofo, quel piccolo segno che Edmond Rostand attraverso Cyrano de Bergerac paragona ad un bacio, muterebbe ogni prospettiva.

E se di un bacio c’è bisogno, ben venga.

Restiamo in attesa.