Ex Ospedale Militare e ex Caserma Valfrè: si intervenga prima che sia troppo tardi. E a Sofri dico che…[Le pagelle di Gzl]

Evviva, a salvuma la Sitadéla ma ònchessej l'Uspidàl Militar...ma 'l grön...chi cui la büta? [Lissòndria tra Tani e Burmia] CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

 

1) Il consigliere comunale Maurizio Sciaudone a marzo 2017 denunciava: “Ex Ospedale, Cittadella, Valfré: “gli storici siti militari di Alessandria lasciati nel degrado. Da anni sottolineo costantemente lo stato di degrado e di abbandono in cui versano i siti della nostra città lasciati dalle Forze Armate”. Se questi beni fossero ubicati in un’altra città, avrebbero già trovato cura per evitarne il triste destino del castello ‘dei Bagliani’, ma con l’andazzo attuale ce la faremo a creare nuovi ruderi. Della Cittadella ho parlato nella pagella di lunedì scorso.

Della ex caserma Valfrè di Bonzo parlo nella pagella che segue: rimane l’ex Ospedale Militare. Si legge che in origine la chiesa di San Francesco con l’annesso convento era considerata uno degli edifici gotici di grande importanza per Alessandria. Dopo diversi passaggi e variazioni nel tempo, l’intera struttura divenne Caserma e Ospedale militare. Dismesso dai militari, il complesso fu acquisito dal Comune durante l’ex Amministrazione Calvo, che ha il merito di aver iniziato i lavori di restauro, riportando alla luce “una decorazione policroma delle volte di grande bellezza, riconducibile a modelli di primo Trecento”. Dopo Francesca Calvo il luogo entrò nell’oblio. Oggi il sindaco Cuttica di Revigliasco intenderebbe valorizzare questo bene di proprietà della città. Su tale decisione il mio voto è 10, e nel frattempo suggerisco al sindaco di ‘blindare’ il sito e di non permettere più il parcheggio di auto, per evitare ulteriori ruberie. Sull’ex Ospedale ho trovato l’interessante contributo del corso di laurea in architettura (2004) di Serena Abello: “Il Museo della città. Rifunzionalizzazione del complesso dell’ex chiesa e convento di San Francesco oggi ex ospedale militare” (Rel. Agostino Magnaghi. Politecnico di Torino).
Altro documento da visionare per chi è interessato (aggiornato il 26.05.2016): “Interventi per la manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. Valorizzazione, conservazione e fruizione dell’Ex Complesso Conventuale di San Francesco come luogo della cultura e dello spettacolo”. (Ales S.p.A. – Società con Socio unico Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo). Questo bene è di proprietà della città, vediamo se riusciamo almeno a tenerlo in piedi.
Voto: 2

 

 

2) Ex caserma Valfrè di Bonzo. Mi è stato chiesto più volte di mettere la lente di Buzzi Langhi: "Quali progetti per la ex caserma Valfrè? Possibili sinergie con l'Università?"ingrandimento sul destino dell’ ex caserma di proprietà del Demanio nella nostra città. Dopo le strombazzate enunciazioni nel 2016 (“Il Ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini Arriveranno in città 2 milioni di euro, per iniziare i lavori di spostamento dell’Archivio di Stato, nell’ex caserma Valfré”), c’è chi chiede se sia stato solo uno spot politico. Intanto ho scoperto che la caserma prende il nome dal nobile piemontese Leopoldo Valfrè di Bonzo, militare di carriera (1808 – 1887). L’ex caserma Valfrè a suo tempo non fu inserita nel cosiddetto federalismo demaniale, che prevede la cessione agli enti locali a titolo gratuito. Per cui il valore per acquistarla fu fissato in 18 milioni di euro, e Alessandria dovette rinunciare. Ad oggi mancano i fondi per conservare i beni storici acquisiti, e manca pure la capacità di attirare fondi. Intanto il tempo passa, e il Demanio proprietario del bene e la Sovrintendenza che fanno? Hanno abbandonato la Valfrè al suo destino? E le nostre Istituzioni locali che suppongo abbiano occhi per vedere tacciono nei confronti del Demanio? Questa notizia del 26 marzo 2017 dà il senso alla mia domanda: “Ex caserma Valfrè in degrado e ormai svuotata dai predoni. Sporcizia, atti di teppismo e ruberie in quella che fu la sede del 21° Alfonsine” e: “La caserma Valfrè abbandonata” (una serie di foto di Federica Castellana de La Stampa che fanno rabbrividire sullo stato di tale bene del Demanio).  Ho trovato anche questo link. Sulla carta ci sono le intenzioni, ma poi tali intenzioni rimangono in un cassetto. Se il Demanio non si dà una mossa almeno per garantirne sicurezza, visto che è terra di nessuno, qualcuno inizierà a portare via anche i mattoni.
Voto: 4

 

 

Adriano Sofri contro Alessandria CorriereAl3) Ad Adriano Sofri che pensava di fare “ l’uovo fuori dalla cesta e l’uovo cadendo si è rotto”, perché il suo intervento ha sortito l’effetto contrario, anzi ha peggiorato la situazione negli animi già sufficientemente irritati.
Lui dice che nel leggere La Stampa è rimasto “impressionato”, può essere che la sua fonte fosse quella, ma si sa, certe “veline” (oggi tecnologiche) si usano ancora per produrre un can-can ad hoc, utile a dar manforte alle “caciare” politiche. Questo individuo di cui l’Italia non dovrebbe andarne fiera ha scritto un articolo ‘pesante’ sulla nostra Amministrazione, ‘colpevole’ di aver dato un ‘giro di vite’ contro l’accattonaggio. Cosa scrive Adriano Sofri: “Derubare i mendicanti. L’Italia ha un grosso problema di criminalità e sicurezza. Il caso Alessandria e la guerra ai questuanti”. Ma senti da che pulpito viene indicata la morale! Alessandria non è la prima città in cui viene inasprito l’accattonaggio, quindi non è una novità. Ma  i “politicamente corretti” non riescono a distinguere tra chi tende la mano per avere l’elemosina (sia italiano o di altra etnia) e chi compie il reato di prepotenza come il parcheggiatore abusivo, che vessa con modi insistenti e persecutori fino ad arrivare ad estorsioni e minacce: e questo è quel che succede nelle nostre piazze e parcheggi. Se questa città fosse governata correttamente da chi ha la responsabilità primaria dell’accoglienza, l’Amministrazione comunale non sarebbe costretta ad emanare inasprimenti ritenuti fattibili o meno dai “politicamente corretti”. A forza di ‘tollerare’ per anni siamo arrivati a vivere non più una “percezione” di insicurezza, ma una reale, fastidiosa e pericolosa insicurezza urbana. L’amministrazione comunale ha il dovere non solo di mantenere sicurezza e ordine pubblico, ma deve dare risposte alle continue sollecitazioni dei suoi cittadini, e da qualche parte deve pur cominciare. Per Alessandria dopo un disastroso quinquennio di ‘lassismo’, da dimenticare anche sotto altri aspetti, è tempo di iniziare a far qualcosa per frenare questo racket di delinquenti, molti dei quali irregolari e clandestini, che se ne fregano delle istituzioni e delle regole da rispettare di una città generosa che li supporta e sopporta. Ma ci sono dei limiti! E’ troppo evidente che le nostre Amministrazioni comunali sono lasciate sole dal governo centrale e regionale e dai presidi territoriali statali, e ha fatto bene l’amministrazione comunale di Alessandria a cercare di stabilire regole su un eccesso ormai insostenibile.
Voto: 2