Al Castello del Monferrato sabato si inaugura la mostra sulla Nuova Scuola di Lipsia

Il casalese Gabriele Carenini è il nuovo presidente Cia Piemonte. Vice presidente l'astigiano Durando CorriereAl 2Sabato 17 febbraio alle ore 17, nelle sale del secondo piano del Castello del Monferrato sarà inaugurata “Che resta/Was Bleibt/Quello che rimane”. La mostra, che prosegue il rapporto di collaborazione tra il Comune di Casale Monferrato e il Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova, è curata da Peter Assmann e Renata Casarin, direttore e vice di Palazzo Ducale con la collaborazione di Daria Carmi per l’Assessorato alla Cultura e Turismo. Gli allestimenti sono di Antonio Giovanni Mazzeri.

Sarà visitabile gratuitamente fino al 2 aprile.

Al momento inaugurale parteciperanno lo stesso Peter Assmann oltre ad alcuni degli artisti.

Si tratta di un percorso espositivo di arte contemporanea condiviso, oltre che con la realtà museale mantovana, anche con la Galleria di arte contemporanea Schloß Parz di GriesKirchen (Austria) dalla quale sono in arrivo le opere.

Saranno esposte opere di cinque artisti appartenenti alla cosiddetta Nuova Scuola di Lipsia: Laura Eckert, Rayk Goetze, Aris Kalaizis, Annette Schröter e Sebastian Speckmann, tutti esponenti della “Narrazione viva”. Lo stesso materiale era stato esposto nella Galleria di Palazzo Ducale Mantova lo scorso autunno prima che a GriesKirchen.

Nel contesto del Castello di Casale Monferrato, lo stesso giorno, verrà inaugurata anche “Casale Monferrato, la Piazzaforte Europea del Rinascimento”, ulteriore testimonianza dei rapporti di collaborazione culturali con Palazzo Ducale.

Le due esposizioni, all’indomani della proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2020, sono le prime che potranno fregiarsi del logo “Casale Capitale Italiana della Cultura 2020 top ten”.

Entrambe saranno visitabili ogni sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; giorni infrasettimanali su appuntamento al 0142 444330.

“Che resta / Was Bleibt / Quello che rimane” – Gli artisti

Mossi dalla necessità di condividere un’idealità dell’arte senza negare la dimensione emotiva e sensoriale del fare creativo, sino a procedere all’investigazione del concetto di opera d’arte attraverso la dimensione epocale che contempla insieme passato, presente e futuro, Eckert, Goetze, Kalaizis, Schröter e Speckmann, attraverso scultura, pittura, paper-cutting, stampa e incisione, rivelano connessioni inaspettate che conducono al denominatore comune della Narrazione Viva.
Ogni forma, ogni tecnica visiva, può essere usata in maniera narrativa: questo è quanto mostrano gli artisti scelti per l’esposizione.

Laura Eckert, classe 1983, nata a Treviri, ha studiato tra Halle e Lipsia. Dal 2017 ha un incarico di insegnamento alla Burg Giebichenstein Kunsthochschule di Halle. Nella sua carriera ha ricevuto premi e borse di studio.

Rayk Goetze, classe 1964, nato a Straslund, nella Germania dell’Est, dopo diverse esperienze, inizia gli studi di pittura nel 1991, anche all’Accademia di Belle Arti di Firenze. È stato protagonista fin dai primi anni 2000 di diverse esposizioni.

Annette Schröter, classe 1956, nata a Meißen, ha studiato decorazione e pittura. Dopo diverse esperienze di insegnamento e il premio all’ottava Mostra annuale di Lipsia, nel 2016 ha iniziato la docenza di pittura e grafica alla Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia.

Sebastian Speckmann, classe 1982 di Wolfen, ha studiato alla Hochschule für Grafikund Buchkunst di Lipsia diplomandosi con il professor Neo Rauch. Espone sin dal 2009.

Aris Kalaizis, classe 1966, nato a Lipsia da rifugiati politici greci, studia alla Hochschule für Grafik und Buchkunst sotto la direzione del Professor Arno Rink di cui è il miglior allievo. Ha ricevuto premi e borse di studio fin dal 1997.