Alessandria alla guerra contro i poveri

Alessandria alla guerra contro i poveri CorriereAlLettera aperta al presidente del Consiglio Comunale di Alessandria Emanuele Locci

 

Gentile presidente Locci,

 

abbiamo appreso delle modifiche appena approvate al regolamento di polizia urbana con cui si ampliano ulteriormente le aree cittadine in cui è fatto divieto di accattonaggio e si introduce la sanzione (peraltro di dubbia tenuta giuridica) della confisca amministrativa del denaro ottenuto dai questuanti. In Consiglio è stato affermato che questa è la direzione che vi chiede di seguire il vostro elettorato, il quale, addirittura, pretenderebbe “provvedimenti ancora più drastici”.

Ci terremmo in primo luogo a ricordarvi che, in quanto esponenti di una pubblica amministrazione, dovreste agire perseguendo l’interesse pubblico e non in veste di mandatari dei soli elettori che vi hanno votato. Vi assicuriamo che tanti cittadini, ben più numerosi di quanto pensiate, non chiedono provvedimenti isolati con cui l’amministrazione mostri il pugno di ferro, ma una politica più lungimirante in cui l’accoglienza – quella fatta per bene – sia il canale per ridurre una percezione di sicurezza di una parte della cittadinanza che è tuttavia priva di fondamento. Questo obiettivo non si raggiunge settorizzando la città in salotti buoni e aree lasciate a loro stesse, così come non aiutano dichiarazioni come quelle dell’assessore alle politiche sociali Ciccaglioni con cui si sdogana una caccia alle streghe contro gli “illegali abbronzati”.

E’ ovvio inoltre che le nuove regole introdotte rimarranno lettera morta se non saranno fatte rispettare dalla polizia municipale. La nostra domanda è semplice: dove trovare le risorse necessarie ad allontanare chi chiede l’elemosina dai parcheggi se già i Vigili Urbani non hanno personale sufficiente a far rispettare un banale blocco del traffico?

 

Davide Serafin
candidato per LeU alla Camera nel collegio plurinominale Piemonte 2