Lettera aperta all’assessore Ciccaglioni

Un, due, tre. Sanità, chi non scappa c’è [Centosessantacaratteri] CorriereAlCaro Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alessandria (caro Piervittorio Ciccaglioni), ti scrivo “apertamente” per il rispetto che devo al Tuo ruolo Istituzionale e Amministrativo.

Mi sono convinto a farlo non per dispormi in fila dietro a tanti altri con il fine di criticarti per il tuo post su Facebook dove sostieni che “…occorre prevedere multe salate anche ai buonisti del c…o che alimentano la questua gigantesca ed il malaffare.”.

Ricordi? Quel post in cui sostieni che “…se gli abbronzati- palestrati – questuanti sono assistiti da cooperative, queste sono tenute a farsi carico della multa…”.

Se non ho capito male (e se ho capito male mi scuso preventivamente) ce l’hai con gli immigrati di colore quelli a cui un tempo l’Umberto Bossi diceva “Fora di ball”.

Non ti scrivo per questo perché se questo è il tuo modo di comunicare io mi accontento di leggerti; e poi, diciamolo, non sono nessuno per dirti che la lingua italiana è così bella da permettere a tutti di esprimere diversamente il proprio pensiero.

Ti scrivo però per dirti che, oltre al problema che tu sollevi, sarei abbastanza interessato a mettere in sicurezza la programmazione che riguarda alcune decine di migliaia di alessandrini anche aborigeni (il termine razza io non lo uso).

Se puoi, se ti va, anche con il nuovo Consiglio di Amministrazione del Cissaca che andrete presto a comporre, vorrei confrontarmi per conoscere il tuo punto di vista sulle politiche per i minori e adolescenti, sulla violenza di genere, sulla lotta alla povertà, sul sostegno alle responsabilità genitoriali, sui non autosufficienti, sulle disabilità.

Ne avremmo davvero bisogno e su queste politiche, come ben sai, non serve il linguaggio ma il pensiero e poi l’azione.

Con amicizia, un caro saluto.

 

Mimmo Ravetti – consigliere regionale Partito Democratico