Troppo vigili, poco urbani [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 

 

Qualche giorno fa.

Dopo una giornata qualunque alle 19,15 esco da scuola e vado a prendere l’auto.

Sparita.

Eppure era qui, in un parcheggio regolare.

Decido che mi è stata derubata e vado alla stazione dei Carabinieri per sporgere denuncia.

Nel tratto di strada faccio mentalmente l’inventario delle cose che ho lasciato in auto: chiavi di casa, chitarra, strumenti a percussione vari, ombrello, arbre magique appena acquistato, mezzo pacchetto di chewing-gum, tre cd, moneta da cinquanta centesimi.

Direi basta…ah no, decine di ticket dei parcometri cittadini.

Troppo vigili, poco urbani [Il Flessibile] CorriereAl

“Buonasera, devo fare denuncia di furto dell’auto”

“Buonasera, è proprio sicuro? Ha verificato bene? Certe volte si avviano tutte le procedure e poi si scopre che l’auto è solamente cinquanta metri più in là…”

“Sono sicuro…”

“Non è che ha parcheggiato davanti ad un passo carrabile o in divieto di sosta ed è stata rimossa…?”

“No no, sono sicuro…”

“Bene, allora favorisca i dati del veicolo”

Consegno il foglio dell’assicurazione e resto in attesa.

Dopo alcuni minuti.

“Guardi, abbiamo trovato l’auto”

È magnifico – penso istantaneamente – che efficienza, che gentilezza, che…

“La hanno rimossa i vigili urbani poiché risultava che non fosse pagata l’assicurazione. Io ho detto loro che l’assicurazione è in regola, non capisco proprio come sia potuto accadere…”

Nonostante tutto non sono sollevato, mi sento piuttosto carico di incazzatura ma ringrazio ed esco.

Risparmio l’epilogo della vicenda, per fortuna felice.

Accade come in certi episodi di alcuni telefilm polizieschi, dove l’agente ottuso mette in galera un presunto assassino, limitandosi a fare un’operazione meccanica. Poi arriva l’agente intelligente che sbroglia la situazione facendo incriminare il vero colpevole.

Il cittadino.

È triste approfittare del cittadino, travalica il buon senso e i limiti della pazienza.

Essere vigili è doveroso ma è altrettanto importante essere urbani.

Ritrovo le chiavi di casa, la chitarra, i chewing-gum e l’arbre magique.

Mi inebrio di menta piperita e lavanda.