Ad Alessandria 2 anni per una cataratta: ma nel privato basta pagare! Ci va bene così? [Le pagelle di GZL]

  Ad Alessandria 2 anni per una cararatta: ma nel privato basta pagare! Ci va bene così? [Le pagelle di GZL] CorriereAl 2di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Alla sanità regionale: lunga lista di attesa per intervento di cataratta all’Ospedale civile di Alessandria. Va un po’ meglio negli altri presidi ospedalieri in provincia (quelli che stanno progressivamente dismettendo!), ma siamo sempre in media sopra i 12 mesi: e per un’alessandrina come la sottoscritta, che vive oltretutto a quattro passi dal Santi Antonio e Biagio, è davvero assurdo dovere andare a Casale, Tortona o Novi.
Esiste però una terza alternativa. consigliata in modo molto soft da chi visita privatamente: clinica privata, basta pagare (in cliniche della provincia si arriva anche a 7 mila euro per una doppia caratatta) e a quel punto ti operano subito! Perché esiste questa situazione? Mancano i medici e manca il personale, ma questo dipende dalla Regione, da scelte, leggi, regolamenti regionali e ‘tagli’ che vertono sempre sulla mancanza di fondi. E perché mancano i fondi? Non sono certo i cittadini ad aver creato disavanzi, e soprattutto ad aver fatto scelte sbagliate. E poi guarda caso nella sanità della nostra Regione i denari ci sono dove aggrada a lorsignori. Dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità Saitta di un mese fa: “Per rinnovare la propria dotazione di ospedali il Piemonte spenderà nei prossimi anni una somma che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Il primo investimento importante è quello nel futuro Parco della Salute di Torino, che costerà circa 569 milioni. C’è poi la Città della Salute e della Scienza di Novara, sulla quale si spenderanno 353 milioni. E ancora, il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 che sorgerà in un’area al confine fra Trofarello e Moncalieri e che costerà 225 milioni, l’ospedale del VCO a Ornavasso, sul quale saranno spesi 178 milioni, l’ospedale di Verduno-Alba-Bra, per il quale occorrono 50 milioni e quello della Valle Belbo, che ne costerà 28 e diventerà un presidio territoriale con presenza continua per le emergenze. Non saranno invece costruiti nuovi ospedali”.
Nei giorni scorsi Giovanna Baraldi, direttore generale della nostra Aso, ha Un, due, tre. Sanità, chi non scappa c’è [Centosessantacaratteri] CorriereAl 1annunciato che nel 2017 ci sono stati 185 nuovi assunti. Bene! Ma non è sufficiente. Servono ancora medici, e la Regione dovrebbe rispettare il malato e la Carta dei Diritti Europea, all’ art.7. “Diritto al rispetto del tempo dei pazienti: ogni individuo ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in tempi brevi e predeterminati. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento”. Dice bene la dottoressa Baraldi: “all’azienda servono altri soldi perché vi sono ancora cittadini che fanno viaggi impropri fuori regione per curarsi”. La Regione vuole questo?
Voto: 2

 

 

 

Ad Alessandria 2 anni per una cararatta: ma nel privato basta pagare! Ci va bene così? [Le pagelle di GZL] CorriereAl2) “Ma perché le Langhe oscurano sempre il Monferrato a livello mediatico?”
Questo si chiedeva Claudio Martinotti Doria a ottobre 2013, a un paio di mesi di distanza dalla proposta della Società Geografica Italiana. Stiamo parlando di cinque anni fa, e a dir il vero al tempo me l’ero chiesto anch’io. Basta leggere le interessanti riflessioni dello storico n.1 sul Monferrato, Claudio Martinotti Doria, ma anche di Massimo De Bernardi della Associazione “Nuove Frontiere”. Entrambi con scritti e convegni hanno da tempo sottolineato ciò che si è verificato giovedì 4 gennaio con la prima puntata su RAI/1 del nuovo programma di Alberto Angela: «Meraviglie, la penisola dei tesori». Quattro puntate speciali dedicate ai siti Unesco dell’Italia. La prima puntata ha sollevato polemiche che trovo corrette da parte del sindaco di Canelli e Presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi, che scrive alla RAI: “L’Unesco è anche Monferrato”. Marco Gabusi ha lamentato le mancanze nella narrazione in modo completo dei paesaggi vitivinicoli piemontesi comprendenti il Monferrato. Più ‘pesante’ è stato l’intervento del vicicesindaco di Canelli e assessore provinciale Annalisa Conti, che ha criticato le scelte editoriali del programma di Angela e chiede una puntata “riparatrice” Tanto di cappello! E noi alessandrini, con Casale che fu capitale del Monferrato, nessuna botta di orgoglio? Curiosità: la trasmissione è stata vista da 5 milioni e 662 mila spettatori con uno share del 23,8 per cento. Sulle news di Google si legge che c’è chi chiede alla RAI di vendere all’estero questa produzione per “far morire di invidia gli altri paesi” . Quindi è stata una bella vetrina e pubblicità per il territorio delle Langhe. Domanda: Alexala (Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della provincia di Alessandria e del Monferrato ) esiste ancora? Che ha fatto nell’ultimo decennio per promuovere il territorio e il Monferrato?
Voto: 2

 

 

3) Immigrazione in eccesso, e forme di accoglienza disumana, più offensiva della frase Ad Alessandria 2 anni per una cararatta: ma nel privato basta pagare! Ci va bene così? [Le pagelle di GZL] CorriereAl 1pronunciata da Attilio Fontana. La razza-le razze: argomento difficile e delicato, ma se mi è permesso voglio affrontarlo partendo da un dato di fatto: solo una certa parte politica può nel suo parlare o straparlare dire ciò che gli passa per la “capa”. Ad ogni soffio emesso dalla controparte si sollevano cori indignati di politici e di organi di informazione di parte, che nel panorama nazionale sono quasi tutti. La Regione Lombardia per la politica tutta, è una bella “polpetta” e si scanneranno per riuscire a controllarla. I candidati clou sono Attilio Fontana per il centro-destra, Giorgio Gori per il centro-sinistra e Dario Violi per i Cinque Stelle. In un’ intervista a Radio Radicale il candidato Fontana nell’insieme di un discorso ha pronunciato pressappoco questa frase: “la razza bianca è in pericolo”. Agli altri due candidati e alle loro organizzazioni politiche e giornalistiche non è parso vero, e hanno cavalcato la tigre, accusando il candidato di centro-destra di essere xenofobo, fascista, di tutto e di più. Ricordo l’apertura del TG della 7 condotto da “mitraglietta” (Enrico Mentana), che ha dato la notizia con una ‘foga’ degna di ben altri allarmi, come se un sisma colpendo Roma avesse ingoiato i tre palazzi del potere: Montecitorio-Madama-Quirinale. Mattia Feltri su La Stampa per due giorni di file ci ha costruito il suo “Buongiorno”. però quando gli italiani vengono definiti meticci o “razza bastarda” nessun organo di informazione e partito “politicamente corretto” italiano si indigna. Così come nessuno osa criticare i paesi UE che non accolgono gli immigrati, alleggerendo il peso all’Italia.
Un articolo da leggere: “Gli europeisti con le frontiere degli altri”. Concludo: un’alta percentuale di questa “razza bastarda” italiana la pensa come Fontana, e che non si omologa al pensiero unico del politicamente corretto, ma questo forse i partiti e gli organi di informazione “politicamente corretti” non l’hanno ancora capito.
Voto: 2