Chiamparino autonomista? Ma ci faccia il piacere! E sul ponte Meier.. [Le pagelle di GZL]

Chiamparino 1di Graziella Zaccone Languzzi

 
1) A fine dicembre 2017 si legge: “Chiamparino ‘apre’ ad un Piemonte autonomo. Molinari: “La pressione della Lega funziona: ma lo snodo sono le tasse”. E rilancia sul referendum”.
Dopo l’iniziativa dei governatori di Veneto-Lombardia, anche in Piemonte il governatore ha fatto la “mossa” : avviare una negoziazione con lo Stato in materia di autonomia. Ma mentre la Lega Nord regionale si è impegnata a promuovere un referendum in primis per trattenere risorse economiche sul territorio, Chiamparino come espressione di autonomia si limita a due sole competenze: Beni culturali e Formazione. E da qui parto. Significativo questo passaggio di Chiamparino durante la conferenza stampa di fine anno tenuta il 27 dicembre insieme agli assessori della Giunta regionale: “Rifiuto la logica del referendum scelta da Veneto e Lombardia, legittima ma con un profilo politico che non è il nostro. Diverso è cercare di vedere se, una volta raggiunta la stabilità di bilancio, vi siano competenze che possono essere trasferite dallo Stato alle Regioni. Sono processi lunghi, ma credo che a questo punto anche il Piemonte abbia le condizioni necessarie per avviare una negoziazione con lo Stato e valutare quali competenze possono essere interamente trasferite, cominciando da beni culturali e formazione professionale. In merito ai beni culturali, nel 2017 abbiamo raggiunto traguardi importanti, portando avanti con successo la programmazione dei fondi europei, sostenendo il sistema culturale, con una particolare attenzione, in questo momento, a quello torinese”.
Già! Torino piglia tutto come sempre. Dopo aver foraggiato abbondantemente Torino, esiste una corretta distribuzione economica in ambito Beni Culturali fra città e territori del Piemonte? Passiamo alla Formazione: sono anni che utilizziamo i fondi UE per la formazione, argomento buono per ogni governatore transitato in Regione, fondi interessanti tanto come il nuovo business nazionale sulla gestione immigrazione. Leggetevi questo articolo. L’Italia ha speso cifre ingentissime in corsi di cui non si conoscono né costi né benefici. Inclusione sociale, solo 233 nuovi impieghi contro i 30-50 mila di Germania e Francia. 500 mila progetti di formazione non sono serviti a creare lavoro. E i soldi diventano una mangiatoia pazzesca per sindacati, assessorati regionali e provinciali. Caro Governatore piemontese, come disse Totò: “accà nisciuno è fesso” o perlomeno non tutti i piemontesi lo sono, quindi “evvai col referendum della Lega Nord”, oggi il Piemonte pretende di più: che una buona parte delle sue risorse rimangano ben salde sul territorio.
Voto: 2

 
2) Lotta alle zanzare. Il buon voto va ai 41 Comuni monferrini di cui Casale Altro che stelle, ad Alessandria è la Cittadella che sta a guardare [Centosessantacaratteri] CorriereAlMonferrato è capofila nel progetto di lotta alle zanzare per il territorio. Per questo 2018 Casale Monferrato si fregia di essere riuscita ad ottenere una elevata adesione dei Comuni, e la Regione partecipa con un finanziamento del 50% per la spesa complessiva, quindi un notevole sforzo economico da parte dei Comuni che è da premiare e portare da esempio. La lotta alle zanzare è un evento che si presenta regolarmente ogni anno da lungo tempo, e che rappresenta un fenomeno di prevenzione collettiva a vantaggio della salute di tutta la comunità. E’ importante che tale lotta sia incentrata su una sinergia di interventi che da una parte vede impegnati alcuni Comuni in un’azione sulle grandi aree pubbliche, e dall’altra l’impegno con piccoli accorgimenti da parte dei cittadini. Perché è impossibile pensare di eliminare totalmente le zanzare, ma diminuirne la diffusione si può. Per Casale Monferrato e i 41 Comuni è stato un atto civile e di protezione per la salute pubblica. Qualcuno dirà: “Parlare di zanzare a gennaio?”. Mi rifaccio alla frase estrapolata dall’articolo scritto da Franca Nebbia su La Stampa di domenica 7 gennaio: “Pare fuori tempo parlare di zanzare al mese di gennaio, ma se si vuole impostare una lotta efficace nella primavera ed estate bisogna partire in anticipo”. Peccato per i tagli regionali: nel corso degli anni gli stanziamenti sono stati ridotti in maniera drastica, dai 7,5 milioni del 2012 si è passati a poco più di 1 milione e mezzo per il 2018 e 2019. La buona notizia è che la scorsa settimana la Giunta regionale per quanto riguarda la lotta alle zanzare ha dichiarato l’intenzione di presentare un emendamento per aumentare gli stanziamenti rispetto agli anni scorsi, utilizzando fondi della Sanità. Concludo con una domanda: invece Alessandria città cosa sta facendo per partecipare alla lotta alle zanzare?
Voto: 7

 

ponte-meier-pedonale3) Nuove news di una certa gravità in merito al ponte Meier. L’ottimo “segugio” Gianni Senetta, cittadino ‘attento’, martedì 9 gennaio ‘postava’ su facebook: “Da tempo mi sto chiedendo perchè i parapetti del ponte Meier sono stati costruiti con listelli orizzontali e non verticali come in tutte le ringhiere di ponti, terrazze, balconi, come prescrivono le normative per la sicurezza. Cercando in internet, ho trovato il progetto esecutivo del ponte Meier. Ebbene, nel capitolato da me letto, risulta effettivamente la costruzione dei parapetti con i listelli orizzontali ma a indice 5. 1. “Finitura pista ciclo pedonale”, oltre al disegno dello stesso parapetto si legge che:”La pista ciclo pedonale del Ponte sarà pavimentata in listoni di legno teak, con superficie superiore antiscivolo, posti in opera su struttura in listelli di legno e su telaio in profili in acciaio inox annegato nel massetto in cis di base. I parapetti di protezione saranno realizzati in acciaio su disegno dell’Architetto R. Meier, un pannello di vetro di sp. 4mm + PVB + 4 mm antisfondamento sarà posto davanti ai correnti in acciaio, per evitare l’arrampicamento”. Ecco che solo i parapetti senza i pannelli di vetro di sp. 4mm + PVB + 4 mm antisfondamento, non risultano sicuri in quanto i listelli stessi non protetti, fanno da scala per lo scavalcamento. Vista l’agevolazione alla scalata, non potrebbe un minore, scavalcare e poi perdere l’equilibrio? E’ dimenticanza o scelta voluta? Qualsiasi sia la motivazione, perché si è realizzata una cosa non a progetto e per di più in difetto sulla sicurezza? Se si tratta di dimenticanza mi chiedo: che razza di collaudo è stato fatto visto che come collaudo si intende un controllo di tutto il progetto passo per passo, non limitandosi solo alla prova di carico con i mezzi di trasporto pieni di terra in fila? Se invece è stata una modifica voluta, non doveva essere fatta su una struttura di sicurezza come i parapetti”.
http://www.pisualessandria.it/doc/ponte/2%20-%20C.162.S.100.E1-GE-II00-RG001-02.pdf

Caro Senetta, qui si tratta almeno di buonsenso. A dir il vero questa cosa era risaputa e non da ora, Gianni Senetta l’ha solo tirata fuori, ora non sarebbe male che i responsabili ci dessero risposte, ed è pure tempo che la nuova amministrazione inizi a fare le “pulci” su come sono state spese le risorse del PISU, progetto per progetto.
Voto: 2