L’illusione di un voto [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 
Fin da bambini siamo vincolati al voto.

A scuola il voto rappresenta una meta agognata.

A diciotto anni il voto significa la partecipazione alla vita da grande.

Più avanti negli anni diventa un’illusione.

 
Il voto a scuola.

È la fotografia di un momento. Non il fine ma il mezzo.

Finché non facciamo comprendere ai bambini che il voto negativo è un male necessario, i bambini vivranno la scuola come una gara, un talent show, una corsa ad ostacoli con possibile eliminazione.

Lo stress che vivono inutilmente è figlio della disabitudine a sbagliare un compito, a fallire un test, ad andare in confusione di fronte ad una prova.

Si può sbagliare, bambini, sappiatelo.
Il voto a diciott’anni.L'illusione di un voto [Il Flessibile] CorriereAl

È per tutti una tappa di crescita. Il momento di svolta.

Il giorno prima sei troppo piccolo, il giorno dopo diventi responsabile e in quanto tale puoi fare scelte che indirizzeranno la tua vita, divieni fautore del tuo futuro.

Sbagliare può essere letale.

 

Il prossimo 4 marzo si andrà nuovamente al voto.

Troveremo uno stuolo di nomi e di proposte, alcune lontane far loro, altre simili, altre ancora identiche ma sotto sigle differenti.

Saremo sommersi da bocche parlanti del nulla e ci troveremo a scegliere.

E pur nella consapevolezza di aver fatto il nostro dovere, il giorno dopo non sapremo mai se avremo sbagliato poiché non è prevista la controprova.

Resteremo nell’illusione di aver fatto ciò che era giusto fare.

 
L’anno nuovo si avvicina a grandi passi.

Saremo in grado di affrontarlo con coraggio?

Mi sento di votare per il sì.

E resterò con l’illusione.

Anche quest’anno che il terzo millennio si fa maggiorenne.

Buon 2018.