Turismo, bene prezioso. Ma ancora in troppi non conoscono il Brachetto e l’Ovada [Centosessantacaratteri]

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10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 
Istituzioni e amministratori soddisfatti. Università altrettanto. Archiviata la prima edizione, con la proclamazione delle tesi durante l’evento pubblico ospitato dalla Camera di Commercio di Alessandria durante la Festa di San Baudolino, già si lavora alla seconda edizione del Master in ‘Economia, innovazione, comunicazione e accoglienza per l’impresa turistica’, promosso dal Digspes (Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali, la sede è ad Alessandria a Palazzo Borsalino, il direttore è Salvatore Rizzello) dell’Università del Piemonte Orientale insieme ad Alexala, agenzia turistica della provincia. Un Master che ha segnato una svolta sia rispetto alle adesioni (oltre alla pattuglia di alessandrini, c’erano un gruppo della provincia di Novara, studenti provenienti da altre regioni italiane fra cui la Sardegna, uno che risiede in Germania), sia in relazione ai contenuti.

Turismo, bene prezioso. Ma ancora in troppi non conoscono il Brachetto e l’Ovada [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Scorrere i titoli delle tesi presentate nell’ambito dei diversi settori in cui è articolato il Master, consente di avere un quadro chiaro, a partire dal capitolo “Innovare il turismo: oltre l’epoca digitale” con Annalisa Loddo, ‘Accoglienza e comunicazione interculturale’; Mirko Giglioli, ‘Oltre internet e i social network: il mondo delle fiere del turismo’; Arianna Bottinelli, ‘L’importanza della formazione e valorizzazione delle risorse umane per l’impresa turistica’; Francesca Borromeo, ‘Una nuova accessibilità. Fare rete in modo efficace in un territorio turistico’. Per le “Nuove forme di turismo” ecco le tesi di Raffaella Francesca Leva, ‘Quando siamo arrivati? Viaggiando si impara. (bambini e turismo)’; Chiara Romeo, ‘Il viaggiattore: quando la vacanza diventa palcoscenico’; Vincenzo Mania, ‘Agricoltura e turismo: un connubio possibile per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio’; Matteo Pugliese, ‘Innovazione ed energia pulita a sostegno delle imprese agroalimentari’; Lucetta Rissone, ‘Fattoria didattica: agricoltura multifunzionale per uno sviluppo integrato del territorio’. Sul fronte del “Turista che cambia” hanno ruotato le tesi di Samuele Beltrame, ‘Chi è il turista 2.0?’; Paolo Ramassa, ‘L’agenzia di viaggi un destino già segnato? Come l’innovazione tecnologica ha cambiato il modo di pianificare ed organizzare le vacanze’; Sebastiano Onnis, ‘Analisi del turista che usa Instagram’; Francesca Ferrari, ‘Turismo e innovazione: l’esperienza EasyHolidays’. Per “Promuovere l’impresa turistica” sono state presentate le tesi di Paolo Alpa, ‘Strategia di promozione digitale – Caso pratico: il Castello di Trisobbio’; Luisa Chiarenza, ‘Piano di marketing: studio e applicazione’; Federico Mignone, ‘Analisi ed ottimizzazione del prodotto agrituristico per il residence Il Mansio’. Infine per “La promozione del territorio” sono state protagoniste le tesi di Silvia Alice Carone, ‘Il turismo sui laghi del Nord Italia e la creazione del blog di viaggi ‘thegirlofthelakes’; Alessandra Caneva, ‘Pinterest e Instagram come strumenti di promozione turistica per la città di Alessandria’; Fabrizio Maccarini, ‘#ThinkSerravalle In Fiore: il contest fotografico per la primavera 2018′; Tommaso Esposto, ‘Brand Piemonte, potenzialità, criticità e concorrenza nella percezione del territorio’; Roberta Sartor, ‘Castelli Aperti, una rete di beni culturali’; Fadoua El Malhi, ‘La confederazione svizzera come un grande studio all’aria aperta’.

Per l’iscrizione alla seconda edizione c’è tempo fino a fine novembre. Informazioni alla pagina https://uniupo.it/i-livello/economia-innovazione-comunicazione-e-accoglienza-l’impresa-turistica-ii-ed.

Devono però fare riflettere le parole di Marco Novarese, docente al Digspes e direttore del Master, quando augura “che il territorio riesca a utilizzare le competenze e le professionalità” messe in luce dall’iniziativa di Upo e Alexala. Perché una delle criticità irrisolte dell’Alessandrino è proprio quella di riuscire a capitalizzare il patrimonio di cui dispone. Esemplare il risultato del sondaggio illustrato durante la presentazione del blog ‘Pillole di turismo – Terapie per un turismo sostenibile’, realizzato nell’ambito del Master da un gruppo di iscritti e rivolto sia agli operatori, sia agli appassionati (www.pillolediturismo.it). “Il raggiungimento di quota 751 intervistati come nostra prima esperienza ci soddisfa, pensando a come è nata l’iniziativa, il poco tempo a disposizione per realizzarla, ma soprattutto il ristretto arco di tempo per promuoverla”, dicono i promotori.

Campione non ampio, comunque discretamente bilanciato. Un paio di risposte dovrebbero preoccupare tutti coloro che parlano in termini entusiasti e autocelebrativi della straordinaria azione di promozione che ogni giorno viene fatta sul territorio. Il primo è il caso del Brachetto con quasi il 40 per cento degli intervistati residenti fuori regione che non lo conosce. Ma il dato peggiore riguarda i residenti in Piemonte: quasi il 30 per cento ha risposto che il Brachetto d’Acqui si può abbinare alla carne o al pesce. Il secondo caso è rappresentato dalla domanda ‘Qual è il vino con denominazione Doc di Ovada’? Ebbene, fra i piemontesi quasi il 35 per cento lo confonde con la Barbera e il Timorasso. Evidentemente, è la prima riflessione, le ingenti risorse investite in questi anni da associazioni, consorzi, enti economici e pubbliche amministrazioni hanno in parte sbagliato obiettivo o usato strumenti comunicativi non incisivi rispetto al mercato.

Un gruppo di tesisti ha poi illustrato alcune proposte progettuali di valorizzazione del territorio in chiave turistica e culturale. Suggestivo, fra quelli presentati, il progetto intitolato TeatrAl che propone di realizzare in alcuni spazi della città di Alessandria una serie di eventi – spettacoli dedicato alla Borsalino e alle ‘borsaline’. Originale o meno, il valore della proposta è nell’obiettivo: individuare strumenti di promozione di un marchio famoso in tutto il mondo e della città in cui è nato il cappellificio. È bello che qualcuno ci pensi. Meno bello che nella patria del cappello il teatro comunale resti un contenitore mezzo chiuso a tempo indeterminato e l’azienda sia sull’orlo del fallimento.