Alessandria, tempi difficili e incerti fra il Pd che si conta (c’è chi fa un tris di sconfitte) e il centrodestra che emenda se stesso [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

Strano partito il Pd della provincia di Alessandria (circa 1.700 iscritti su 430.000 abitanti). Apparentemente impermeabile alla crisi della rappresentanza della politica, alla distanza abissale fra i partiti e i cittadini, alla stessa capacità di analizzare i mutamenti sociali ed economici, eccolo che si divide ancora una volta di fronte a una apparente prova di forza fra la coppia Rita Rossa e Paolo Filippi, emblemi della doppia sconfitta elettorale (Comune e Provincia) e che sono riusciti a conquistare anche la terza con il candidato che hanno messo in campo per la segreteria provinciale, e una maggioranza che quanto sia forte e compatta lo diranno solo i fatti e le scelte che verranno compiute nel prossimo futuro, innanzitutto nella scelta delle candidature per le elezioni politiche.

Il mesto balletto per Palazzo Rosso [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Il duo Rossa e Filippi ha investito su Vittoria Oneto, ex assessore alla Cultura di quella amministrazione comunale battuta alle urne dal centrodestra, che ha rimediato una bocciatura, vincendo solo a Casale, dove il segretario del partito è Filippi e quindi è stata votata “sulla fiducia”. La guida del Pd provinciale resta nelle mani di Fabio Scarsi e di chi lo affiancherà in questa nuova avventura: Otello Marilli di Novi e Daniele Coloris. Quest’ultimo dopo l’esperienza con il partito del capoluogo si prepara ad alzare il livello dell’azione territoriale, mentre proprio il Pd cittadino ora è guidato da un professionista della politica, senza radici locali.

Ecco Rapisardo Antinucci, “nato a Costacciaro, provincia di Perugia, il 20 Antinuccinovembre 1955; Istituto tecnico per geometri; dirigente politico”, come recita la scheda sul sito della Camera. Antinucci, già consigliere regionale del Lazio, una esperienza politica con i Socialisti democratici italiani, deputato con la ‘Rosa nel pugno’, resta in parlamento dal 2006 al 2008, quando, in seguito alle dimissioni di Nicola Zingaretti (eletto presidente della Provincia di Roma) entra nell’Europarlamento nelle fila del Partito socialista europeo. Nel 2009 lascia il Partito socialista italiano (aveva partecipato alla fondazione nel 2007) in polemica con la decisione di partecipare alle elezioni europee con il raggruppamento ‘Sinistra e libertà’. Nell’aprile del 2009 esce un articolo sul Corriere della Sera di Gian Antonio Stella che racconta di una ricerca secondo la quale fra i peggiori europarlamentari per assenze record c’era un nutrito gruppo di italiani fra cui Antinucci. Il legame con Alessandria è rappresentato dalla moglie, Silvia Fasolo (“architetto sostenibile amante della natura” come si definisce sulla pagina personale di Facebook).

Riassumendo, Scarsi vince su Oneto per 75 a 25 e Antinucci vince perché non c’erano concorrenti (la candidatura è arrivata all’ultimo minuto). Fuori il mondo difficilmente capirà perché sia andata così. Perché il Pd ha voluto contarsi ancora una volta (se lo farà ancora qualche volta, non resterà più nessuno da contare…). Perché il Pd ha messo la segreteria del capoluogo nelle mani di un politico, renziano di ferro, che delle dinamiche locali conosce poco. Chissà? O forse lo ha fatto per preparare il terreno in vista delle politiche e per tentare di piazzare qualcuno che al momento rischia di essere definitivamente fuori dai giochi e con scarsissime capacità di riciclarsi in altra maniera.

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Se questo accade nel centrosinistra, non è che il centrodestra stia poi benissimo. Una maratona di tredici ore a Palazzo Rosso per approvare il programma di mandato della giunta di Gianfranco Cuttica di Revigliasco la dicono lunga. Se poi si va a vedere chi ha presentato un elevato numero di emendamenti (i partiti della maggioranza), qualche altro dubbio viene. Se si scorrono le cronache del Consiglio comunale è ancora peggio perché alcune note particolarmente stridenti sono proprio quelle del centrodestra. Fra l’ex maggioranza che parla con il capogruppo ‘di fatto’, Giorgio Abonante, e formula contestazioni e critiche peraltro scontate, e l’attuale maggioranza che emenda se stessa, per Alessandria si annunciano tempi ancora più difficili e incerti.