“Faccio ancora il vino come lo facevano mio nonno, e il mio bisnonno: naturalmente senza rifiutare le migliorìe che oggi ci offre la tecnica, ma anche consapevole che l’essenza del passito è anche in un certo percorso di lavorazione, che trasmette lo spirito del nostro territorio”.
Giampaolo Ivaldi, titolare dell’azienda agricola Bagnario (“fondata da un Ivaldi addirittura nel ‘500”) sul biglietto da visita ha scritto, con orgoglio, vignaiolo, e il Passito è certamente la ‘punta di diamante’ della sua produzione (‘anche se in cantina mi piace sperimentare, e sto lavorando su un Albarossa che pare già avere parecchi estimatori”) . Del resto Valle Bagnario, in comune di Strevi, nel Monferrato acquese, del moscato passito è un po’ la culla, e il simbolo: si trova a pochi chilometri dalla strada che collega Alessandria e Acqui Terme, ma quando ci arrivi ti sembra davvero di essere in un angolo di paradiso, e in un tempo sospeso. Tra vigneti, vigneti e ancora vigneti. Qui Giampaolo Ivaldi, con l’aiuto della moglie Gabriella, della mamma 93 enne Giuseppina e dei ventenni figli gemelli Ginevra e Gionata (“ma loro hanno altre attività”), continua con passione la pluricentenaria tradizione di famiglia. Lo Strevi Passito Eliodoro dell’azienda agricola Bagnario, vendemmia 2008, ha vinto il Premio Marengo d’Oro 2017 della Camera di Commercio di Alessandria per i Vini Aromatici.
Signor Ivaldi, quanto orgoglio c’è nell’essere l’erede di una dinastia plurisecolare?
Tantissimo, questa azienda e questa casa fanno parte del dna della mia famiglia da secoli, generazione dopo generazione (come del resto testimonia la cantina, ricca di cimeli e strumenti di vinificazione davvero d’epoca: un vero prezioso museo del vino, ndr). Oggi i terreni coltivati a vino sono soltanto 6 ettari, ma cerchiamo di tenere alta la bandiera, puntando sulla qualità.
Ci riuscite piuttosto bene, a quanto pare. Com’è questo Strevi Passito Eliodoro del 2008, Premio Marengo d’Oro 2017?
Un grande vino, senza falsa modestia. Produzione limitata, naturalmente, e un percorso di maturazione importante, che ne fa un prodotto per intenditori. E’ un’annata a cui sono particolarmente legato anche per motivi affettivi: il 2008 è l’anno in cui è mancato mio papà, Giovanni, e mi piace pensare che in quel Passito ci sia concentrata tutta l’essenza dei suoi insegnamenti.
Qui in Valle Bagnarla siete tutti produttori di passito?
Certamente è il vino che più ci caratterizza. E pensare che meno di vent’anni fa ero rimasto l’unico produttore, ed eravamo davvero preoccupati che un pezzo di storia enologica delle nostre colline potesse estinguersi. Oggi le cose vanno decisamente meglio. Siamo diversi produttori, e facciamo squadra grazie all’Associazione Produttori del Moscato Passito: il che ci consente di muoverci in maniera più efficace, anche sul fronte della commercializzazione.
Chi è oggi il consumatore di Passito, e come vendete i vostri vini?
Il Passito è un vino per estimatori, e da meditazione: o lo ami, o lo detesti. Ma ad amarlo è un numero di persone in crescita costante, e di ogni età, tanto che, essendo le nostre piccole produzioni artigianali, non siamo ovviamente in grado di rapportarci a mercati di massa: anche perché parliamo di bottiglie di un certo valore. Noi vendiamo sia in Italia che all’estero: dagli Stati Uniti (che rimane un mercato fondamentale), alla Germania, al Nord Europa. Sia privati, che enoteche e ristoranti di alto livello.
Web e social sono vostri alleati, o preferite canali tradizionali di rapporto con la clientela?
Internet in pochi anni ha stravolto il mondo, e il nostro settore non fa eccezione. Anche se quasi ogni giorno da queste parti ‘discutiamo vivacemente’ con gli operatori della telefonia, diciamo così. Naturalmente incontrare i clienti rimane fondamentale, qui da noi in cantina come alle fiere del settore. Ma oggi la rete offre opportunità straordinarie, che ci stiamo attrezzando a cogliere sempre più. Lo vediamo dalle nostre pagine sui social: ti consentono un’immediatezza di contatto e dialogo straordinario, non se ne può più davvero fare a meno, e continueremo ad investire anche in questa direzione.