Anche Tortona vuole vederci chiaro sulla vicenda smaltimento rifiuti, che coinvolge anche, oltre all’alessandrina Aral, la novese-tortonese Srt: e si rivolge direttamente alla Procura di Brescia.
“Le notizie apprese dagli organi di stampa – dice una nota del palazzo comunale – sull’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Brescia in seguito all’operazione dei Carabinieri della Dia e del Noe, che coinvolge l’Aral di Alessandria, l’impianto di trattamento rifiuti della frazione Castelceriolo dalla stessa gestito e, di riflesso, la discarica tortonese gestita dalla Società SRT S.p.A. sono al centro dell’attenzione dell’Amministrazione Comunale.
Dal momento che non sono pervenuti atti relativi all’inchiesta né al Comune di Tortona, né alla Società SRT, come appreso nel corso dell’incontro prontamente convocato già la settimana scorsa, per cercare di acquisire informazioni certe e ufficiali, l’Amministrazione Comunale si è rivolta direttamente alla Procura della Repubblica di Brescia.
Condividendo la proposta del Presidente dell’Osservatorio Ambientale, Dott. Ciniglio Carmelo, è stata infatti predisposta una richiesta di accesso ai sensi dell’art. 116 del C.P.P. per poter accedere agli atti del fascicolo del Pubblico Ministero, che verrà depositata in questi giorni dall’avvocatura comunale.
“L’Amministrazione Comunale – dichiara il sindaco di Tortona Gianluca Bardone – ha deciso di chiedere il fascicolo contenente gli atti dell’inchiesta direttamente alla Procura di Brescia per cercare di comprendere se sussistano rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, nonché se siano configurabili eventuali reati ai danni della collettività tortonese o dell’Ente stesso. Insieme all’Osservatorio Ambientale Comunale continueremo a seguire con attenzione la vicenda, sia per quanto concerne gli aspetti di legalità, che di salvaguardia della salute e dell’ambiente”.
Intanto, sul fronte Aral, domenica mattina si terrà l’assemblea dei soci (il comune di Alessandria controlla il 94% della società di smaltimento rifiuti), e ci dovrebbe un immediato rinnovo del cda, con individuazione sia di un presidente ‘di garanzia’, sia di un direttore generale in grado di assicurare la piena operatività degli impianti e delle attività.