Fra qualche giorno Alessandria sceglierà un nuovo sindaco. Ne approfittiamo per chiedere come vede la città Maurizio Mensi, un nostro concittadino che da anni vive e lavora tra Roma, Bruxelles e gira il mondo occupandosi di problematiche di grande attualità: internet, privacy, cyber sicurezza e che più volte CorriereAl ha avuto il piacere di ospitare in questi anni:
Da poche settimane il professor Mensi, alessandrino “di Valmadonna, per la precisione” come ci ricorda, ha un nuovo importante incarico a Bruxelles, membro del Servizio giuridico della Commissione europea, che così descrive: “È l’ufficio legale della Commissione, con il compito di consigliarla e difenderla in giudizio davanti alla Corte di Giustizia a Lussemburgo, contro gli Stati e le imprese che non rispettano le regole europee”.
Ma com’è l’Italia, vista da Bruxelles, e dalle altre capitali che Mensi ha spesso l’occasione di ‘frequentare’ per lavoro? Siamo davvero ‘il grande malato’ dell’Unione, e una Grecia di dimensioni drammaticamente più grandi?
“L’Italia è un grande paese, con una storia gloriosa di Stato fondatore dell’UE, che anche in passato ha attraversato periodi difficili ma che è sempre riuscito a superare con la forza di un tessuto produttivo qualificato e una base economica solida, che poggia su di un risparmio privato senza eguali”.
Maurizio Mensi, però, non rinuncia neanche per scherzo alla propria ‘alessandrinità’:
“Per nulla al mondo, orgoglioso di esserlo. Sono cresciuto fra le colline di Valmadonna, dove torno spesso e con immenso piacere, per trovare mio padre e una parte importante della mia famiglia, oltre agli amici di sempre. Le mie radici”.
E sul fronte politico? Qui tra poco si vota, e la fibrillazione cresce. Come vede il professor Mensi Alessandria, osservandola da lontano, ma non troppo?
“Mi addolora assistere al progressivo degrado di una città che ultimamente ha fatto parlare di sé solo per il dissesto, una situazione ambientale drammatica e una realtà economica e culturale da terzo mondo, testimoniata da statistiche impietose che ne fanno una delle peggiori città del nord. Non ricordo in passato un tale stato di abbandono. La città è sporca, insalubre e insicura. Fa tristezza vederla ridotta in queste condizioni; al suo confronto Casale, Acqui Terme, Tortona o Asti, pur con i loro problemi sembrano di un’altra categoria. Penso sia giunta l’ora per gli alessandrini di reagire allo stato in cui è sprofondata la città sotto la guida di una classe politica inadeguata e incapace. Devono sapere che meritano e possono avere di meglio. Ora o mai più, ritengo questa sia davvero l’ultima chance per cambiare registro. In questi mesi ho seguito con interesse il percorso che ha portato alla nascita del Quarto Polo: l’idea di far leva su chi ha già dimostrato nella propria vita professionale di saper fare il proprio mestiere mi sembra l’unica strada per cercare di reagire con orgoglio. Ma personalmente voto a Roma, non ad Alessandria”.
Non possiamo però congedarci senza parlare anche dei Grigi: Maurizio Mensi ha seguito a distanza (“ma qualche partita sono riuscito a godermela anche al Moccagatta”) una stagione prima esaltante, poi drammatica. Da tifoso, non rinuncia a dire la sua: “Ogni volta che torno ad Alessandria vado a vedere i grigi e può immaginare quale possa essere il mio stato d’animo dopo aver visto dilapidare il patrimonio, in termini di punti di vantaggio, acquisito nel girone d’andata. Però voglio credere che non tutto sia perduto, perché la sfida con il Lecce è alle porte. Incrociamo le dita … e forza grigi!”.
Ettore Grassano