Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso venerdì 12 maggio i decreti attuativi della Legge sul terzo settore (106/2016). A giudizio delle Associazioni dopo quell’approvazione molti timori contenuti nella “Lettera aperta in difesa del volontariato”, inviata a tutti i consiglieri regionali nello scorso dicembre, trovano purtroppo oggi piena conferma:
Le stesse sostenevano: “La legge sul volontariato (266 del 1991) viene abrogata; le Regioni sono esautorate delle loro competenze e ridotte a passacarte in riferimento al Registro nazionale del terzo settore; i Centri servizio del volontariato (nati con la legge 266) sono completamente snaturati e posti al servizio di tutti gli enti iscritti al Registro nazionale. Il volontariato organizzato è decisamente ridimensionato a vantaggio del volontariato individuale che, svolto presso enti non di volontariato, finisce per svolgere solo un “effetto consenso” presso l’opinione pubblica; si conferma che tutti gli enti del terzo settore non devono avere scopo di lucro ma mentre si mortificano le organizzazioni di volontariato si valorizzano cooperative sociali, imprese sociali, fondazioni e altri enti.”
Parrebbe esserci ancora uno spazio, seppur limitato, per intervenire: i decreti passeranno (entro poche settimane) all’esame delle Commissioni parlamentari competenti ed alla Conferenza Stato-Regioni per tornare poi al Governo per l’approvazione definitiva.
Per parte mia chiederò all’assessore Augusto Ferrari della Regione Piemonte di approfondire la vicenda e, com’è solito fare, nel caso di conferma dei giudizi delle associazioni di volontariato, di impegnarsi per migliorare gli effetti del testo della legge.
Per ciò che concerne l’attività nelle Commissioni parlamentari competenti mi rivolgerò con fiducia agli eletti nella nostra Regione per aprire una fase di ulteriore e necessario chiarimento con il fine di evitare l’eventuale ridimensionamento del ruolo delle associazioni di volontariato.
Domenico Ravetti
Consigliere Regionale