Carcere di San Michele: dopo l’ennesima aggressione, è ora di intervenire

Carcere di San Michele: meglio le telecamera della tv che il dialogo con gli agenti insoddisfatti?Ancora un’aggressione all’interno delle mura del carcere di San Michele.
Questa volta a pagare le conseguenze di un sistema carcerario ormai al limite del collasso, è stato un agente della polizia penitenziaria che, mentre svolgeva una regolare perquisizione, è stato aggredito da un detenuto in possesso di una lametta.

L’episodio, solo l’ultimo in ordine di tempo (si ricorderà l’aggressione di fine aprile al Don Soria e l’evasione di un detenuto dal carcere di San Michele di metà marzo), è la drammatica conseguenza di quanto stiamo ripetutamente denunciando da inizio anno: sovraffollamento ben oltre la media nazionale e mancanza cronica di personale.

Proprio la preoccupazione per le condizioni lavorative degli agenti di polizia penitenziaria, unitamente alla sensibilità per le condizioni di espiazione della pena dei detenuti, ci avevano portato ad effettuare due visite ispettive insieme a Andrea Maestri che, colpito da quanto visto al San Michele, ha quindi presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia, ancora oggi in attesa di risposta. Gli interrogativi riguardo ai problemi di gestione che abbiamo sollevato a suo tempo, sono gli stessi che ora stanno alla base di questo ennesimo episodio di violenza. Già allora portavamo all’attenzione del Ministro e dell’opinione pubblica locale le numerose criticità che oggi, a distanza di alcuni mesi, continuano a perdurare e a produrre conseguenze nefaste.

In attesa che il Ministro risponda alla nostra interrogazione, e che le istituzioni competenti si attivino, finalmente, per porre rimedio a un problema non più rimandabile, e che ogni giorno impatta negativamente sulla vita di centinaia di agenti e detenuti, continueremo nel nostro lavoro di monitoraggio e denuncia, confidando che sia al più presto ripristinata la legalità violata.

 

Possibile – Comitato Macchiarossa Alessandria