“I tempi di attesa medi per le visite psichiatriche nell’alessandrino sono di 22 giorni ben al di sotto dello standard di 30 giorni imposto per legge, eppure la Regione accredita nuove prestazioni ambulatoriali da parte di un soggetto privato. Per quale motivo?” se lo chiedono i due esponenti regionali del Movimento nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale, presidente del gruppo consiliare in Regione Piemonte e Marco Botta, coordinatore regionale.
I due referenti del Movimento nazionale per la sovranità fanno riferimento ad una recente determina regionale che accoglie la richiesta della “Nuova Casa di Cura Sant’Anna srl” di Casale Monferrato (Al) accreditamento di varie attività ambulatoriali, tra le quali anche quella di psichiatria.
“Proprio a Casale – aggiungono i due – i tempi di attesa per le prestazioni psichiatriche sono di 17 giorni, ovvero tra le più basse non solo dell’Alessandrino ma anche dell’intero territorio regionale”.
“Nell’alessandrino – spiegano Botta e Vignale – vi sono visite specialistiche che hanno tempi d’attesa ben al di fuori degli standard imposti dalla legge, come la cardiologia per la quale l’anno scorso mediamente bisognava attendere 37 giorni, o la neurologia per le quali i tempi di attesa erano di quasi 40 giorni. Non solo, bisogna attendere di dieci mesi per iniziare un trattamento riabilitativo per la disabilità o prenotare un’angiografia. Dati alla mano è evidente che in questa Asl non vi sia un fabbisogno reale di nuove attività specialistiche in psichiatria, ma che invece serva puntare l’attenzione e investire nuove risorse per migliorare l’erogazione di altre visite specialistiche. Non sarebbe stato più razionale ed utile investire per ridurre i tempi di attesa per gli esami e le prestazioni che superano i limiti di legge anziché per quelle che li rispettano? Eppure sia l’Asl Al che la Regione Piemonte hanno ravvisato la necessità di accreditare una nuova struttura psichiatrica.”.
“Questo nuovo accreditamento vedrà impegnate nuove risorse pubbliche regionali per migliorare un servizio che sulla carta è già efficiente e soddisfa pienamente i bisogni degli alessandrini. Delle due l’una: o i tempi medi di attesa resi pubblici dell’Asl di Alessandria sono errati oppure questo accreditamento non era necessario. Per questo motivo il Movimento nazionale per la Sovranità ha presentato un’interrogazione in Regione Piemonte: Saitta deve spiegare con quale programmazione intende risolvere il grave problema delle liste d’attesa e con quale finalità accredita i nuovi soggetti privati”.