Si è parlato di guerra, ma soprattutto di pace, venerdì 29 aprile di fronte ad una folta platea di studenti del triennio dell’Istituto di Istruzione Superiore Ciampini-Boccardo, alla presenza del Dirigente Mario Scarsi, del prof. Fernando Robino con l’intervento del relatore Fidenzio Muzi: un incontro dibattito, ma soprattutto un momento di riflessione collettiva sul tema delle missioni umanitarie.
E’ stato Muzi a rivolgersi agli studenti , documentando le sue esperienze da ex sottoufficiale dell’esercito, pilota di elicotteri, con alle spalle un passato da soldato, ingaggiato dall’Onu per compiere missioni umanitarie a favore di civili in territori martoriati dalla guerra: in Libano, in Israele, in Albania, in Bosnia. Conflitti che hanno segnato la storia contemporanea, in cui la partecipazione alle missioni ONU da parte italiana è stata particolarmente apprezzata, soprattutto grazie alla capacità di dialogo dei nostri contingenti con le popolazioni locali e alla complementarietà dimostrata tra dimensione civile e militare nelle operazioni di stabilizzazione e mantenimento della pace.
Il racconto delle “mission of peace” ha avuto l’effetto di catapultare gli ascoltatori in luoghi lontani, ma non troppo, se si pensa che a poche ore di volo dall’Europa, si consumano guerre di cui molti non ne conoscono neppure il motivo e spesso restano indifferenti. Luoghi in cui la guerra divide popoli con culture e religioni diverse, in cui alle armi tradizionali sono state affiancate quelle non convenzionali della distruzione di massa e del terrorismo. Muzi documenta attraverso filmati, la realtà di interi popoli che oggi affrontano la guerra, ma lo fa senza pretese di offrire alcuna risposta ai tanti interrogativi che emergono, non entra mai nel merito delle indagini sulle cause, sulla loro liceità o sulle contraddizioni stridenti che emergono. Il relatore richiama invece l’idea della pace, dell’importanza che rivestono gli aiuti umanitari per garantire supporto, ma soprattutto punta l’attenzione ai sentimenti di solidarietà e umanità, perché nella realtà odierna, in cui la guerra è un evento globalizzato, in cui non c’è più un unico teatro, ma tanti scenari sparsi in tutto il mondo, c’è bisogno più che mai di pace e fratellanza.
È questo un messaggio importante, forse l’unico davvero meritevole di essere comunicato ai giovani che vivono in un mondo dilaniato dalle guerre civili, inter-etniche, piene di violenza ed orrore, affinché imparino a vivere con nuovi valori e speranze e soprattutto consapevoli che la guerra è solo una brutalità.