1) A chi non è mai capitato di doversi recare nella banca dell’Ospedale Civile di Alessandria per pagare il ticket di una qualsiasi prestazione sanitaria? A me è successo per la prima volta martedì scorso, per poter ritirare la cartella clinica di un intervento subìto. Alle 10 circa del mattino entro, e trovo una coda davanti a me che quantifico in 21 persone in piedi: diligentemente, silenziosamente, pazientemente in fila indiana, più tre sedute. Una sola cassa in funzione. Anche se ogni pratica era sufficientemente veloce, l’attesa è stata pesante. Eravamo tutte persone che avevano superato la sessantina, escluse due signore più giovani, e stare fermi in piedi dopo un po’ genera stanchezza e pesantezza agli arti. Mentre pian piano i numeri di fronte me stavano calando, dietro di me la coda è aumentata molto corposaamente, al punto che la possibilità di stare correttamente in fila indiana era sparita, per cui ormai vi era una massa umana disordinata che per ingannare il tempo tentavo di quantificare: ma ho perso il conto. Uscivo dalla banca alle 10,49, e qui la solita domanda: perché uno sportello bancario per lo più preposto al servizio di “tesoreria” di un Ospedale non può aprire una cassa in più, per evitare disagi alla numerosa clientela in gran parte composta da anziani? Purtroppo alternative non ce ne sono: quella è l’unica via per pagare quel ticket, indispensabile per ritirare analisi, cartelle cliniche o per affrontare già in mattinata una visita. Nessuno vede tale situazione? A nessuno passa per la “capa” che non è così che deve funzionare? Come sempre cosa manca? Il rispetto!
Voto: 2
2) Nei giorni scorsi ho notato una costante presenza di pattuglie delle forze dell’ordine presidiare il parcheggio Berlinguer dell’Ospedale, dopo l’ennesimo fatto di brutalità e prepotenza nei confronti di una lavoratrice dell’Ospedale. Uno dei “parcheggiati” negli scranni del palazzaccio rosso nei giorni scorsi li ha definiti a quanto pare “la nostra grande risorsa”. Certamente lo sono per le organizzazioni della sua parte partitica, nate alla bisogna. Percezioni di insicurezza a parte, la nostra gente oggi subisce attacchi quotidiani da delinquenti provenienti dall’Est: prostituzione, aggressione, racket di vario genere, accattonaggio, furti etc. In più ci sono gli sbarchi di “risorse”, in maggioranza maschi sani. L’Italia oggi è terra di conquista, e persino una notizia di questo genere non è tanto peregrina: “Appello di Erdogan ai turchi in Ue: “Fate almeno 5 figli, il futuro è vostro”. La gente non ne può davvero più, ed è persino assurdo impegnare le pattuglie della polizia con questi delinquenti che se ne “fottono” delle nostre autorità. Appena la polizia se ne va, loro tornano, e così via, in un gioco tra ‘nascondino’ e le olimpiadi, tanto sono atletiche e prestanti, le ‘risorse’.
Prefettura e Comune in questi ultimi anni non hanno cavato un “ragno dal buco”: grandi proclami e progetti assurdi quando basterebbe recintare tutta l’area del parcheggio con sbarre alte circa tre metri invalicabili, e lasciare aperta solo l’entrata/uscita. Poi però, una volta ‘acciuffati’ e identificati, bisogna scoprire chi sono gli organizzatori del racket, imbarcarli e rimandarli al loro paese. Tanto difficile da farsi?
Voto: 2
3) “Maxi-Polo di Ricerca Nucleare” a Oltreponte, quartiere di Casale Monferrato, è la notizia che a metà dicembre 2016 si leggeva su “Il Monferrato” (e altri giornali), con candidatura del Piemonte come sede di un polo scientifico per sviluppare energie pulite. A febbraio 2017 la notizia che “a Roma se ne parla”, e a marzo una nuova news: “è iniziato l’iter”. Visto che è iniziato l’iter vengo subito al dunque: sono 500 milioni di euro che si dice arriveranno in Piemonte e “percepisco” da un articolo già letto a dicembre 2016, interesse dalla “dentiera” torinese, “La fusione nucleare porta 500 milioni di investimento a Torino”. A questo punto visto che l’iter sta procedendo torno nella nostra provincia e al quartiere di Oltreponte: non sono un’esperta in ambito scientifico, ma a dicembre su questa materia mi sono ampiamente documentata su varie riviste di informazioni scientifiche, ne cito una per tutte: da questa ho recepito che tale impianto pare non sia nocivo alla salute umana quindi ho pensato di mettere sui due piatti della bilancia il positivo e/o negativo nel candidarsi da parte della Regione Piemonte.
Due sono gli aspetti: quello negativo nel temere “un lasciapassare” del Piemonte ad ospitare il “Deposito Nazionale delle Scorie Radioattive”, notizia che io cittadina attendo da almeno cinque anni, e che viene tenuto segreto come fosse “il terzo segreto di Fatima”. Ossia potrebbero aver scelto la nostra Regione da tempo, ma nessun Governo ha il coraggio di raccontare ai piemontesi che gli sarà appioppato questo “mostro ambientale” nonostante il Piemonte fosse considerato non idoneo ad ospitare il Deposito Nazionale. Ora l’aspetto positivo, visto che ai cittadini verrà negato il diritto di decidere se accettare o no il progetto DTT: sono 1.800 i posti di lavoro, quindi un’importante ricaduta occupazionale di varie professionalità e si auspica assunzioni in alta percentuale locale e a livello provinciale. Ci dovranno essere vantaggi per l’indotto e tessuto produttivo locale, quindi posti di lavoro generati da attività non nucleari. Rinnovo e necessario potenziamento di infrastrutture e importanti servizi per i residenti, a cui aggiungo un corposo contratto di compensazione annua che sia destinato per sempre al quartiere di Oltreponte come territorio sede di una servitù nucleare: zero tasse locali, rette di nidi, asili e scuole gratis e molto altro ai residenti. Non mi pare che Oltreponte di Casale non possa pretendere questi diritti.
Voto: 5