Chi sarà la new entry fra i candidati sindaco di Alessandria della settimana che va a cominciare?
Tutti gli indizi fanno pensare ad Emanuele Locci: sede elettorale appena inaugurata in corso Borsalino (vicino al comando della polizia municipale), profilo facebook agguerrito, fans ovviamente super ‘carichi’. Ci prova, Federico Riboldi, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, a lanciare al coetaneo e collega di partito (rapporto politico in passato non immune da screzi e divergenze) l’ultimo appello: “Uniti vinciamo! Non sprechiamo questa grande occasione!”: ma è appunto un appello che sembra sottendere una decisione diversa già presa dall’attuale presidente della commissione Controllo di Gestione di Palazzo Rosso, e soprattutto principale oppositore del sindaco Rossa in questi cinque anni in consiglio comunale.
Locci dichiara: “fino al 28 marzo penso all’approvazione del bilancio preventivo di Palazzo Rosso”, ma si parla già di tre liste a suo sostegno, tra cui una del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, movimento che sarà presentato ad Alessandria mercoledì.
A prescindere dalla scelta di Locci, merita una riflessione il grafico ‘postato’ su facebook da Riboldi, perchè consente qualche riflessione su come fino ad ora è stata impostata, e anche raccontata dai commentatori, questa prima fase di campagna elettorale alessandrina.
“Ah sì, poi c’è anche il centro destra”, è spesso il ‘taglio’ scelto dai media più blasonati di casa nostra. Ma si tratta ad avviso di chi scrive di un serio errore di sottovalutazione.
Attenti al centro destra insomma, perché la vera sorpresa potrebbe arrivare da lì. Non tanto perché lo dice il grafico che pubblichiamo, ma semplicemente perché lo si percepisce tenendo le orecchie dritte per le vie di Alessandria, dialogando con le persone, o anche soltanto ascoltando ‘brandelli’ di conversazioni di conoscenti, o meglio ancora di sconosciuti.
Certo, il centro destra alessandrino deve ancora sciogliere alcuni ‘nodi interni’, assolutamente dirimenti. Uno è proprio la candidatura ‘in proprio’ di Locci, l’altro è il ruolo di Gianni Barosini: che 5 anni fa, non scordiamolo, candidandosi sindaco prese da solo più dell’8% dei consensi. Rumors danno Barosini vicinissimo ad un accordo con i tre principali partiti della coalizione, e nella squadra del candidato sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. A quel punto, dati alla mano (e considerando una crescita rilevante della Lega Nord, rispetto alla gestione ‘pre Salvini’ di 5 anni fa), a giugno potremmo trovarci di fronte ad un ballottaggio assolutamente inedito.
Con un’altra variabile importante però: pare ormai certo che venerdì ad Alessandria l’associazione Libera Mente di Fabrizio Priano (che è anche coordinatore provinciale di Direzione Italia, il nuovo partito dell’ex governatore della Puglia e ex ministro Fitto) proporrà un convegno-dibattito sul Federalismo che avrà come attesa star Umberto Bossi. Se, come da proclami della vigilia, quella dovesse essere l’occasione per un attacco frontale alla Lega Nord, gestione Salvini, sarebbe complicato per i promotori dell’iniziativa (lo stesso Priano, e l’ex leghista di lungo corso Tino Rossi, che nel Carroccio fu consigliere comunale, parlamentare, consigliere regionale, europarlamentare, per poi confluire in Forza Italia) presentarsi come alleati del centro destra alle prossime comunali alessandrine. L’elettore di area, insomma, rischia in questa fase quanto meno ‘attacchi di strabismo’, e meriterebbe forse un po’ più di chiarezza.
Sugli altri fronti, intanto, che succede?
I 5 Stelle procedono granitici, senza bisogno di mediazioni e alleanze. Forti di un Paese e di una città sempre più deboli, e dal futuro decisamente incerto, verrebbe da dire. Possono permettersi di presentare una sola lista a sostegno del candidato sindaco Michelangelo Serra, certi dell’assoluta centralità del loro marchio. E in qualche modo anche prescidendo dalla notorietà dei candidati di lista, che scopriremo strada facendo. Così come non sappiamo come stiano andando le selezioni dei ‘tecnici’ che possono proporsi, con curriculum da inviare via e-mail, per ricoprire un ruolo nella squadra di governo della città, in caso di vittoria pentastellata. Una modalità di selezione, ci permettiamo di osservare, forse più consona ad individuare neo laureati senza occupazione che professionisti qualificati, soprattutto in provincia.
Brilla intanto, per capacità di attrazione e anche di ‘narrazione’, la stella del Quarto Polo. Comunque vada a finire, Felice Borgoglio sta vivendo da assoluto protagonista questa fase della vita pubblica cittadina, con una nuova centralità guadagnata sul campo, grazie alla sua capacità di costruire relazioni, ma soprattutto di analizzare la situazione da professionista della politica, individuando priorità e criticità, e soprattutto poi selezionando figure di sicuro ‘appeal’.
Che Oria Trifoglio goda di una popolarità crescente in città, e di una personale credibilità assolutamente ‘prepolitica’, è un fatto che tutti possono constatare in queste settimane. L’impressione è che la squadra del Quarto Polo stia crescendo, e che non sia ancora al completo. Certo, è pur sempre un ‘brand’ solo mandrogno, e l’incognita sarà capire quanto, il giorno delle urne, gli alessandrini saranno tentati dai soliti marchi politici nazionali (in verità un po’ malconci), oppure….
Sicuramente a rischiare di più, per tante ragioni sia locali che nazionali, è lo schieramento che sostiene l’attuale sindaco Rossa: in attesa di capire quante e quali saranno le liste di sostegno alla sindaca uscente, non si può non constatare come già tre degli attuali candidati sindaco alternativi a Rita Rossa arrivino da pregresse esperienze al suo fianco. Oltre a Oria Trifoglio (che della prima giunta Rossa fu vice sindaco per un anno e mezzo), sono infatti già in campo Cesare Miraglia ( fondatore e leader dei Moderati, e assessore prima in Comune con Mara Scagni, poi in Provincia con Paolo Filippi) e Gianni Ivaldi, ‘mister preferenze’ alle elezioni del 2012, nonchè prima capogruppo del PD a Palazzo Rosso e poi assessore appunto nella prima giunta Rossa.
Naturalmente non dimentichiamo il settimo candidato, il tenace comunista Renato Kovacic, che nonostante qualche problema di salute ci ha tenuto di recente a segnalarci “ricordatevi che ci sono anch’io”, e gli auguriamo davvero un bel risultato.
Quadro completo, dunque, o ancora in evoluzione? In realtà il Governo per ora non ha neppure fissato la data delle elezioni: i ‘rumors’ di queste ore rilanciano domenica 28 maggio, ma l’ultima data ‘utile’ è domenica 11 giugno, con eventuale ballottaggio in piena estate. Così come già si ipotizzano elezioni politiche non più a febbraio 2018, ma addirittura a maggio del prossimo anno.
“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”, diceva Andreotti. Chissà che direbbe e farebbe oggi, il Divo Giulio, di fronte ad un paese in queste condizioni.