Anche quest’anno ecco puntuali i miei pronostici, secchi.
Sono sicurissimo di sbagliarne pochi (e quindi siete liberissimi voi di sfottermi, poi, se non sarà così). Ah, se sbaglio, più facile lo faccia per l’Europa League che per la Champions.
Dunque ecco le squadre su cui metto i miei due, virtuali, soldini:
Atletico, Dortmund, Bayern e Barça in Champions.
United, Celta Vigo, Ajax, Besiktas in Europa League.
Iniziamo dalla Champions.
L’Atletico non è brillante come nel recente passato, anche se nessun attaccante è superiore al Griezmann ormai maturato e in forma che stiamo vedendo. Il Leicester mi pare abbia fatto anche più del suo. Ripetere un’impresa è davvero difficile (userete questa frase contro di me, tra poco). Passano gli spagnoli.
Il Dortmund è più scafato, il Monaco non ha esperienza di successo: una sola finale, persa, molti anni fa. I monegaschi, squadra senza pubblico che gioca in una specie di giardino pensile deserto, fanno un futbòl molto bello da vedere e segnano con grande facilità. Se prevalgono esperienza e abitudine, oltre all’effetto di giocare invece davanti a un pubblico eccezionale (il Muro Giallo è, con quella del Liverpool, la curva più bella del mondo), passano i tedeschi.
Poi ci sono le due sfide “too close to call”.
Dico Bayern perché le squadre di Carlettone vanno sempre in forma per i mesi cruciali della coppa e difficilmente sbagliano quando conta (un’altra volta parliamo invece della carriera piena di batoste di Pep dopo la vita facile a Barcellona, va’). Il Real è durissimo da eliminare, ma contro il Bayern, oltretutto allenato da uno che lo conosce benissimo e prepara le partite splendidamente, parte sfavorito.
Poco fa ho scritto: “Ripetere un’impresa è davvero difficile”. E il Barça viene dall’impresa delle imprese. Questa è la speranza della Juve, che a mio parere la perde nella testa, col gioco di centrocampo in cui é inferiore e col pensiero che ogni eventuale vantaggio può non bastare. A un amico tifoso bianconero ho scritto, saputo del sorteggio: “Gioca Zalayeta?” ricordando l’impresa del 2003 (vittoria al Camp Nou ai supplementari). Poi gli ho scritto anche “Eviterei Chiellini su Suarez” ricordando la giocata che ha deciso, a favore dei blaugrana, la finale di due anni fa.
L’Europa League è dell’United da perdere. Troppo più forte delle altre, attrezzato. Sta giocando malissimo, ha faticato contro il Rostov (il Rostov! manco sappiamo in che campionato della galassia post-sovietica militi). Ma non credo lo possa fermare l’Anderlecht dei giovani promettenti (se non l’avete ancora fatto, annotatevi il cognome di Tielemans, centrocampista di grandissime prospettive). E difficilmente lo batteranno le altre tre che sopravvivono ai quarti.
Cioè il Celta di Vigo, perché per il Genk vale, a maggior ragione, quanto detto prima per Leicester e Monaco.
L’Ajax, parere in parte tifoso, eppoi lo Schalke 04 è modesto e manco dovrebbe essere qui (sul rigore grazie al quale è passato in Italia avremmo urlato per settimane). Privandoci tra l’altro di una sfida tra i lancieri e il Borussia di Moenchengladbach che avrebbe avuto un fascino anni settanta unico, peccato!
Infine Besiktas perché andarsi a giocare la qualificazione in Turchia è sempre molto difficile e perché il Lyon, arrivato qui grazie alle prodezze del portiere e alla scelleratezza della Roma (le squadre di Spalletti giocano sempre molto bene e non vincono mai niente, mai ma proprio mai), non mi sembra granché.
Detto che ci hanno tolto un Ajax-Borussia da nostalgia, la partita che ci permette di fare un tuffo nel passato, oltre a quello già accennato tra Juve e Barça, è il duello infinito nelle semifinali tra Bayern e Real. Iniziato nel ’76, e anche allora andò ai bavaresi che in finale batteranno il St.Etienne di Rocheteau. Tutti i gol per il Bayern li fece Gerd Muller, l’attaccante più velenoso di sempre (chi gli assomiglia di più, a mio parere, è il già citato Suarez), oggi purtroppo piombato in una precoce vecchiaia priva di memoria.