Politici e bonifica di Spinetta Marengo

Fraschetta polo chimicoSarebbero più credibili i politici, tutti affaccendati nelle liste elettorali, se riempissero l’immancabile titolo “Ambiente” del loro programma con la questione più importante per Alessandria: la bonifica del sito di Spinetta Marengo, uno dei più inquinati in assoluto d’Italia.

E’ trascorso più di un anno dalla sentenza della Corte di Assise e nulla è stato fatto per la bonifica, né si poteva attendere alcunchè per effetto di una pessima sentenza non impositiva.

Vorremmo perciò attirare l’attenzione dei candidati sulla rilevanza che ha, per la salute della cittadinanza tutta, il ricorso presentato dal Pubblico ministero Riccardo Ghio alla Corte di Appello di Torino se esso ribalterà la sentenza di primo grado Ausimont-Solvay, come avvenuto all’Aquila per il processo gemello di Bussi. Se in Appello sarà emessa condanna, analogamente a Bussi, per avvelenamento della falda, e se la pena sarà per dolo e affiancata al reato di omessa bonifica, oltre a scongiurare le prescrizioni si aprirà uno scenario assai promettente per la bonifica dell’immensa discarica sotto e attorno lo stabilimento di Spinetta Marengo.

Quando Torino riconoscerà la provvisionale dei risarcimenti dei danni, come ha fatto l’Aquila, il Ministero dell’ambiente non avrà alibi per agire per la bonifica, Regione ed Enti territoriali avranno aperte le strade per il sequestro conservativo dei patrimoni degli amministratori e affiancare in sede civile Edison e Solvay. Stiamo parlando di milioni di euro. Certo, Edison e soprattutto Solvay non staranno a guardare col loro stuolo di avvocati, ma dalla nostra parte avremo avuto, dall’Appello, il riconoscimento della tutela giuridica -penale- alle acque sotterranee: una tutela avanzata ed evoluta dell’ambiente, la certificazione che chi inquina paga. Certo, gli amministratori (finalmente condannati) ricorreranno in Cassazione, ma una sentenza in Appello di questa portata darà al Ministero dell’Ambiente uno strumento decisivo, abbiamo gli elementi per agire nel concreto per avviare il processo di ripristino ambientale.

Cari politici, da parte nostra come Medicina democratica abbiamo già (invano) depositato sui tavoli istituzionali le proposte concrete che per la Fraschetta vanno dall’Indagine epidemiologica alla Commissione scientifica internazionale per la bonifica. Da parte vostra, non basta un “bravo” al procuratore Ghio e fermarsi ad aspettare, è necessario arrivare alla sentenza in Appello avendo approntato, come Amministrazione comunale, gli strumenti tecnici e politici per agire senza perdere ulteriore prezioso tempo. Noi siamo sempre disponibili con tutti. Al punto che non ci siamo neppure scoraggiati con l’attuale Giunta, ma anche l’ultima posta certificata per l’accesso agli Atti (avvelenamento acqua e sangue da PFOA) non ha trovato risposta.

 
Lino Balza
Medicina democratica Movimento di lotta per la salute Alessandria