Les amants di Magritte: l’Amore che va oltre l’impossibilità di Amarsi [Very Art]

Les amants di Magritte: L’Amore che va oltre l’impossibilità di Amarsi [Very Art] CorriereAldi Cristina Antoni

 
Assolutamente in contrapposizione rispetto all’immagine edulcorata e romantica dei fidanzatini di Peynet, il dipinto del grande pittore surrealista René Magritte (Lessines 1898/Bruxelles 1967) ‘Les Amants’ è assolutamente degno di essere elevato ad immagine simbolo dell’Amore, nel giorno di San Valentino.

Si tratta di uno dei massimi capolavori del pittore belga, una di quelle opere d’arte che viste una volta non si dimenticano più. Il tema degli Amanti è spesso ricorrente in Magritte, detto le saboteur tranquille, per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale rappresentando il reale stesso.

Il 1928 è l’anno in cui l’artista realizza due opere intitolate ‘Gli Amanti’, una è la versione più famosa, quella che raffigura un bacio appassionato tra un uomo e una donna, mentre l’altra rappresenta le due persone, una accanto all’altra, guancia a guancia, come in una foto ricordo.

La prima, più famosa, è conservata al Moma di New York, la seconda si trova alla National Gallery of Australia.

In entrambe le opere i volti sono celati ed avvolti in una stoffa bianca, fino all’altezza Les amants di Magritte: L’Amore che va oltre l’impossibilità di Amarsi [Very Art] CorriereAl 1del collo. Nell’opera piu nota lo sfondo blu ha una tonalità molto forte e stona con il resto dei colori. L’atmosfera è decisamente surreale. I due volti sono coperti e cercano di baciarsi invano. Il vestito dell’uomo in giacca e cravatta potrebbe rappresentare un richiamo all’ambiente borghese, un individuo anonimo. L’abito della donna è rosso. Il loro non può essere un bacio completo ma solo il tentativo di un incontro d’amore represso ed ostacolato.
L’immagine è di grande impatto emotivo; in essa spicca il bacio intenso, appassionato, come in un paradosso, nell’assenza dello sguardo, e con il corpo che si tocca senza vedersi.

E’ inquietante e forte il messaggio di incomunicabilità che giunge all’osservatore, e al contempo è coinvolgente la passione che esplode tra l’uomo e la donna in qualche modo sublimata dall’impossibilità di conoscersi realmente.

In passato spesso le interpretazioni hanno ridotto l’opera di Magritte ad un puro esercizio di psicologia, riferentesi in particolare alla drammatica esperienza vissuta dall’artista a causa del suicidio della madre, avvenuto quando egli aveva solo 14 anni. La madre fu ritrovata senza vita nel fiume Sambre con il volto coperto dalla camicia da notte bianca.

Questo bacio conturbante sembra quindi parlare anche di morte. Nascosti dietro i loro sudari gli amanti si scambiano un amore muto, incapace di linguaggi diversi rispetto a quelli del corpo.

La reale intenzione, sembra essere invece per Magritte quella di esprimere attraverso il drappo bianco l’ostacolo che crea l’assenza di comunicazione e che impedisce il vero incontro, profondo, delle anime, in quanto impossibilitati a conoscersi come individui.

Les amants di Magritte: L’Amore che va oltre l’impossibilità di Amarsi [Very Art] CorriereAl 2Per la realizzazione dell’opera certamente Magritte si è ispirato al grande Maestro della Metafisica, Giorgio De Chirico, che nel 1917 dipinse Ettore e Andromaca, splendida tela in cui due manichini tentano un impossibile abbraccio. L’opera si riferisce ad un episodio del VI libro dell’Iliade e alla drammatica scena di saluto del principe di Troia, Ettore, che ignorando le preghiere della sposa, accetta di affrontare il semidio Achille in battaglia costretto dall’etica eroica. Della vicenda mitica in De Chirico resta in assoluto solo il tempo di sospensione dato dall’impossibilità di comunicazione di un sentimento autentico.

Il dipinto di Magritte riprende dal dipinto di De Chirico anche il richiamo alla scultura ellenistica ed il drappeggio dei panni, e anche la posizione delle ombre richiama al tempo sospeso della poetica della Metafisica.

Le interpretazioni sono e saranno molteplici, e la riflessione sull’opera non deve mai ad una conclusione definitiva. Nascondendo i volti, rendendoli non visibili, il pittore vuole mostare i molteplici significati del reale attraverso nuovi punti di vista. Un ‘vedere oltre’ esoterico e non razionale che spesso si rifà in letteratura alla poesia veggente di Arthur Rimbaud o alle novelle di Pirandello.

Come dalle parole stesse del pittore:
‘C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente’. Renè Magritte