Moncalvo a LiberaMente con “I Caracciolo”: appuntamento con un nuovo capitolo della saga di una delle famiglie più importanti d’Italia

copertina-caracciolo_optVenerdì 16 dicembre, alle ore 18, presso il salone di rappresentanza della Casa Albergo “Basile”, ad Alessandria in via Tortona 71, si terrà la presentazione del libro di Gigi Moncalvo dal titolo “I Caracciolo”, organizzata dall’Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee.

L’incontro sarà moderato dal presidente dell’Associazione, Fabrizio Priano, e al termine della presentazione Gigi Moncalvo sarà a disposizione per autografare le copie del libro.

“Torna la brillante penna di Gigi Moncalvo con un nuovo imperdibile appuntamento con un capitolo intrigante della saga di una delle famiglie più importanti d’Italia – commenta il presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee, Fabrizio Priano – e sono orgoglioso che abbia scelto la nostra associazione per presentare il suo libro”.

Nel solco dei due best-seller “I Lupi e gli Agnelli” e “Agnelli Segreti”, dedicati alla saga della grande famiglia torinese, Gigi Moncalvo questa volta offre un ritratto inedito e la storia vera del personaggio meno descritto (se non in maniera apologetica) della “royal family” torinese, o di quel poco che ne resta: donna Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli. E molte notizie sorprendenti, spesso raccontate o scritte da lei stessa, e mai passate attraverso la strettissima “censura” (o autocensura) cui gran parte della stampa o delle TV si è sottomessa, in virtù di finanziamenti pubblicitari o auto date per mesi “in prova” ai giornalisti amici. Il libro contiene anche le vere ragioni – verbalizzate dalla figlia Margherita davanti ai PM di Milano Fusco e Ruta – dello “scontro” con la madre sull’eredità di Gianni Agnelli, sul fatto che la vedova di Agnelli abbia regalato le sue azioni e gran parte del suo patrimonio privilegiando un solo nipote (John Elkann) rispetto agli altri sette. Emergono fatti documentati sui conti segreti e sulle ulteriori somme (sfuggite alla divisione tra le due legittime eredi) scoperte presso Morgan Stanley di Zurigo dalla Procura di Milano, dopo la testimonianza di un ex-dirigente della banca. Con il non-intervento di John Elkann che non può non esserne stato ed esserne al corrente. Il tutto in un contesto di lotte, comportamenti, movimenti finanziari, trasferimenti all’estero, indagini di investigatori privati che portano alla luce inediti retroscena. Anche nei rapporti tra John Elkann e suo cugino Andrea Agnelli. Il quale viene considerato “colpevole” (oltreché di chiamarsi…Agnelli) di aver ridato lustro, vittorie e bilanci in attivo alla Juventus, da lui presieduta, con la crescente gelosia manifestata dal cugino che, in quanto azionista di maggioranza attraverso EXOR (e soprattutto della controllante “Dicembre”), cerca di imporre i suoi uomini, le sue scelte (rivelatesi fallimentari negli anni precedenti la gestione di Andrea), per cercare di evitare che la sua immagine venga “oscurata” anche in campo calcistico, come nel caso di Sergio Marchionne in campo automobilistico e finanziario, e la sua “stella” non rifulga.

Il libro è stato stampato negli Stati Uniti, da “Amazon”, nel centro di Charleston, South Carolina, nel settembre scorso.

Nel volume, incastonati nella storia di una grande famiglia aristocratica, i principi Caracciolo di Castagneto e di Melito, e della loro dinasty tra Napoli, Firenze, Roma, svettano i ritratti inediti dei due esponenti più noti e contemporanei del casato: Carlo – l’editore del settimanale «Espresso», uno degli artefici del successo del quotidiano «la Repubblica» e di un network di diffusi giornali locali – e Marella, la vedova di Gianni Agnelli, la cui bellezza è stata celebrata nel 1953 in un famoso ritratto fotografico di Richard Avedon che la definì “The Swan”, il Cigno. Anche per la morte di Carlo Caracciolo, avvenuta il 15 dicembre del 2008, così come per quella dell’“Avvocato” Agnelli, è stato un conflitto di tipo ereditario a far emergere un gran numero di “segreti” o miserie del passato. Tutto questo, in notevole misura, come nel caso di Gianni, ha finito per offuscare molti altri aspetti, più rilevanti, della vita del principe-editore incrinandone il mito e annebbiandone l’immagine e il ricordo. Fino ad arrivare alla sua sorprendente e rapida cremazione, all’insaputa dei parenti stretti, e a una strana “lettera anonima” che poche settimane dopo ha determinato l’incenerimento di tutte le salme dei Caracciolo tumulate nella tomba di famiglia all’interno della tenuta di Garavicchio, probabilmente nella speranza di cancellare ogni traccia del loro Dna.

A cercare di spartirsi l’immenso patrimonio del Principe sono stati, da una parte, una figlia adottiva ma considerata naturale (stando alle dichiarazioni pubbliche sue e di sua madre), e quindi – secondo la legge – non adottabile dal proprio padre biologico (per questo ha sempre rifiutato la prova del codice genetico?). Dall’altra, in una posizione più discreta e signorile, due figli “veri”, la cui esistenza è stata rivelata dalla loro madre, in accordo col loro padre, dopo quasi quarant’anni di silenzio, a pochi mesi dalla morte dell’editore. Due figli talmente somiglianti al Principe da renderli ancora più “scomodi” e quindi presi a bersaglio della malcelata avversione della “sorellastra” e del clan giornalistico-editoriale-bancario che la circonda.

Prove del DNA, figli veri che non sgomitano e la figlia non adottabile che la fa da padrona come se fosse l’unica e vera “principessa”, impensabili retroscena, segreti tenuti nascosti a lungo, miserevoli bassezze di una sola parte contro l’altra: questi gli ingredienti raccontati con ritmo incalzante e continui colpi di scena. La storia si sviluppa attraverso inedite battaglie senza esclusione di colpi, col contorno di vistose manipolazioni della stampa, interessati silenzi, intrecci orditi da avvocati e “finti” amici o collaboratori, false dichiarazioni e sgangherate testimonianze rese da famosi banchieri, fiumi di denaro scomparsi tra l’Italia e il Lussemburgo, lo strano ruolo di Giuseppe Ciarrapico e l’evaporazione della holding romana “Eurosanità” di cui Carlo era socio, la vicenda delle azioni del quotidiano francese «Libération» di cui il principe aveva il controllo, la sparizione di molti beni prima ancora che venisse aperto il testamento nel timore che tutto venisse bloccato dai due nuovi figli veri. Senza escludere i ricatti, le minacce, le scenate, ma anche i ritratti di donne affascinanti e dal grande nome, che per anni si sono insinuate nelle contraddizioni, nei comportamenti, nelle indecisioni di un uomo bellissimo che amava molto le avventure con le signore sposate – rivaleggiando e talvolta battendo il cognato Gianni, almeno su questo terreno – ma che, non si assumeva fino in fondo le proprie responsabilità. Al punto che sta emergendo l’esistenza di almeno un’altra figlia….

Ugualmente appassionanti e ricchi di inediti i capitoli dedicati a Donna Marella Caracciolo vedova di Gianni Agnelli, col racconto di particolari della sua educazione, della sua adolescenza, dei rapporti col padre, la madre e i fratelli, fino alle vere e documentate ragioni, finora mai emerse, che hanno portato alla insanabile rottura con la figlia Margherita a causa della consistenza e della ripartizione dell’eredità, e alla diversa considerazione (non solo di tipo economico) nei confronti dei primi tre nipoti Elkann rispetto agli altri cinque De Pahlen. Il libro comprende anche documenti di carattere giudiziario riguardanti le deposizioni di Margherita Agnelli rese ai procuratori di Milano, Eugenio Fusco e Gaetano Ruta, nell’ambito di un’importante inchiesta penale su cui i giornali hanno taciuto e che ha portato a scoprire altri conti segreti all’estero dell’Avvocato. C’è anche, soprattutto, la testimonianza sotto giuramento di un ex dirigente della banca Morgan Stanley di Zurigo il quale racconta ai magistrati che cosa avvenne al vertice dell’istituto finanziario svizzero dove erano custoditi i conti segreti di Gianni Agnelli nel periodo di poco successivo alla sua morte.

“I Caracciolo” è un racconto che per gran parte delle sue pagine si dipana come un vero romanzo storico che adotta una formula inconsueta, di gradevole lettura e grande coinvolgimento, che si svolge sullo sfondo di Grandi Famiglie e di tutti i loro rami: non solo i Caracciolo e gli Agnelli (con i Brandolini d’Adda, i Teodorani Fabbri, i Rattazzi, i Fürstenberg), ma anche i Visconti di Modrone, gli Arrivabene Valenti Gonzaga, i Pasolini dall’Onda, i Falck, i principi Borghese di Leonforte, i Bollati di Saint Pierre, gli eredi di Arnoldo Mondadori, col contorno di personaggi come Pamela Churchill e Raimondo Lanza di Trabia, Gianluigi Gabetti e John Elkann, Carlo e Mario d’Urso, Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti, Carlo e Marina Ripa di Meana, Cesare Geronzi e Carlo Passera, Urbano Cairo e la sua prima moglie, Anna Cataldi ex-Falck. Fino ad arrivare a Jean-Pierre Tarot, il controverso medico francese che praticò l’iniezione letale all’ex presidente francese François Mitterrand, e che venne misteriosamente chiamato da Parigi negli ultimi giorni di Carlo Caracciolo probabilmente per “accompagnarlo” verso la morte.

Il libro è disponibile su Amazon o direttamente contattando l’autore (gigimoncalvo@alice.it).