Scrutatori e disoccupati a Casale Monferrato

referendumLa macchina elettorale di Casale è una vera vergogna!

Si avvicinano le elezioni per il Referendum Istituzionale del 4 dicembre. Le Commissioni elettorali di tutti i comuni, da diversi giorni, si sono riunite perattribuire gli incarichi per tutte le sezioni elettorali presenti nel territorio del comune.

La possibilità di essere chiamati a fare lo scrutatore è sempre stata considerata un aiuto per sostenere il peso della vita economica e per questo motivo anche la giunta di Casale Monferrato aveva dichiarato attraverso le parole dell’assessore Marco Rossi, riportate dai giornali locali, che, “Tenuto conto che in tempi di crisi l’incarico di scrutatore è spesso percepito come un’occasione di lavoro per i molti che versano in condizione di precarietà economica è stato sottoposto alla valutazione della Giunta un criterio d’indirizzo ben definito. La Commissione Elettorale è invitata in pratica a verificare che i nominativi segnalati per gli scrutatori non siano più di uno per nucleo famigliare e che la nomina delle riserve dia priorità a soggetti iscritti all’albo degli scrutatori che risultino in stato di disoccupazione”.

Ma … verificando i nomi degli “eletti scrutatori” ci pare che i criteri di scelta proclamati non siano stati rispettati! Alla luce di quanto specificato dalla legge (A R T . 1 2 5 – legge 7 ottobre 1947, n. 1058, art. 12, commi 1° e 2°, e legge 22 gennaio 1966, n. 1, art. 12, commi 1° e 2° – La Commissione è composta dal sindaco e da tre componenti effettivi e tre supplenti nei comuni al cui consiglio sono assegnati fino a cinquanta consiglieri, da otto componenti effettivi e otto supplenti negli altri Comuni. … A R T . 1 3 7 – Legge 7 ottobre 1947, n. 1058, art. 12, commi 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9°, primo periodo, e legge 22 gennaio 1966, n. 1, art. 12, commi 3°, 4°, 5° e 6° – Nella Commissione deve essere rappresentata la minoranza. … A R T . 1 4 8 – Legge 7 ottobre 1947, n. 1058, art. 12, commi 9°, secondo periodo, 10°, 11° e 12°, e legge 22 gennaio 1966, n. 1, art. 12, commi 7°, 8°, 9° e 10° – La Commissione elettorale comunale è presieduta dal sindaco. Qualora il sindaco sia assente, impedito o non in carica, ne fa le veci l’assessore delegato o l’assessore anziano. …) e considerando che la scelta deve essere fatta con voto unanime ci chiediamo: come mai, signora Sindaco, questo cambio di programma? E come mai, nell’occasione, maggioranza e opposizione non hanno avuto punti di contrasto?

Tra le persone che “versano in condizioni di precarietà economica” troviamo numerosi dipendenti del Comune, interi nuclei familiari composti anche da 4 persone, una dipendente comunale che oltre ad essere al massimo livello contrattuale, oltre ad avere una indennità aggiuntiva di 5500 euro all’anno in quanto ricopre una carica di posizione organizzativa, va a fare il presidente di seggio con diversi suoi familiari e parenti ai seggi come scrutatori – e lavorano tutti ovviamente – e idem per la figlia.

E tutto questo, ovviamente, comporta, anche, un enorme dispendio di soldi pubblici in quanto se viene chiamato il disoccupato lo stato paga la giornata di 140 euro ed è finita li, se invece viene chiamato uno che ha già un lavoro, oltre ai 140 euro della giornata lo stato deve anche rimborsare al datore di lavoro 2 giorni di riposo che sono di diritto per lo scrutatore.

Ma chissà perché le scelte della Commissione Elettorale si sono focalizzate su queste persone?

Siamo certi che la Sindaca, con la sua giunta, saprà fornire risposte esaurienti ai suoi cittadini.

Intanto … rimaniamo in attesa di chiarimenti.

 
Monferrato Non Conforme