Regione e Aipo devono intervenire a tutela della sicurezza del nodo idraulico di Alessandria

Positiva e opportuna l’ordinanza della Sindaca di Alessandria volta a sospendere i conferimenti dei materiali del Terzo Valico da parte di Cociv nel sito della ex cava “Clara e Buona”. Posizione coerente con la recente dichiarazione sul tema dei capigruppo della maggioranza del Consiglio Comunale. Una iniziativa necessaria, in particolare, dopo il grave evento alluvionale dei giorni scorsi che ha riguardato diverse zone del territorio alessandrino a causa della concomitante piena del Tanaro e della Bormida. E da sostenere anche per fronteggiare l’arroganza e l’irresponsabilità del Cociv e della direzione dei lavori del Terzo Valico che ha continuato a scaricare smarino, come se nulla fosse accaduto, nonostante una prima presa di posizione formale di Sindaca e Giunta.

Dopo la piena di venerdì il sito si è rivelato essere, come si sapeva, una naturale area golenale della Bormida. Elemento già segnalato – in forza del “principio di precauzione” – dalla Direzione ambiente e dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, rispettivamente, alle competenti Direzioni e Assessorati della Regione Piemonte, che non ne hanno tenuto conto nella Valutazione di impatto ambientale; concedendo l’autorizzazione allo scarico dei materiali nell’ex cava. Qualsiasi modifica del sito “Clara e Buona” deve adesso prevedere, oltre ai controlli sul materiale già conferito da parte di ARPA, una verifica idrogeologica per la sicurezza del nodo idraulico di Alessandria. Quella zona golenale della Bormida, dove insiste l’ex Cava, non va modificata e stravolta, altrimenti l’acqua che è confluita nella piena è obbligata a scaricarsi a valle. A tale proposito la Regione Piemonte e l’AIPO devono pronunciarsi in maniera ufficiale a tutela della sicurezza del nodo idraulico di Alessandria.

Renzo Penna
Capogruppo SEL Comune di Alessandria