Senza risposta [Il Flessibile]

caruso4di Dario B. Caruso.

Ritorno sull’argomento già proposto il 19 settembre scorso, allorquando le scuole della Riviera Savonese furono chiuse per un’allerta totalmente ingiustificata.
La settimana appena trascorsa ha registrato forti piogge con disastri in Piemonte e nella Liguria dell’Albenganese e della Val Bormida, per restare nelle nostre zone.

Mercoledì.
La mattina i ragazzi arrivano sotto la pioggia battente delle otto meno dieci, festanti nonostante la scuola e bagnati nonostante gli ombrelli.
In molte città vicine i Sindaci hanno già ordinato la chiusura per quel giorno.

“Perché prof stamattina noi siamo venuti?”
“Perché la nostra scuola è aperta…”
“Ma altre scuole sono chiuse. Non è giusto…!”

La logica dei ragazzini è ferrea, crea imbarazzo se non hai risposte.
Ma se le hai, vai via liscio come l’olio.

homer_flex“Ogni Sindaco ha la capacità di valutare se realmente corriamo un rischio. Ma il Sindaco è un essere umano e dunque si affida alla Protezione Civile che, attraverso la meteorologia, prevede le condizioni atmosferiche delle prossime ore. Ma i meteorologi sono esseri umani quindi si affidano ad una scienza che non è una scienza esatta – neanche la matematica lo è più ormai – e allora preferiscono essere più prudenti e consigliano alla Protezione Civile di essere prudente quindi la Protezione Civile indice lo stato di allerta invitando i Sindaci ad essere prudenti e ad agire secondo coscienza.”

Credo di non essere stato chiaro.

“Scusi, prof… allora perché noi siamo a scuola…?”
“…giusto. Perché noi siamo a scuola quando potremmo essere a casa a dormire o a scorrazzare per le vie della città o a spendere qualche spicciolo in un centro commerciale…? Abbi fede, figliolo, vedrai che succederà.”

Giovedì e venerdì infatti a casa.
E siamo solo a novembre.