A Fubine bestiame da esposizione, da divertimento, da indovinello

Ho appreso dalle pubbliche affissioni che il 30 luglio si svolgerà a Fubine (AL) la 12° Fiera del bestiame organizzata dal Comune di Fubine e patrocinata dalla Provincia di Alessandria la cui Presidente Rita Rossa interverrà all’evento, ospite fissa ogni anno, annunciata addirittura sul manifesto.

L’appuntamento prevede: “Una mattinata all’insegna del divertimento per grandi e piccini. Curiosità, giochi e attività per conoscere il mondo animale. Possibilità di degustare e acquistare specialità enogastronomiche del territorio. Esposizione di bovini di razza piemontese con indovina peso del torello, animali da cortile, cavalli e pony con battesimo della sella, premio al cane più educato.”

La Fiera del Bestiame di Fubine non si smentisce mai: un manifesto colorato con un bel quadretto di animali liberi e felici a scorrazzare su verdi pascoli. E’ un’immagine del tutto mistificatoria perché alle fiere gli animali sono legati, ingabbiati, recintati, costretti in spazi angusti a garantire il “divertimento per grandi e piccini”. Sarà tutto a norma, in nome del cosiddetto benessere animale, ma che divertimento ci può essere in tutto ciò? Si promuove questa fiera “per conoscere il mondo animale” ignorando volutamente che il mondo animale è molto diverso da una tale prigionia forzata.

E che dire del gioco “indovina il peso del torello”? Certe feste paesane propongono questa bizzarra trovata di giocare col peso di un animale. Al torello va ancora bene perché nessuno lo prenderà in braccio ma gli animali di piccole dimensioni sono presi e sballottati come pupazzi per capire quanto pesino. Resta il fatto che è proprio sbagliato il principio di questo gioco. Se la Sindaca Dina Fiori lo ritiene dignitoso, perché non si mette in gioco lei stessa facendo indovinare il suo peso al pubblico? Se non c’è nulla di male, prego signora Sindaca, anzi, visto che le sindache saranno due, inviti al gioco anche la Sindaca Rita Rossa e raddoppiamo la posta: due pesi, due premi.

Lo spettacolo di questa fiera è desolante e mi auguro che finisca col mandato di questa amministrazione. Non si sa mai che il futuro riservi a Fubine e ad Alessandria amministratori di un certo “peso”.

E’ innegabile che la tradizione di questa fiera sia consolidata: lo si capisce dalla sentita partecipazione di aziende, associazioni di categoria agricola e macellerie, dove finiranno a pezzi quegli animali felici sul manifesto.

Anche la Chiesa fa la sua parte con la benedizione degli animali: la Chiesa è spesso presente agli appuntamenti in cui gli animali sono sfruttati a scopo ludico o commerciale (processioni, corse, palii, fiere…) sovente organizzati in onore di santi, come a Fubine dove si celebra San Cristoforo. Lo sfruttamento animale è ad ampio raggio: dal sacro al profano, arriva ovunque. Quel che è peggio è il sostegno dato dalle istituzioni che vedono in queste fiere un modo per apparire ma l’immagine che ne esce è quella di una politica arroccata su posizioni obsolete e retrograde sempre più difficili da accettare.

Gli animali non sono oggetti da esposizione e da divertimento; non sono fenomeni da baraccone per trascorrere una Domenica estiva ma compagni e compagne di vita. Questo è il messaggio che le istituzioni devono dare: l’unico civile.

Cordiali saluti.
Paola Re