Beaten Barbie, massacrata di botte, lancia un grido d’allarme e fa colpo alla Triennale di Arte Contemporanea di Verona [Very Art]

Lady 1   di Cristina Antoni

 
In tempi di femminicidi e drappi rossi per condannare la violenza di genere, un’opera d’arte realizzata da una giovane donna ci aiuta a riflettere.

E’ un’opera di Lady Be, dal titolo ‘Beaten Barbie – Mai più violenza sulle donna’ il simbolo della Triennale italiana della Creatività svoltasi a Verona presso il Palaexpo nei giorni scorsi (dal 9 al 12 giugno).

Un livido su un volto perfetto e levigato si nota subito. Ferire una bambola è quasi come scalfire una bellezza deificante, un marchio di fabbrica all’apparenza indistruttibile. Ecco perché ha colpito tanto l’immaginario collettivo il grande mosaico esposto in mostra a Verona.

Mai argomento è stato più attuale. In questi giorni il femminicidio è continuamente dibattuto, analizzato, combattuto e gli episodi di violenza trattati dalle cronache non si contano più.

Barbie rappresenta ogni donna che è stata bambina e che ha giocato con lei, Lady 5identificandosi. E’ la donna bella, perfetta, forse anche troppo, ma è una donna moderna ed autonoma, che si muove nel mondo e lavora. E’ un simbolo della donna libera, ma anche della femminilità seducente.

Una bella opera d’arte ne parla, con un’immagine di grande impatto: il volto della bambola più famosa al mondo, compare frammentato in un grande mosaico dove altri materiali schiacciati, piegati, deformati compongono un viso tumefatto, massacrato da lividi e violenze. Compaiono anche le impronte dei pugni e delle mani, strumento di violenza maschile.
Purtroppo molti uomini violenti considerano la donna una bambola da trattare come un giocattolo e ‘da buttar via’, o maltrattare quando ci si è stufati di lei. Nel mosaico compaiono infatti molti volti stratificati, proprio a voler simboleggiare le numerose donne costrette a subire ogni giorno violenze che lasciano visibili cerotti, ematomi cicatrici.

Lady 4Esposta per la prima volta alla Triennale di Verona, l’opera di Lady Be, al secolo Letizia Lanzarotti, ha inviato un messaggio forte e l’opera è piaciuta molto.

Letizia, Lady Be, nativa di Pavia, parla della sua passione per i Beatles e dell’assonanza con il classicissimo pezzo ‘let it be’. L’artista, ormai conosciuta a livello internazionale, si caratterizza per il suo modo di esprimersi attraverso coloratissimi ‘mosaici contemporanei’ in stile pop, realizzati con materiali di recupero. La sua arte si ispira alla classicità di Arcimboldo, primo grande ‘accumulatore’ di oggetti, anche se dipinti (Teste composte). Chiare influenze sullo stile di Lady Be giungono anche dalla pop art di Andy Warhol.