Il PD litiga, mentre Alessandria affonda [Le pagelle di GZL]

Pd 3di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) La scorsa settimana è iniziata una resa dei conti all’interno del partito che sta governando la città. Da una parte il segretario cittadino PD Brina che chiede un referendum ed eventualmente primarie, per decidere il futuro candidato “piddino” nell’eventualità che la Rossa non ottenga il gradimento voluto. Dall’altra parte i fedeli della sindaca hanno fatto muro compatto per evitare tale “onta”. Fin qui è cronaca. Sulla vicenda, silenzio dai partitelli che appoggiano da quattro anni incondizionatamente la maggioranza: meglio stare a guardare anche se il loro destino è legato ai quattro anni al fianco della Rossa. Molto probabilmente il segretario Brina avrà fatto il bilancio della situazione e siccome non possiede occhi e orecchie ricoperti di salame è in grado di valutare che la cittadinanza nord/sud/est/ovest sobborghi compresi, è abbastanza delusa e adirata. Per curiosità sono andata a rileggere il programma elettorale 2012 della candidata Rossa: un fantastico “libro dei sogni”. Questa vicenda e a seguire due dichiarazioni fanno un po’ pensare: Rita Rossa dopo la presa di posizione di Brina chiede che: “il segretario riconosca il lavoro straordinario fatto e che l’eventuale sondaggio avvenga a novembre in un quadro politico più chiaro dopo il referendum”. Domanda: che c’entra il “referendum di Renzi” con noi? Perché attendere? Al contempo Cesare Miraglia, leader dei Moderati che appoggiano la sindaca, con un assessore in giunta e tre consiglieri compreso se stesso, e nel recente passato suoi uomini a capo delle fu partecipate, in una intervista dichiara che da tempo se ne sta fuori dal Consiglio Comunale, aggiungendo: “ho promesso al responsabile nazionale dei Moderati di tacere fino alle elezioni del 5 giugno, e così farò. Poi però parlo, eccome se parlo”. Anche qui la faccenda è po’ strana. Perché attendere? Qui chi ci rimette siamo solo noi e la città.
Voto: 2

 
2) Alla Regione Liguria. Ricevo da tempo le e-news dalla Regione Liguria: primaRegione Liguria dal governo Burlando e ora dal governo Toti. Ho notato che questa regione che un po’ affettivamente mi appartiene visto che ci sono nata e ci trascorro le estati, è molto attenta in molti settori anche minimali. Il massimo voto non è dato perché oggi governa il centrodestra: anche il governo precedente in molte situazioni era attento anche alle piccole esigenze dei territori. Dunque: di questi giorni mi hanno colpito due news arrivate dalla Regione Liguria che voglio portare all’opinione pubblica del nostro territorio alessandrino. La prima: “ In arrivo 825 mila euro per nove interventi nelle quattro province liguri per ripristinare la viabilità danneggiata dalle alluvioni nei Comuni. La Giunta ha stanziato i finanziamenti come prima tranche di risorse, derivanti dalle accise regionali 2015 sulla benzina, recuperate per il 2016”. Ora, per chi non lo sa, anche il Piemonte già dal 2011 per far fronte ai danni provocati dalle alluvioni aumentò di 2,58 centesimi al litro la benzina, per un gettito totale al tempo di circa 27 milioni di euro. Dove sta a mio pensare l’eccezionalità di questo atto da parte della Regione Liguria? Sta nell’utilizzo di questi fondi di scopo. E il Piemonte come utilizza la maggiorazione delle accise di scopo? La seconda: “Un milione di euro da destinare al sostegno delle attività commerciali di vendita al dettaglio di beni alimentari o misti, alimentari e non, per la salvaguardia di queste attività che nei piccoli comuni dell’entroterra assumono un carattere di presidio sociale. Per gli esercizi commerciali dei piccoli comuni una boccata di ossigeno e aiutare giovani e anziani. Grazie alla Legge 26 del 22/12/2015 e all’applicazione degli indirizzi del Growth Act, è stato approvato il bando che finanzia, con un contributo a fondo perduto, le iniziative per mantenere in vita le piccole imprese commerciali presenti nelle aree interne della Liguria.” Lodevole iniziativa. Molte sono le piccole attività commerciali ed artigianali nell’entroterra ligure che offrono servizi a chi di passaggio e ai residenti perlopiù anziani. E il Piemonte? Anche noi abbiamo piccole attività in paesini dove sono spariti i mezzi di trasporto, li vogliamo aiutare?
Voto: 10
sanità liste attesa3) Buone notizie dalla Regione Piemonte, ambito Sanità, sull’obbiettivo di ridurre le Liste di Attesa. Non è la prima volta che ne parlano, ma ad oggi nulla è cambiato anzi peggiorato. In merito a questo tema le ASL e ASO hanno le Carte dei Servizi in perfetta sintonia su quali dovrebbero essere i tempi, ma tra il dire e il fare da tempo c’è di mezzo l’oceano Pacifico, se ci fosse uno dei nostri mari potremmo dichiararci contenti. Notizia da Piemonte Informa del 19 maggio: “la Regione assegna gli obiettivi 2016: riduzione liste d’attesa al primo posto”. Senza voler cercare il pelo nell’uovo, faccio notare però che siamo già a metà anno, ma proseguiamo: “Sono 11 in totale gli obiettivi che la Giunta regionale ha assegnato per l’anno 2016 ai Direttori Generali delle aziende sanitarie del Piemonte, ma la riduzione dei tempi di attesa sia nelle prestazioni ambulatoriali sia nei ricoveri è certamente la voce più significativa anche perché forse hanno capito che in questo modo potranno arrivare alla riduzione della mobilità passiva, ovvero il numero di piemontesi che vanno a farsi curare in ospedali di altre regioni”: meglio tardi che mai! Sta anche scritto che è la prima volta che si assegnano obiettivi avendo già definito il budget finanziario, grazie al riparto del fondo nazionale effettuato nei mesi scorsi. I Direttori dovranno dimostrare di aver rispettato gli obiettivi assegnati, ma anche di aver lavorato in modo uniforme su tutto il territorio con un coordinamento continuativo: a giugno, settembre e dicembre 2016, l’assessorato condurrà tre fasi di verifica per monitorare l’avanzamento dell’attività, intanto insisto di far notare che siamo già a metà anno. Vedremo. Essendo già a metà anno, per fare ciò che la Regione stabilisce ed eliminare lunghe liste di attesa ci vorrebbero più medici e personale vario sanitari, ed evitare ai pazienti spostamenti tribolati dal luogo di residenza solo per fare una visita, ad esempio oculistica. Chissà se questo i “ragionieri” regionali lo hanno capito e messo in conto.
Voto: 7