Rilanciata Alessandria tra wi-fi e parcheggi intelligenti [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
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Bella giornata, ultima di lavoro per questa settimana. Il traffico in ingresso in città scorre rapido, basta ingorghi e rallentamenti improvvisi. Il ponte Meier sta facendo il suo lavoro in modo egregio. Ed è anche bello. Sono i classici pensieri del mattino, mentre sei fermo in attesa del verde. Sto pensando al fine settimana e ho solo l’imbarazzo della scelta. Grazie alle app che l’agenzia turistica ha messo a punto, ricevo tutti gli aggiornamenti di appuntamenti, feste, eventi in provincia e fuori. Davvero innovativo il servizio attivato qualche tempo fa, utile come i pannelli a informazioni variabile che trovi all’ingresso della città. C’è tutto anche lì: parcheggi, eventi, notizie di servizio. Mentre parcheggio vicino a piazza Santa Maria di Castello (cantiere finito a tempo di record, oggi è un gioiello urbanistico e architettonico) accendo il wi-fi dello smartphone e vado al lavoro sfoltendo un po’ le mail, rispondendo alle telefonate. Un wi-fi potente e presente in tutto il centro: oggi ad Alessandria è davvero un altro vivere. Comunità ‘smart’ a tutto tondo, dopo anni di attesa. Ok. Devo però sempre stare attento. Ogni volta che arrivo nel centro storico mi rilasso troppo. Camminare nell’isola pedonale, senza più la preoccupazione delle auto che ti arrotavano ogni minuto, non mi fa accorgere del passaggio dei minibus elettrici. Arrivato in ufficio, inizia il solito copione fatto di incontri con le parti sociali, analisi di bilanci, proiezioni economiche ed elaborazione di piani industriali. Il nostro è un ufficio di consulenza nuovo, ma ammetto che la crescita non è stata solo rapida, ma soprattutto forte finanziariamente. Anche in questo caso, io e i miei soci dobbiamo ringraziare laMeier progetto ‘cabina di regia’ messa a punto, con competenza e autorevolezza, dalla Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria, insieme alla Fondazione Cra.
La politica ha finalmente dimenticato gli interessi di parte e condiviso davvero tutto.

 

C’è da dire che non è stato facile. La nostra società, nata come start up grazie all’Ateneo del Piemonte Orientale, all’inizio ha dovuto superare tutte le naturali diffidenze. Certo, abbiamo iniziato a sviluppare i primi progetti nell’incubatore di imprese (e meno male che c’è), però in poco tempo siamo decollati. L’ultima novità, su cui stiamo lavorando, è la consulenza per la Maersk che sta definendo un protocollo di intesa per un accordo frutto del lavoro della società che gestisce la piattaforma logistica creata all’interno dell’enorme scalo ferroviario. Una parte di area è ancora da recuperare però alcune inversioni di tendenza ci sono già state, i flussi di merci dai porti liguri di Genova e Savona (sono gestiti ora da una sola Autorità portuale) sono in aumento, dalla Svizzera stanno guardando con interesse crescente al Basso Piemonte e alla rete di piattaforme logistiche interconnesse che operano in provincia.

L’ultimo giorno della settimana è quello sempre un po’ pesante. Nel pomeriggio c’è un ennesimo incontro fra Confindustria e sindacati. Meno male che l’associazione degli imprenditori ha fatto della ricerca e innovazione la bandiera che svetta oggi a livello nazionale grazie ad alcuni progetti sposati da Confindustria nazionale e governo. E poi meno male che la città e la provincia hanno un sindacato guidato da dirigenti capaci, appassionati e indipendenti dai centri di potere. Organizzazioni di lavoratori per i lavoratori, instancabili nel risolvere i problemi fino anche a saltare i pasti, invece di sfiancarsi in estenuanti pause pranzo sudamericane. Un sindacato capace di organizzare il conflitto sociale quando necessario e non portatore sano di ricette approssimative per fronteggiare le crisi, spesso solo declinate per dimostrare, peraltro svogliatamente, di esistere. Un sindacato che non fugge o aggira i problemi per tirare a campare, ma li affronta come missione centrale connessa al proprio esistere. Un sindacato che non si limita a chiedere incontri a tutti gli interlocutori senza ricevere mai risposte o convocazioni, un sindacato che verifica gli effetti pratici, per lavoratori e cittadini, degli accordi siglati.

Finito il lavoro, è bello tornare a casa. Però, prima, due acquisti in centro. E c’è sempre l’imbarazzo della scelta fra vetrine sfavillanti, commessi gentilissimi e sorridenti, prezzi concorrenziali.
Eccomi al parcheggio, pago con il telepass (che comodità) ed esco verso Spinetta. Imbocco la tangenziale verso Acqui. Che bello, traffico scarso anche qui (dopo il secondo ponte sulla Bormida è cambiato davvero tutto) e approfitto per lanciare una occhiata a quell’opera d’arte, piaccia o meno, della ‘casa dell’edilizia’ disegnata dall’architetto Daniel Libeskind. Un’altra opera che ha fatto penare, ma oggi Alessandria è una delle città che si possono fregiare di un’opera di uno dei principali esponenti del decostruttivismo.

Oggi è il primo aprile.