L’UPO aderisce alla “Primavera delle università” della CRUI

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Il 21 marzo le università italiane, statali e non statali, organizzano incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese.

Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI). Dal 2008, infatti, il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che si è tradotta nella perdita di oltre 10.000 posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata del 5%.

Il programma dell’evento organizzato dall’Università del Piemonte Orientale ad Alessandria (aula 208, Palazzo Borsalino, Via Cavour 84, dalle 10.30 alle 12.30), prevede gli interventi del rettore Cesare Emanuel, del professor Menico Rizzi (Lo stato dell’arte della ricerca presso l’UPO), dei ricercatori Domenico Carbone e Annalisa Chiocchetti (Scommettere sui ricercatori), del sindaco di Alessandria Maria Rita Rossa e del senatore Daniele Borioli (Lo Stato, il territorio e il sostegno all’Università).

Così si legge nella nota diffusa ufficialmente dalla CRUI: «I tagli continui al fondo di finanziamento ordinario, l’assenza di un convinto investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione universitaria hanno determinato l’impossibilità di avviare nuovi percorsi di ricerca e di alta formazione, di investire in servizi e attività per gli studenti e nell’internazionalizzazione, di valorizzare il contributo della struttura tecnica e amministrativa. Ma soprattutto hanno significato l’impossibilità di reclutare studiosi giovani e meritevoli, il congelamento delle carriere e delle opportunità di crescita professionale, una condizione retributiva che disincentiva i migliori a restare e allontana i giovani talenti e gli studiosi stranieri, l’indebolimento del già precario e fragile diritto allo studio che sta riducendo iscritti e laureati. L’opinione pubblica non ha sufficiente consapevolezza del valore, per il Paese, delle sue Università. Per questo la CRUI ritiene prioritario invertire la rotta e, a partire dagli appuntamenti del 21 marzo 2016, costruire la nuova primavera della ricerca e dell’università italiana».